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Parlamento Europeo - 14 dicembre 1994
Protezione delle famiglie

B4-0471/94

Risoluzione sulla protezione delle famiglie e dei nuclei familiari a conclusione dell'Anno internazionale della famiglia

Il Parlamento europeo,

-viste le conclusioni della riunione informale dei ministri dell'Unione europea responsabili per la politica della famiglia, svoltasi a Berlino il 15 settembre 1994, sulle tendenze demografiche, sull'evoluzione strutturale della società e sulle mutate eisgenze rispetto ai regimi di previdenza sociale,

-vista la relazione che la Commissione sta redigendo sulle modifiche demografiche nell'Unione,

-vista la sua risoluzione del 9 giugno 1983 sulla politica per la famiglia nella CEE ,

-vista la risoluzione del Consiglio del 29 settembre 1989 sulla lotta contro l'esclusione sociale,

-vista la proposta della Commissione sul Quarto programma contro la povertà e la propria risoluzione del 27 ottobre 1994 ,

-vista la sua risoluzione dell'11 giugno 1986 sulla violenza contro le donne ,

A.considerando che volge al termine l'Anno della famiglia proclamato dall'ONU e dall'Unione europea,

B.considerando che, sulla base del principio di sussidiarietà, gli Stati membri sono responsabili in prima linea per un'efficiente politica per la famiglia,

C.considerando che oltre 50 milioni di cittadini dell'Unione vivono al di sotto della soglia di povertà; che pertanto essi sono emarginati ed esclusi;

D.considerando che nell'Unione esistono oltre 17 milioni di disoccupati ufficialmente registrati e che il numero dei senzatetto è valutato a oltre 3 milioni;

E.considerando che il processo di esclusione sociale si sta diffondendo e che ciò è dovuto in parte all'evoluzione strutturale della società, evoluzione che va riconosciuta e valutata a fondo;

F.considerando che la difficoltà di accedere al mercato del lavoro rappresenta un fattore decisivo in questo processo di esclusione; che sistemi e organizzazioni di lavoro non flessibili ostacolano l'accesso al mercato del lavoro, in particolare delle donne;

G.considerando che la disoccupazione e la povertà sono importanti fattori di degenerazione all'interno della famiglia, quali la violenza contro le donne e il maltrattamento dei bambini;

H.considerando che, per l'attuazione delle libertà garantite nel trattato CE e la realizzazione del mercato interno europeo, risulta necessario disciplinare anche a livello europeo gli aspetti di diritto familiare e sociale che potrebbero ostacolare la libertà di stabilimento,

I.considerando che in Europa sono avvenuti cambiamenti nelle famiglie e nelle strutture familiari e che negli ultimi anni la convivenza ha assunto forme più articolate, visto che molti giovani convivono in libera unione prima di fondare una famiglia e spesso anche dopo l'arrivo di figli,

J.considerando che rientra nell'interesse dello Stato e delle istituzioni sostenere la famiglia nell'attuazione dei suoi compiti e creare un'atmosfera favorevole alla famiglia, nella quale gli esseri umani possano realizzare il desiderio di vivere con figli,

K.convinto che l'impegno della famiglia per l'educazione dei figli e l'assistenza di parenti anziani o minorati sia enorme,

L.convinto che la famiglia, assumendosi la responsabilità per l'educazione dei figli e per la protezione e la sicurezza offerte ai propri membri, si faccia carico - sgravandone la società - di compiti essenziali e crei le migliori premesse per la convivenza sociale,

M.rilevando che in molti Stati membri questo dibattito ha già comportato mutamenti a livello di diritto di famiglia, legislazione fiscale e normative in materia di successioni e adozioni,

N.rilevando che nella sua interpretazione del diritto a una vita familiare, così come sancito dalla Convenzione europea sui diritti dell'uomo, in varie occasioni la Corte europea dei diritti dell'uomo ha statuito che della famiglia sono possibili interpretazioni diverse,

1.è convinto che per soddisfare la richiesta di parità di opportunità per le donne in merito all'accesso al mercato del lavoro sia necessario offrire i necessari servizi per l'infanzia, maggiori possibilità di formazione professionale e di formazione continua, l'apprendimento costante e un regime efficace di previdenza sociale, tutti fattori di importanza cruciale se si vuole che i nuclei familiari svolgano adeguatamente la propria funzione;

2.deplora la mancata attuazione delle direttive sul lavoro a tempo parziale e sul congedo parentale, in quanto si tratta di aspetti legislativi essenziali per una maggiore integrazione tra la vita lavorativa e la vita familiare;

3.si rammarica anche della mancanza di una direttiva sui servizi dell'infanzia per dare attuazione alla relativa raccomandazione del Consiglio e chiede che sia presentata una proposta di direttiva al momento della revisione di questa raccomandazione, prevista per il 1995; invita la Commissione a tener conto delle raccomandazioni formulate, in materia di prole e parità di opportunità, nella risoluzione del Parlamento del 19 aprile 1991 ;

4.ritiene che le misure rivolte specificamente alle famiglie monoparentali debbano concentrarsi su soluzioni che sollevino dalle ristrettezze finanziarie il genitore responsabile dei figli; il salario minimo garantito e la previdenza sociale dovrebbero garantire un reddito adeguato alle esigenze del nucleo familiare;

5.ritiene che un approccio globale alla politica della famiglia debba prevedere un impegno a cercare metodi e sistemi di lavoro equi e flessibili, che non comportino una riduzione dei diritti o dello stato occupazionale e che consentano quindi una combinazione ottimale della vita lavorativa e di quella familiare;

6.accoglie con favore il fatto che sia iniziato uno scambio di esperienze e di opinioni tra gli Stati membri e auspica che tali scambi si concentrino anche su tutto il ventaglio dei problemi che possono porsi in materia di politica della famiglia;

7.chiede politiche e iniziative costruttive che tengano conto delle esigenze della famiglia e formino parte integrante di ogni azione comunitaria nel settore;

8.chiede che nei sistemi di sicurezza sociale siano tenute in maggiore considerazione le attività non retribuite di un genitore nel settore dell'educazione dei figli o dell'assistenza di parenti;

9.propone che la Commissione elabori inoltre un programma d'azione con le seguenti priorità:

-proseguire la ricerca nei settori medico, sociologico, psicologico e pedagogico al fine di permettere tanto ai governi e ai loro parlamenti che alla società di comprendere tutti gli aspetti della vita familiare dei nostri giorni,

-organizzare convegni in cui sia prevista la partecipazione delle parti sociali e delle organizzazioni del settore finalizzati ad iniziative concrete con l'obiettivo di una maggiore armonia tra vita economica e sociale e vita familiare nonché di una migliore conciliabilità tra impegni familiari e impegni professionali;

10.sottolinea la necessità di adeguare il diritto di famiglia ai mutamenti intervenuti nelle funzioni e nella struttura della famiglia moderna, a livello sia nazionale che europeo;

11.ribadisce ancora una volta che il diritto alla vita famigliare comprende anche il diritto dei lavoratori migranti al ricongiungimento delle famiglie,

12.sollecita la Commissione a presentare proposte volte a eliminare le disposizioni restrittive contenute nella legislazione in materia di politica agricola comune laddove si parla di "coniugi legittimi";

13.sollecita la Commissione a dedicare pari attenzione a tutte le forme durevoli di convivenza, con riferimento alla lotta contro la povertà, all'assistenza agli handicappati, alle iniziative occupazionali e allo sviluppo delle risorse umane,

14.esorta la Commissione a tenere in particolare considerazione gli interessi del fanciullo - che è il membro più vulnerabile della famiglia - e a promuovere e sostenere l'attuazione della Convenzione Onu sui diritti dell'infanzia, in tutti i suoi settori operativi;

15.deplora il blocco del programma "Povertà IV",

16.è del parere che occorra adottare misure quali la neutralità fiscale e assegni sociali compensativi a favore di chi decida di sospendere definitivamente o per un certo periodo la propria attività lavorativa per motivi familiari;

17.ritiene che occorra creare e incoraggiare servizi a sostegno delle famiglie disagiate, per cercare di offrire un clima di sicurezza ai nuclei familiari con figli, e auspica vivamente che la Commissione prenda misure a favore delle famiglie che si trovano in situazioni di precarietà o di esclusione soprattutto in materia di diritto all'alloggio, affinché tutti possano beneficiare di condizioni di vita decorose;

18.chiede nuovamente alla Commissione di presentare al Consiglio una risoluzione sulla mobilità della carriera e sulla parità di opportunità per le donne e gli uomini;

19.sollecita l'adozione e l'attuazione delle direttive pendenti sul congedo parentale e sul lavoro a tempo parziale;

20.sollecita la Commissione a esaminare la possibilità di una campagna a livello dell'Unione europea perché non sia più tollerata la violenza all'interno delle pareti domestiche nonché di una campagna europea contro tutte le forme di maltrattamento dei bambini;

21.incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione.

 
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