B4-0344, 0349, 0357, 0361, 0368, 0374, 0380, 0390, 0395, 0396 e 0407/94
Risoluzione sulle alluvioni in Italia, Francia e Spagna
Il Parlamento europeo,
A.considerando che ampie zone dell'Italia settentrionale, in particolare del Piemonte, della Liguria e della Lombardia, sono state colpite da una gravissima inondazione che ha causato decine e decine di morti, migliaia di senza tetto, distrutto città, ambienti naturali, strutture commerciali, produttive, industriali e agricole, ospedali, scuole, vie di comunicazione ferroviarie e stradali di ogni livello, isolato molti comuni, con danni economici che superano i 20.000 miliardi di lire,
B.ricordando che questa alluvione rappresenta per il Piemonte la più grave catastrofe di queste caratteristiche dall'inizio del secolo e che negli anni scorsi la Liguria ha sofferto a più riprese di violenti nubifragi, con danni gravissimi al patrimonio pubblico e privato,
C.considerando che violente inondazioni hanno duramente colpito anche la Corsica e le regioni del sud della Francia e ampie zone della Spagna, ripetendo un fenomeno che si manifesta da anni nel sud dell'Europa , in zona mediterranea,
D.considerando che le cause principali di questi fenomeni sono da ricercarsi nei problemi di assetto idrogeologico del territorio, provocati essenzialmente dal disboscamento, dalle monocolture, dall'espansione delle aree urbanizzate e dall'inosservanza delle leggi di tutela ambientale,
E.considerato che l'Italia e l'Unione europea sono firmatari della Convenzione sulla protezione del patrimonio alpino,
F.considerato che l'entità del disastro italiano è da attribuire, oltre che all'eccezionalità delle precipitazioni, anche alla mancanza di tempestivi interventi di soccorso e alla scarsità dei mezzi a disposizione,
G.considerando inoltre che tale catastrofe, in larga misura prevedibile, è la conseguenza di una pluridecennale disattenzione e negligenza nel governo del territorio e di una radicata assenza di una cultura dell'emergenza e di una politica autenticamente impegnata nella protezione dell'ambiente,
1.esprime profondo cordoglio ai familiari delle vittime;
2.esprime solidarietà alle popolazioni colpite e ai senza tetto;
3.chiede al governo italiano di appoggiare la richiesta delle autorità regionali e locali per una legge speciale adeguata alle circostanze, considerato che la sola dichiarazione di stato di calamità appare inadeguata all'emergenza della situazione;
4.invita la Commissione ad adottare tutte le misure necessarie e attuabili al fine di rimediare ai danni causati dalle catastrofiche tempeste degli ultimi giorni all'agricoltura e ad altre attività economiche nelle isole greche di Samos e Lesbos nonché nell'isola di Kasos, la quale, a causa delle gravissime devastazioni e della sua economia di carattere tradizionale, corre il rischio di spopolarsi;
5.chiede alla Commissione di mettere a disposizione delle popolazioni maggiormente colpite gli aiuti urgenti previsti dal bilancio comunitario (in particolare alla linea B4-340), nonchè di studiare forme e modi per l'utilizzazione dei fondi strutturali di cui queste regioni sono beneficiarie, per opere di ricostruzione, risanamento e prevenzione;
6.preso atto del primo stanziamento di 6.000.000 ECU, deciso su sollecitazione della sua commissione per i bilanci in favore delle regioni vittime dell'alluvione, ricorda la sua risoluzione del 15 novembre 1994 sul bilancio rettificativo e suppletivo n. 2 per il 1994 , in cui espressamente, al paragrafo 5, si "chiede alla Commissione di esaminare la possibilità di finanziare un aiuto straordinario alle regioni dell'Unione colpite dalle recenti inondazioni, a partire dagli importi già impegnati, anche precedentemente al 1994, e non utilizzati dalle regioni degli Stati membri interessati, nel quadro dei fondi strutturali";
7.invita la Commissione a vigilare sull'utilizzazione dei fondi impegnati, per impedire una gestione non coerente con la necessità di un risanamento idrogeologico del territorio, vera causa della catastrofe che ha colpito tali regioni;
8.chiede che sia messo a punto e attuato con estrema urgenza un efficace piano di prevenzione e risistemazione completa dell'assetto idrogeologico, dotato degli strumenti legislativi e finanziari adeguati;
9.invita la Commissione ad applicare l'articolo 130 R del trattato CE laddove stabilisce di prevenire le cause del danno ambientale invece che intervenire sulle conseguenze, pianificando un'azione di intervento comune in stretto coordinamento con le autorità nazionali per la salvaguardia del territorio;
10.ritiene a questo proposito necessario che gli Stati membri interessati, in collaborazione con la Commissione, prevedano un progetto coordinato per il raggiungimento degli obiettivi di cui al paragrafo 7;
11.chiede alla Commissione di intervenire con la propria autorità perchè sia attuata una politica di risanamento degli alvei dei fiumi e rinaturalizzazione dei corpi idrici, così come un'attività di prevenzione nei confronti di quelle opere che hanno moltiplicato i danni provocati dalle piogge;
12.ribadisce la necessità di una politica di riforestazione e di utilizzo di colture appropriate con la politica agricola di collina e mezza montagna, in coerenza con le direttive comunitarie;
13.invita il governo e le regioni italiane ad avviare una politica di preservazione e protezione della montagna con l'ampliamento delle aree protette (in attuazione della direttiva Habitat) e la loro gestione, favorendo forme coerenti di occupazione per gli abitanti delle località in questione;
14.sottolinea la necessità di elaborare al più presto un pacchetto di misure preventive di protezione civile ad hoc, tramite un'azione di verifica e coordinamento fra gli Stati membri condotta dalla Commissione;
15.ricorda la necessità di attuare e verificare la rigida applicazione delle norme comunitarie, in particolare per quanto concerne l'obbligo di studio dell'impatto ambientale a priori e i rischi maggiori;
16.chiede che le norme esistenti e future possano beneficiare di un controllo rigido e comportino un obbligo giuridico concreto;
17.chiede pertanto l'introduzione di meccanismi che consentano un miglioramento dell'efficacia del sistema dei ricorsi del pubblico presso la Commissione e la Corte di giustizia, così come l'introduzione di sanzioni finanziarie e della responsabilità civile in materia di danni causati all'ambiente;
18.chiede l'istituzione di un ispettorato comunitario indipendente per l'ambiente, dotato di poteri concreti di indagine, di controllo del rispetto delle norme comunitarie e di constatazione delle violazioni di tali norme su tutto il territorio dell'Unione;
19.incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, ai governi e alle autorità regionali e locali interessate.