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Parlamento Europeo - 17 novembre 1994
Dispersione di petrolio nella Russia settentrionale

B4-0345, 0356, 0375, 0381, 0383, 0398, 0408 e 0409/94

Risoluzione sulla catastrofe causata dalla dispersione di petrolio nella Russia settentrionale

Il Parlamento europeo,

A.considerando le dimensioni della marea nera causata dalla dispersione di petrolio fuoriuscito da un oleodotto della compagnia petrolifera Komineft nei fiumi degli Urali settentrionali, con gravi conseguenze per l'ecosistema non soltanto nella Federazione russa, ma anche nel mare di Barents e in Europa,

B.rilevando che tali fiumi, in particolare il Pecora che si getta nel mare di Barents, sono di importanza fondamentale per le popolazioni delle regioni artiche russe per quanto concerne sia l'approvvigionamento idrico che quello alimentare nonché la loro esistenza economica,

C.sottolineando che l'inquinamento continua da dieci anni, nel corso dei quali si sono verificati diversi incidenti che hanno gravemente danneggiato l'ambiente dell'intera regione e che il problema si aggraverà ulteriormente nella prossima primavera,

D.constatando che le informazioni su questa perdita di petrolio sono state tenute nascoste dai funzionari della compagnia petrolifera nonché da quelli del governo russo e che, una volta che organizzazioni ambientalistiche indipendenti hanno diffuso i particolari, essi sono state minimizzati all'estremo,

E.ricordando come tale fuoriuscita di petrolio sia soltanto uno dei molti disastri ambientali che minacciano il territorio dell'ex Unione Sovietica,

F.considerando che l'Unione europea e i tre eventuali nuovi Stati membri nordici sono esposti a una minaccia diretta sempre più grave di catastrofe ambientale per la crisi negli impianti nucleari dell'ex Unione Sovietica; considerando che i rifiuti nucleari sono di origine tanto civile che militare,

G.considerando il ruolo che la fondazione ambientalista norvegese "Bellona" ha svolto con la presentazione del suo rapporto "Fonti di inquinamento radioattivo a Murmansk e Arcangelo" nonché della sua positiva iniziativa volta a tenere sotto controllo il sommergibile nucleare affondato Komsolet;

H.prendendo atto della visita del commissario Paleokrassas il 17 ottobre 1994 nei depositi di rifiuti nucleari nella penisola di Kola,

I.ricordando di aver ripetutamente sollecitato il potenziamento delle competenze in materia ambientale della Corte internazionale di giustizia,

J.considerando che il reattore nucleare di Cernobyl continua a rappresentare una grave minaccia all'ambiente naturale e umano, tanto all'interno che all'esterno delle frontiere dell'Ucraina,

1.chiede al Consiglio e alla Commissione di proseguire i loro sforzi congiunti con la comunità internazionale più ampia onde fornire assistenza alle autorità ucraine per porre fine al rischio di una contaminazione nnucleare su vasta scala connessa alle attuali condizioni dell'impianto nucleare di Cernobyl;

2.denuncia l'inattività e l'assenza di trasparenza delle autorità russe che hanno minimizzato l'incidente, visto che le fughe si sono verificate dal febbraio scorso e che sono stimate a migliaia le tonnellate di petrolio fuoriuscite, con una minaccia che incombe sia sul mare di Barents che sull'Oceano Artico;

3.sollecita le autorità della Repubblica federale russa ad avviare un'indagine immediata sulle dimensioni dei danni ambientali provocati dalla dispersione di petrolio e a realizzare un programma globale per un risanamento completo;

4.ritiene che l'Unione europea debba impegnarsi al massimo per evitare un ulteriore aggravamento di tale disastro petrolifero e che le compagnie petrolifere occidentali operanti nella regione debbano astenersi da ogni ulteriore comportamento irresponsabile nei confronti dell'ambiente e debbano invece contribuire a bloccare e attenuare i danni, adottando un codice di comportamento ambientale;

5.sottolinea la posizione da esso assunta, che si è dimostrata nuovamente corretta, secondo cui va attribuita grande rilevanza a stanziamenti per la protezione dell'ambiente nell'ambito dei programmi PHARE e TACIS;

6.chiede l'elaborazione di un programma internazionale di lotta contro la catastrofe ambientale nel territorio dell'ex Unione Sovietica e ribadisce che va sostanzialmente incrementata la quota del programma TACIS destinata alla protezione dell'ambiente;

7.invita la Commissione, nel contesto dell'assistenza finanziaria e tecnica fornita dall'Europa, a partecipare, in cooperazione con le autorità russe, al controllo della costruzione del nuovo oleodotto nella stessa regione, onde assicurare che non vengano utilizzati materiali difettosi, come sembra si sia iniziato a fare;

8.invita pertanto la Commissione a fornire un aiuto finanziario per il risanamento del terreno e l'acquisto di nuovi materiali nonché a contribuire all'acquisizione di tecnologie di desolforazione del petrolio, in quanto il petrolio della regione presenta un tenore particolarmente elevato di zolfo, a condizione che tali operazioni vengano effettuate in collaborazione con organizzazioni credibili e nel rispetto della trasparenza;

9.sottolinea, per quanto concerne la minaccia nucleare nella penisola di Kola, la necessità che l'Unione europea affronti con urgenza il problema e adotti una politica atta a contrastare tale minaccia nucleare, che incombe direttamente sulla acque di pesca artiche e sugli abitanti dell'Europa del Nord;

10.invita la Commissione e gli Stati membri a fare tutto quanto in loro potere, finanziariamente e mediante l'assistenza tecnica, per scongiurare il rischio di una catastrofe nucleare, in particolare adottando misure urgenti per studiare il problema nel suo insieme, formulare una valutazione, individuare progetti pilota nonché a dare rapido avvio alle operazioni di neutralizzazione della minaccia nucleare e simultanea riparazione dei danni già prodotti; inoltre sottolinea la necessità di promuovere l'efficienza energetica e l'impiego di energie rinnovabili;

11.invita la Commissione a prendere a tale scopo l'iniziativa di creare una task force di cooperazione speciale tra i paesi del G24, la BERS e la AIEA;

12.chiede che tutte le attività nell'Artico cui siano associati Stati membri siano oggetto di un riesame a livello del loro impatto amientale;

13.incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione alla Commissione, al Consiglio, alle autorità russe e a quelle della regione di Comi nonché ai governi della Norvegia, della Svezia e della Finlandia.

 
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