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Parlamento Europeo - 19 gennaio 1995
Burundi e Ruanda

B4-0044, 0049, 0076, 0077, 0086 e 0100/95

Risoluzione sulla situazione in Burundi e in Ruanda

Il Parlamento europeo,

-viste le proprie precedenti risoluzioni sulla situazione in Burundi e in Ruanda, in particolare la propria risoluzione del 15 dicembre

1994 sulla situazione in Ruanda ,

A.profondamente preoccupato per la persistente instabilità della situazione in Burundi e per il continuo ripetersi di omicidi e di massacri, di rapimenti e altre violenze commesse sia nelle campagne che nella capitale Bujumbura ove, dalla metà di dicembre, bande armate e in uniforme militare aggrediscono i cittadini, specialmente nei quartieri sud di Musaga, Kinindo e Kinanira,

B.temendo che tale instabilità possa scatenare un'altra ondata di omicidi a sfondo etnico, dopo quella che nell'ottobre 1993 ha provocato l'uccisione di più di 50.000 persone, a seguito dell'assassinio del Presidente democraticamente eletto, Melchior Ndadaye,

C.considerando il genocidio avvenuto nel Ruanda e il rischio che una tragedia analoga possa ripetersi anche nel Burundi, dato che i due paesi hanno una composizione politica ed etnica consimile,

D.vivamente preoccupato per l'instabilità della situazione e per la spirale di violenza scatenatasi in particolare dopo l'elezione del presidente dell'Assemblea nazionale, Jean Minani, di cui il principale partito di opposizione ("Unità per il progresso nazionale") aveva reclamato le dimissioni, e che è stato ora sostituito da Léonce Ngendakumana,

E.considerando che in Burundi la "Convenzione di governo" - firmata tra le due comunità nel settembre 1994 sotto l'egida del rappresentante delle Nazioni Unite - che associa l'opposizione alla gestione del potere, è sempre più minacciata dall'atteggiamento degli estremisti, che paralizzano il processo di stabilizzazione democratica in atto nel paese,

F.preoccupato per il fatto che le forze dell'ordine non sembrano intervenire per far cessare queste aggressioni e questi eccidi,

G.considerando che non si possano ridurre le cause del conflitto ai soli antagonismi etnici quando sono ugualmente in lizza opposizioni socioeconomiche e politiche;

H.rammaricandosi del fatto che fino a oggi la comunità internazionale non sia stata in grado di intraprendere alcuna azione preventiva efficace per evitare l'insorgere di ulteriori conflitti interni in Burundi;

1.ribadisce l'importanza fondamentale di intraprendere un'azione preventiva per evitare l'insorgere di situazioni di conflitto interno piuttosto che attendere passivamente il verificarsi di una crisi per poi inviare aiuti umanitari,

2.lancia un appello a tutti i responsabili politici del Burundi affinché si impegnino sulla via del dialogo costruttivo volto a trovare una soluzione politica, democratica e pacifica ai problemi cui devono far fronte;

3.chiede che l'Unione europea invii in Burundi una missione di osservazione allo scopo di approntare, in cooperazione con il governo al potere, un programma di azione tendente a ripristinare l'ordine, individuare i responsabili degli assassinii e degli eccidi, disarmare le milizie armate che seminano il terrore a Bujumbura e nelle campagne, favorire il ritorno dei profughi, procedere a una profonda e urgente riforma dell'esercito nazionale e di tutte le istituzioni militari allo scopo di assoggettarli all'autorità civile e procedere alla ricostruzione delle infrastrutture amministrative ed economiche necessarie per qualsiasi ripresa dell'attività produttiva e sociale del paese;

4.chiede al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite di esaminare immediatamente la richiesta del governo del Burundi di aiutarlo a ripristinare un clima di fiducia e stabilità; chiede ai governi degli Stati membri dell'Unione europea di contribuire al finanziamento e alla logistica di tale operazione;

5.chiede che il già deciso invio dei 200 militari dell'Organizzazione dell'Unità africana cessi di essere bloccato;

6.chiede che gli Stati membri dell'UE rappresentati in seno al Consiglio di Sicurezza ONU investano quest'ultimo del problema della necessità di un embargo internazionale sulle esportazioni di armi e di munizioni verso il Burundi e il Ruanda; chiede che gli Stati membri blocchino tutte le loro esportazioni di armi e di munizioni verso questi due paesi;

7.deplora che non siano ancora state attuate le misure concrete proposte da questo Parlamento, in particolare nella summenzionata risoluzione del 15 dicembre 1994, per soccorrere il Ruanda e ribadisce la sua richiesta al Consiglio e alla Commissione di offrire il loro aiuto al governo ruandese per la creazione di strutture di accoglienza per i profughi e per garantirne la sicurezza;

8.sollecita l'Unione a inviare in Ruanda giudici, esperti e consulenti tecnici per contribuire al corretto svolgimento dei processi in cui devono venir giudicati i responsabili del genocidio;

9.accoglie favorevolmente, in tale contesto, l'imminente invio in Burundi e in Ruanda di una delegazione dell'Ufficio di presidenza dell'Assemblea paritetica ACP-UE e le chiede di studiare con i rispettivi governi l'opportunità di organizzare una conferenza internazionale sulla stabilità nella regione;

10.incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione alla Commissione, al Consiglio, ai copresidenti dell'assemblea paritetica ACP-UE, agli Stati dell'Unione europea, al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e ai governi del Burundi e del Ruanda.

 
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