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Parlamento Europeo - 19 novembre 1992
Angola

RISOLUZIONE B3-1572, 1587, 1592, 1595, 1606, 1614 e 1626/92

Risoluzione sulla situazione in Angola

Il Parlamento europeo,

A. considerando la violazione degli accordi di pace, i gravi scontri e gli atti di violenza verificatisi in Angola,

B. considerando che l'UNITA, rifiutandosi di rispettare i risultati delle elezioni, ha violato gli accordi firmati a Bicesse nel maggio 1991,

C. deplorando che la consultazione elettorale, pur organizzata in presenza di numerosi osservatori internazionali, non abbia condotto all'indispensabile soluzione politica e che la contestazione delle elezioni da parte degli uni - e i loro atti di violenza - abbiano spinto gli altri ad analoghi eccessi,

D. considerando la dichiarazione della Cooperazione politica europea del 23 ottobre scorso, che sostiene senza riserve,

E. considerando la risoluzione adottata il 30 ottobre scorso dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, con cui si rinnova il mandato dell'ONU in Angola e si ammonisce che le parti che non rispetteranno gli impegni assunti in virtù degli accordi di pace saranno isolate dalla comunità internazionale,

F. considerando i ricatti e le vendette perpetrati, la situazione di guerra civile non dichiarata in cui è precipitata l'Angola, le migliaia di morti e feriti, tra cui numerosi leader politici, negoziatori ufficiali, cittadini stranieri e rappresentanti dell'UNAVEM,

G. seriamente preoccupato per la sorte degli arrestati nel corso di questi eventi, come Godfrey Absalom Nagonya, il quale milita attivamente a favore dei diritti umani e attualmente si trova detenuto nella prigione di Estrada de Catete,

H. auspicando che vengano a crearsi le condizioni necessarie affinché possa svolgersi il secondo turno delle elezioni presidenziali,

1. condanna energicamente la violazione degli accordi di pace, gli scontri, gli assassinii e le distruzioni arrecate ed esprime il proprio profondo cordoglio alle famiglie delle vittime;

2. condanna ogni nuovo atto di ostilità e di violenza e chiede la cessazione immediata delle azioni armate e la ripresa del processo di pacificazione;

3. chiede che un'inchiesta internazionale faccia luce su tutti i fatti, scontri e atrocità avvenuti in Angola dopo le elezioni;

4. chiede che con l'occasione si faccia altresì luce sugli eventuali coinvolgimenti di Stati terzi nella situazione attualmente esistente in Angola e nella eventuale presenza di truppe straniere in territorio angolano;

5. auspica che tutti i paesi della regione si astengano da qualsiasi ingerenza negli affari interni dell'Angola e da qualsiasi atto suscettibile di ostacolare il rapido ritorno a una situazione di normalità e alla pace;

6. chiede all'ONU e ai paesi che hanno contribuito alla conclusione degli accordi di Bicesse di fare tutto il possibile per risolvere il problema del futuro dell'Angola;

7. invita la comunità internazionale ad annettere la massima importanza alla conclusione delle elezioni in corso e chiede all'ONU e a tutte quante le competenti organizzazioni internazionali - e in particolar modo alla Comunità europea - di sostenere il processo di pace in Angola, appoggiando soprattutto l'organizzazione del secondo turno delle elezioni presidenziali e il controllo delle operazioni di voto mediante un numero sufficiente di osservatori;

8. chiede l'attuazione di un programma di assistenza per aiutare il neoeletto governo a far fronte ai gravi problemi economici e sociali posti dalla ricostruzione;

9. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, alla Cooperazione politica europea, agli Stati membri, al Segretario generale dell'ONU, ai governi di Stati Uniti, Russia, Sudafrica e Angola, al Segretario generale dell'OUA, ai copresidenti dell'Assemblea paritetica ACP-CEE, e ai Presidenti del MPLA e dell'UNITA.

 
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