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Parlamento Europeo - 27 ottobre 1994
Incidente a un reattore chimico nella provincia di Pistoia

B4-0254/94

Risoluzione sull'incidente occorso a un reattore chimico nella provincia di Pistoia

Il Parlamento europeo,

A.considerando che in data 11 ottobre 1994 a Bottegone, in provincia di Pistoia, il reattore chimico della fabbrica "MAS", che produce vetri, resine e laminati plastici è esploso liberando nell'atmosfera un'imponente nube tossica, provocando centinaia di intossicazioni, l'evacuazione della popolazione e l'inquinamento di vaste aree agricole,

B.considerando che le autorità italiane e la stampa nazionale, a fronte di questo grave ed emblematico incidente industriale, hanno fornito scarse informazioni, soprattutto alle popolazioni locali,

C.considerando che la direttiva 82/501/CEE del Consiglio del 24 giugno 1982 sui rischi di incidenti rilevanti connessi con determinate attività industriali , modificata da ultimo dalla direttiva 91/692/CEE , riguarda la prevenzione degli incidenti rilevanti che possono essere provocati da determinate attività industriali e la limitazione delle loro conseguenze per l'uomo e per l'ambiente,

D.considerando che la trasposizione delle direttive nel diritto nazionale si riduce spesso, in alcuni Stati dell'Unione, a un semplice atto formale non seguito da sufficienti disposizioni amministrative di attuazione e dai necessari controlli tecnici,

E.considerando che anche il Consiglio, nella risoluzione che accompagna il quarto programma d'azione a favore dell'ambiente , ha sottolineato la necessità di una più efficace attuazione della direttiva 82/501/CEE,

F.considerando che tuttora esistono molti insediamenti industriali pericolosi, non classificati ad alto rischio dalle autorità regionali,

1.esprime la propria solidarietà ai lavoratori e ai cittadini investiti dalla nube tossica liberatasi in seguito allo scoppio del reattore di una fabbrica chimica nella provincia di Pistoia e denuncia i ritardi e le inefficienze nelle procedure di sicurezza adottate dall'azienda e la mancata classificazione, da parte delle autorità regionali, dell'impianto tra quelli a rischio;

2.chiede alla Commissione di intervenire presso le autorità italiane competenti per una conoscenza diretta della cause che hanno determinato l'incidente affinché i dati possano essere diffusi, con l'opportuna discrezione, alle industrie che presentano le stesse potenzialità di rischio;

3.invita le autorità sanitarie italiane a mettere in atto tutte le misure necessarie per garantire il controllo degli effetti a medio e lungo periodo di tale incidente sulla salute delle persone colpite;

4.invita la Commissione a intensificare le proprie misure di controllo circa l'applicazione della citata direttiva e a tale proposito la invita a trasmettergli entro sei mesi un libro bianco sull'attuazione, in ciascuno Stato membro, delle misure legislative e amministrative da essa previste, sulle infrazioni riscontrate e sugli insediamenti industriali ad alto rischio per i quali non sono ancora state adottate le previste misure di controllo e di prevenzione;

5.chiede alla Commissione di valutare l'opportunità nelle more di un piano di risanamento ambientale, con possibili delocalizzazioni di impianti ad alto rischio di incidente e di predisporre un intervento straordinario per la manutenzione a scopo preventivo delle aree industriali più sensibili;

6.chiede alla Commissione che la nuova proposta di direttiva del Consiglio COM(94)0004 , venga al più presto integrata con valutazioni tecniche e scientifiche più complete e appropriate, affinché le amministrazioni nazionali siano maggiormente assistite nell'espletamento delle loro responsabilità;

7.incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione alla Commissione, al Consiglio e al governo italiano.

 
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