B4-0504, 0510, 0529 e 556/94
Risoluzione sulla situazione dei diritti dell'uomo in Sudan
Il Parlamento europeo,
-viste le sue precedenti risoluzioni sulla guerra civile e sulle conseguenti violazioni dei diritti dell'uomo nel Sudan,
A.preoccupato per il fatto che la persistente guerra civile tra il governo sudanese e le due fazioni armate dell'Esercito di liberazione popolare del Sudan (SPLA), guerra che è principalmente combattuta nel Sud del paese e in aree ad esso adiacenti, continua a causare immense sofferenze umane, carestie, problemi di profughi e il collasso delle strutture socio-economiche,
B.preoccupato per il persistente stallo dei negoziati di pace di Nairobi, condotti sotto l'egida del gruppo di Capi di Stato dell'IGADD,
C.rammaricato per il fatto che il governo sudanese ha finora mancato di agevolare ogni mediazione per un componimento pacifico della crisi dovuta alla guerra civile nel Sudan meridionale,
D.allarmato per l'azione del governo sudanese volta alla distruzione degli insediamenti abusivi nella regione di Khartoum, che ha provocato la morte di almeno cinque occupanti illegali, il 15 ottobre 1994,
E.allarmato per le relazioni di varie organizzazioni umanitarie,
F.considerate le persistenti violazioni dei diritti dell'uomo in Sudan e in particolare la detenzione in centri segreti di prigionieri politici non imputati o processati, l'uso della tortura, le sparizioni e le esecuzioni sommarie di centinaia di persone, la delocalizzazione forzata di popolazioni delle montagne della Nubia e del Sud, nonché le gravi violazioni dei diritti dell'uomo commesse dai gruppi dell'opposizione armata,
G.preoccupato per il fatto che adolescenti vengano reclutati dal governo e dai ribelli e obbligati a prendere parte a questa guerra crudele,
H.sconvolto per l'indiscriminato bombardamento di obiettivi civili del Sud da parte dell'aviazione sudanese nel corso dell'offensiva della stagione secca del 1994, in violazione delle Convenzioni di Ginevra,
I.rilevando con preoccupazione l'aggravarsi della situazione, il che ha obbligato il governo dell'Eritrea a interrompere le relazioni diplomatiche,
1.condanna tutti gli atti di violazione dei diritti dell'uomo commessi nel Sudan, tanto dalle forze governative quanto dalle fazioni ribelli, e condanna il governo sudanese per il persistere della guerra civile nel Sud del paese e per le uccisioni, i massacri, le torture e le altre violazioni dei diritti dell'uomo di cui sono vittime le popolazioni civili del Sudan meridionale e i profughi in tutto il paese, particolarmente nella zona di Khartum; deplora anche il conflitto tra le due fazioni rivali del SPLA, che sta causando ulteriori sofferenze, carestie e problemi di profughi;
2.riafferma il proprio sostegno all'iniziativa dell'IGADD per la pace in Sudan e sollecita il governo di questo paese e tutte le fazioni del SPLA a dichiarare e osservare un immediato cessate il fuoco e a concludere i negoziati di pace sotto gli auspici dell'IGADD, nel quadro delle trattative di pace di Nairobi;
3.esprime l'auspicio di cooperare con i governi dell'IGADD per rendere il supporto dell'Unione europea all'IGADD idoneo e complementare all'iniziativa di pace già in atto nella regione;
4.chiede al governo del Sudan di far cessare la prassi delle detenzioni senza imputazione o processo, delle torture e dei maltrattamenti nei centri di detenzione segreti e di rilasciare senza indugio tutti i prigionieri politici; gli chiede anche di porre termine alla sua violenta campagna contro gli abitanti degli insediamenti abusivi siti a e intorno a Khartum;
5.chiede alla comunità internazionale di rafforzare le sanzioni contro il regime di Khartum, di esercitare pressioni per indurre il governo sudanese a far cessare il massacro delle popolazioni del Sud e a rispettare i diritti dell'uomo, inclusa la libertà di religione, in tutto il paese;
6.chiede all'OUA di intensificare i suoi sforzi per porre fine al conflitto, per il tramite dell'esistente meccanismo per la prevenzione, la gestione e la risoluzione dei conflitti;
7.chiede con fermezza alla comunità internazionale, in particolare all'Unione europea, di sostenere con estrema risolutezza quest'iniziativa per contribuire alla risoluzione del conflitto sudanese;
8.chiede agli Stati membri di estendere l'embargo sulle armi applicato contro il Sudan, includendovi il trasferimento di equipaggiamenti militari, di sicurezza e di polizia, i servizi di informazione, la tecnologia, il personale e i servizi di addestramento e chiede alla Commissione ed al Consiglio di creare meccanismi efficaci per controllare l'attuazione dell'embargo sulle armi applicato dall'UE contro il Sudan da parte dei singoli Stati membri;
9.chiede al governo del Sudan di permettere l'ingresso nel paese al relatore speciale della commissione per i diritti dell'uomo dell'ONU, in modo che possa compiere indagini imparziali sulle asserite violazioni dei diritti umani;
10.incarica il proprio Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, ai Segretari generali dell'OUA e dell'ONU e alle parti belligeranti in Sudan.