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Parlamento Europeo - 24 ottobre 1994
PMI e dell'artigianato

A4-0022/94

Risoluzione sulla comunicazione della Commissione concernente la messa in atto di un programma integrato a favore delle PMI e dell'artigianato

Il Parlamento europeo,

-vista la comunicazione della Commissione al Consiglio concernente la messa in atto di un programma integrato a favore delle PMI e dell'artigianato (COM(94)0207 - C4-0038/94),

-visti i propri pareri del 20 aprile 1993 sulla proposta della Commissione al Consiglio concernente una decisione relativa al programma pluriennale (1993-1996) di azioni comunitarie destinate a rafforzare gli indirizzi prioritari della politica per le imprese, in particolare le piccole e medie imprese, nella Comunità e sulla proposta della Commissione al Consiglio concernente una decisione relativa al programma pluriennale (1994-1997) di azioni comunitarie per assicurare la continuità della politica per le imprese, in particolare le piccole e medie imprese, nella Comunità ,

-visti la relazione della commissione per i problemi economici e monetari e la politica industriale e i pareri della commissione per gli affari sociali e l'occupazione e della commissione per i bilanci (A4-0022/94),

A.considerando l'importanza che il settore delle piccole e medie imprese riveste per l'economia dell'Unione europea,

B.considerando il problema rappresentato da un tasso di disoccupazione a livelli costantemente elevatissimi nell'Unione europea e l'importante ruolo svolto dalle PMI quali datrici di lavoro nel tessuto sociodemocratico dell'Unione,

C.considerando che le PMI, a causa delle loro piccole dimensioni, sono intrinsecamente svantaggiate rispetto alle grandi aziende, che possono permettersi strutture interne per la ricerca e lo sviluppo, la progettazione, le attività finanziarie, la formazione dei dirigenti e così via,

D.considerando che l'Unione dovrebbe cercare di creare un ambiente favorevole per l'avviamento, il consolidamento, la crescita e il trasferimento di proprietà delle PMI,

E.considerando che le misure finora adottate, generalmente a livello di Stati membri, apparentemente hanno avuto soltanto modesto successo,

F.considerando la necessità di elaborare e attuare nuove iniziative nel più breve tempo possibile,

1.si compiace del crescente riconoscimento, dimostrato da questa comunicazione della Commissione, dell'importante ruolo svolto dalle PMI ai fini del rilancio dell'economia dell'Unione europea e della creazione di posti di lavoro; respinge, ciononostante, l'asserzione della Commissione secondo la quale le PMI sarebbero adeguatamente preparate ad affrontare la sfida che si presenta loro;

2.si compiace per la scelta di un'impostazione integrata, quale richiesta nel Libro bianco sulla crescita e l'occupazione, con cui sia possibile rafforzare le azioni della Comunità europea e degli Stati membri a vantaggio delle PMI; spera che ciò implicherà un migliore coordinamento, trasparenza, efficienza e consistenza delle iniziative e servirà a evitare uno spreco di risorse in futuro;

3.è del parere che sia necessario adottare misure concrete e di carattere eminentemente pratico allo scopo di garantire che tale collegamento si traduca in un potenziamento dell'attività economica e nella creazione di un maggior numero di posti di lavoro a livello delle PMI;

4.invita pertanto la Commissione a presentare proposte concrete relative a misure volte a permettere alle PMI di beneficiare delle opportunità fornite dal Mercato unico; sottolinea a tale proposito l'importanza che la Commissione assicuri una coerenza perfetta tra le politiche dell'Unione con implicazioni per le PMI e coordini le misure adottate dall'Unione con le misure nuove o esistenti adottate a livello degli Stati membri;

5.sottolinea l'importanza di sfruttare la dinamica del mercato interno al fine di migliorare la competitività delle PMI e sollecita pertanto la Commissione a facilitare l'accesso delle PMI agli appalti pubblici;

6.ricorda alla Commissione e al Consiglio che il termine "PMI" si applica a un vasto numero di aziende di dimensioni assai diverse (con un organico compreso tra 1 e 499 dipendenti) ed esorta la Commissione a elaborare le proprie proposte indicando esplicitamente le sottocategorie cui sono destinate; esorta inoltre la Commissione a proporre nuovi criteri per definire le PMI, che non siano vincolati al numero di dipendenti, come mezzo per garantire il successo delle misure volte a creare posti di lavoro;

7.rileva che le PMI non formano una categoria omogenea e invita la Commissione a esaminare e illustrare in ordine a ogni proposta se la stessa raggiunga adeguatamente tutti i segmenti produttivi cui è destinata, con specifico riferimento alla piccola imprenditoria e alle microaziende, che svolgono un ruolo importante rispetto al problema dell'occupazione;

8.ritiene che occorra mettere a fuoco ancor più chiaramente le iniziative adottate a livello dell'Unione in questo campo, in particolare nei casi in cui le disposizioni nazionali non riescono ad avere l'effetto desiderato perché troppo sporadiche, scarsamente coordinate o poco conosciute;

9.reputa essenziale al riguardo che tali iniziative, per avere successo, siano viste dai loro beneficiari come parti integranti di un programma macroeconomico coerente;

10.chiede una significativa semplificazione della burocrazia che affligge le PMI, i cui dirigenti spesso non hanno il tempo di soddisfare i requisiti in materia di informazione imposti loro dalle pubbliche autorità né li comprendono pienamente (in questo caso si potrebbe seguire l'esempio del documento doganale uniforme);

11.deplora che la comunicazione della Commissione COM(94)0207, nel considerare le esigenze delle imprese al momento di elaborare la legislazione, non prenda in considerazione gli oneri imposti alle PMI dalle amministrazioni statali nell'ambito del recepimento delle direttive CE nel diritto nazionale;

12.ritiene che i parlamenti degli Stati membri debbano svolgere un importante ruolo nel controllare l'effettivo recepimento delle direttive comunitarie da parte delle amministrazioni nazionali;

13.chiede alla Commissione di avviare uno studio che documenti eventuali oneri supplementari, non richiesti dalle direttive comunitarie, che i singoli Stati impongono alle PMI nel recepire le direttive nella legislazione nazionale;

14.sollecita l'adozione di misure volte a garantire che il recepimento delle direttive dell'Unione nelle legislazioni nazionali non comporti ulteriori oneri amministrativi per le PMI;

15.chiede l'introduzione di misure concrete volte ad assicurare che le PMI siano informate della gamma di agevolazioni disponibili, riconoscendo che occorrerà a tal fine individuare, Stato per Stato, i mezzi più appropriati allo scopo;

16.chiede che gli elevati livelli di innovazione e occupazione delle PMI vengano sostenuti tramite il contributo dell'Unione europea volto a far sì che i requisiti per la registrazione e la tutela dei brevetti siano meno burocratici e più semplici e ne vengano sensibilmente ridotti i costi per le PMI;

17.sollecita in particolare misure per la specializzazione e la riqualificazione dei lavoratori e degli imprenditori indipendenti delle PMI nella prospettiva dell'adeguamento ai cambiamenti industriali nonché alle nuove conoscenze a livello di ricerca e tecnologia, allo scopo di salvaguardare la competitività delle PMI;

18.esprime la propria sorpresa per il fatto che soltanto poche PMI apparentemente desiderino espandersi (appena il 5-6%, secondo la Commissione); chiede che si svolga un'indagine sulle cause di tale situazione ed esorta, qualora dovesse emergere che i piani e le ambizioni di espansione delle PMI sono frustrati in un modo o nell'altro, a intraprendere azioni volte a rimuovere tali ostacoli;

19.sottolinea a tale proposito che è essenziale non permettere che tale situazione possa ritardare il varo di misure volte a migliorare l'ambiente in cui operano dette imprese;

20.ritiene peraltro che una valida politica per le PMI debba prendere in considerazione tutte le fasi di vita dell'impresa e rileva come nella maggior parte dei casi la continuità aziendale costituisca indubbiamente un'esigenza prioritaria;

21.chiede l'istituzione di un programma di assistenza alle PMI in ordine all'identificazione di opportunità di esportazione in mercati al di fuori dell'Unione; propone inoltre di coinvolgere in tale progetto le ambasciate degli Stati membri e le banche per lo sviluppo regionale;

22.chiede alla Commissione di esaminare in che modo i servizi delle agenzie di garanzia del credito all'esportazione dei vari Stati membri potrebbero essere estesi alle PMI che incontrano difficoltà con i pagamenti dall'estero;

23.esorta la Commissione a migliorare le sue procedure di valutazione dell'impatto aziendale e a considerare se siano appropriate, chiedendosi per esempio se esse prevedano la consultazione degli operatori effettivi delle PMI e delle organizzazioni nazionali ed europee dell'artigianato e delle PMI, in merito alla loro esperienza delle implicazioni della legislazione comunitaria; chiede inoltre che in ogni singola proposta di direttiva sia esplicitamente menzionato quali organizzazioni, operatori economici ecc. sono stati consultati in relazione all'elaborazione della proposta stessa;

24.accoglie con favore l'idea di istituire un gruppo incaricato di esaminare il problema della semplificazione delle pratiche amministrative ma rileva l'esigenza di garantire (a) che tutti i segmenti della piccola imprenditoria siano propriamente rappresentati in seno a detto gruppo e (b) che i poteri, i compiti e lo scadenzario del gruppo siano chiaramente definiti;

25.invita la Commissione a presentare proposte di atti giuridici vincolanti per la questione dei termini di pagamento e relativi ritardi; rileva la necessità di armonizzare i procedimenti giudiziari e di adottare interventi urgenti per regolamentare i termini e i costi dei pagamenti transfrontalieri; chiede di essere consultato sulla raccomandazione sui pagamenti in ritardo prima dell'approvazione da parte del Consiglio;

26.rileva che sarebbe opportuno che le istituzioni dell'Unione e le amministrazioni nazionali dessero esse stesse l'esempio nel campo dei miglioramenti, riducendo i loro tempi di pagamento degli importi dovuti;

27.esorta la Commissione a presentare piani volti a individuare e diffondere idee intese a favorire la creazione di posti di lavoro in settori come i servizi locali e la protezione dell'ambiente, che finora non sono stati adeguatamente sfruttati, e a individuare modalità per associare le PMI a tali programmi;

28.chiede una spiegazione del perché gli attuali strumenti finanziari dell'Unione - nel quadro dei Fondi strutturali, dei prestiti globali della Banca europea per gli investimenti o degli abbuoni di interesse connessi a detti prestiti - non vengano pienamente sfruttati e sollecita l'adozione di misure volte a porre rimedio a questo problema, per esempio tenendo in maggiore considerazione gli istituti specializzati nel finanziamento delle PMI e destinati a svolgere la funzione di "intermediari" o "corrispondenti" nazionali della BEI; chiede alla Commissione di semplificare la procedura di accesso da parte delle PMI ai fondi messi a disposizione dall'Unione;

29.esorta la Commissione a esaminare metodi volti a far sì che gli istituti finanziari commerciali comprendano meglio i problemi cui devono far fronte le PMI, possibilmente promuovendo un progetto relativo al trasferimento temporaneo di funzionari bancari presso le PMI;

30.invita la Commissione a proseguire i lavori relativi alla società dell'informazione, dedicando un'attenzione particolare a un quadro concreto di interventi mirati che favoriscano un grado di partecipazione delle PMI agli attuali servizi telematici avanzati che sia pari a quello delle grandi imprese e le aiutino a rispondere alle opportunità e alle esigenze della società dell'informazione;

31.richiama l'attenzione della Commissione sull'artigianato, che nominalmente costituisce uno dei settori oggetto della sua comunicazione, ma che sembra essere stato trascurato nel documento stesso, e chiede che vengano affrontati i problemi specifici di questo particolare settore (qualifiche professionali ecc.);

32.rinvia, per le questione inerenti al contesto fiscale delle PMI, alla propria risoluzione del 24 ottobre 1994 sulla comunicazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio concernente il miglioramento del contesto fiscale per le piccole e medie imprese corredata di una raccomandazione riguardante la tassazione delle piccole e medie imprese ,

33.insiste affinché, nell'ambito del programma Leonardo da Vinci per la formazione professionale, siano stanziate risorse adeguate a garantire che le PMI possano acquisire le qualifiche e le capacità necessarie a far fronte alle trasformazioni nell'industria e ai mutamenti nei sistemi produttivi e beneficiare della diffusione delle nuove tecnologie;

34.esorta inoltre la Commissione a prendere provvedimenti volti a colmare il divario esistente tra, da una parte, le esigenze delle PMI per quanto riguarda la progettazione del prodotto, i metodi di finanziamento e altre tecniche di gestione e, dall'altra, le strutture attualmente disponibili a livello di Unione europea;

35.insiste affinché il fatto che non sia prevista alcuna incidenza sul bilancio non sia utilizzato come pretesto per evitare di introdurre misure pratiche ed efficaci nel più breve tempo possibile;

36.incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione alla Commissione e al Consiglio.

 
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