B4-0168, 0174, 0197 e 0206/95
Risoluzione sulla Conferenza del G7 del 25 e 26 febbraio 1995 sulla società dell'informazione
Il Parlamento europeo,
-visto il Libro Bianco della Commissione dal titolo "Crescita, competitività e occupazione",
-vista la comunicazione della Commissione dal titolo "La via europea verso la società dell'informazione: un piano d'azione" (COM(94)0347),
-vista la sua risoluzione del 30 novembre 1994 sulla raccomandazione al Consiglio europeo "L'Europa e la società dell'informazione planetaria" e sulla comunicazione della Commissione al Consiglio, al Parlamento europeo, al Comitato economico e sociale e al Comitato delle regioni "Verso una società dell'informazione in Europa: un piano d'azione" ,
A.considerando che la prospettiva di una disponibilità istantanea dell'informazione, se accompagnata da idonee e concrete misure, offre strumenti diretti per trasformare l'equilibrio dei poteri nella società, lottare contro l'esclusione sociale, promuovere il pluralismo e la partecipazione alla vita pubblica, migliorare le condizioni di accesso all'informazione e alla cultura,
B.considerando che lo sviluppo della cosiddetta "società dell'informazione" avrà ripercussioni sull'occupazione, le condizioni di lavoro, l'istruzione, le libertà pubbliche, la tutela dei consumatori e sulla stessa organizzazione sociale,
C.considerando che sulla scia delle sue tradizioni umanistiche e continuando a mantenere la varietà delle lingue e culture nazionali, la civiltà europea dovrebbe avvalersi di questi strumenti quale parte di un progetto volto a consentire ai singoli individui di avere il dominio delle proprie vite e dell'ambiente,
D.preoccupato per il fatto che la creazione delle cosiddette "autostrade informatiche", se affidata alle sole forze del mercato, potrebbe allargare la spaccatura tra Nord e Sud e tra zone ricche e povere dell'Unione europea,
E.consapevole del fatto che la società dell'informazione potrebbe assumere in tempi brevi una dimensione mondiale in termini di reti e servizi e che vengono incoraggiate grandi alleanze tra operatori delle telecomunicazioni (servizi telefonici e audiovisivi) e tra questi ultimi e i fornitori di servizi e contenuti, ma che queste alleanze potrebbero determinare o rafforzare posizioni dominanti,
F.preoccupato per il fatto che la disponibilità globale delle conoscenze o dei prodotti del processo creativo evocato dal termine "società dell'informazione" rischia di rivelarsi un'illusione se non vengono garantiti i diritti sulla proprietà intellettuale nel loro complesso, in particolare i diritti degli artisti, e allo stesso tempo il diritto dei singoli all'accesso e all'uso a costi ragionevoli,
G.considerando che la società dell'informazione deve rappresentare l'occasione eccezionale per lanciare una politica industriale europea in un settore chiave dell'alta tecnologia,
rivolgendosi alle istituzioni dell'Unione europea:
1.insiste affinché si esaminino le conseguenze che le reti e i servizi avranno ai fini della democrazia, della cultura, dell'occupazione, dell'istruzione e dei contenuti audiovisivi, nonché le eventuali ridefinizioni della divisione dei ruoli tra servizi pubblici e iniziative private, così come l'esigenza di continuare a distinguere tra comunicazione individuale e comunicazione di massa, al cui riguardo sono ancora necessarie una legislazione e procedure particolari,
2.si rammarica che la tavola rotonda del 25 febbraio 1995 sia stata organizzata con l'esclusiva partecipazione dei rappresentanti del commercio e dell'industria, escludendo i rappresentanti di altre parti sociali così come gli esperti indipendenti rappresentanti la vasta gamma di interessi presenti nella società;
3.invita pertanto la Commissione a istituire un "comitato Bangemann 2", riorganizzato in modo da includere altri commissari, rappresentanti del Parlamento europeo e delle parti sociali, esperti indipendenti rappresentativi di uno spaccato della società, e organizzazioni non governative;
4.chiede in particolare che questo comitato studi le ripercussioni della società dell'informazione sulla democrazia, l'occupazione, l'istruzione, la tutela della sfera privata e delle libertà pubbliche e la cultura;
5.sottolinea il ruolo fondamentale che compete ai servizi pubblici dell'informazione nella società dell'informazione e invita la Commissione e i governi degli Stati membri a sostenere il loro sforzo per ridefinire la loro missione nel nuovo contesto multimediale;
6.esorta la Commissione a far sì che le imprese e i laboratori europei specializzati nelle tecnologie dell'informazione vengano strettamente associati al processo di sviluppo sia del software che dello hardware;
rivolgendosi espressamente alla Conferenza del G7
7.plaude all'iniziativa della Commissione di promuovere lo sviluppo della società dell'informazione e all'invito da essa rivolto ai paesi membri del G7 di partecipare all'imminente conferenza sulla società dell'informazione planetaria che offrirà una sede in cui discutere ampiamente di tutti i suoi vari aspetti;
8.invita, in occasione del G7, la Commissione e gli Stati membri che partecipano alla conferenza a concordare un programma comune che tenga pienamente conto dell'interdipendenza tra fattori economici, industriali, sociali, culturali e tecnici ogniqualvolta il discorso verta sulla società dell'informazione, poiché un'impostazione del genere è la più conforme alle tradizioni storiche, culturali e politiche dell'Europa;
9.chiede che nei programmi pilota che scaturiranno dalla conferenza del G7 venga riconosciuta tale interdipendenza; che essi vengano concepiti in modo da coinvolgere sia i paesi più poveri sia quelli più ricchi e, in particolare, che essi affrontino l'esigenza di mettere a disposizione dei paesi e delle regioni meno sviluppate i vantaggi derivanti dalla società dell'informazione;
10.invita i 7 principali paesi industrializzati ad attribuire, nel quadro dei loro progetti per la promozione di autostrade informatiche mondiali, una particolare rilevanza ai sistemi elettronici di gestione destinati alle piccole e medie imprese;
11.rammenta che i punti ancora in sospeso e che non sono stati inclusi nell'accordo raggiunto nell'ambito dell'Uruguay-Round sono precisamente quelli che riguardano l'essenza stessa della società dell'informazione, ossia i diritti sulla proprietà intellettuale, in particolare i diritti d'autore e i diritti connessi, i diritti degli artisti, l'industria dell'audiovisivo e le infrastrutture e i servizi di telecomunicazione, e chiede che la Conferenza del G7 sia l'occasione per rendere consapevoli tutte le parti della legittimità delle preoccupazioni europee e per iniziare a ricercare soluzioni comuni, compito per il quale deve essere istituita una commissione permanente del G7;
12.insiste sul fatto che l'applicazione delle norme tecniche deve essere perseguita e difesa su scala mondiale nel rispetto di tale diversità e consentendo l'interoperabilità; sottolinea altresì la necessità che le norme internazionali ISO mantengano la loro funzione normativa in questo settore;
13.si oppone a qualsiasi tentativo di pervenire a un accordo che sia basato solo sugli aspetti commerciali senza prendere in considerazione gli aspetti testé esposti e insiste perché i mercati europei delle infrastrutture, dei servizi e delle applicazioni vengano aperti ai paesi terzi soltanto se questi in contropartita faranno concessioni concrete ed economicamente interessanti, tra cui investimenti in Europa e, in particolare, una rigorosa reciprocità per quanto riguarda le condizioni di accesso ai mercati nonché, in ultima istanza, nuove norme, da definire nel quadro dell'OMC, destinate a garantire il reciproco accesso ai mercati delle infrastrutture, dei servizi e delle applicazioni;
14.è dell'avviso che vi sia una necessità urgente di stabilire un servizio globale con principi comuni in ordine alla libertà di accesso alle reti di informazione e alle garanzie che devono fornire le emittenti per quanto riguarda la sicurezza delle reti e il legittimo accesso da parte di tutti alle informazioni date dalle reti stesse, senza tralasciare la necessità di risarcimenti tempestivi e reali per quanti si avvalgono dei servizi da esse forniti;
15.chiede in particolare che sia riconosciuto a tutti il diritto di conoscere gratuitamente l'esistenza, l'ubicazione, il carattere e le condizioni di accesso all'informazione offerte dalle reti, che questo diritto sia limitato unicamente dalle esigenze di tutela della sfera privata e della sicurezza nazionale e che un accesso privilegiato sia garantito agli operatori nel settore dell'istruzione, ai servizi medici e agli organismi culturali;
16.chiede con forza ai partecipanti alla Conferenza del G7 di far sì che lo sviluppo di queste nuove tecnologie consenta un autentico progresso della democrazia e favorisca l'accesso al sapere; in proposito occorre ricordare che anche la scuola deve adeguarsi e formarsi a queste nuove tecnologie in modo che tutti i giovani possano beneficiare dei loro vantaggi;
17.incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione e ai governi e parlamenti degli Stati membri, pregandolo peraltro di illustrare i tratti salienti della stessa alla Conferenza del G7.