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Parlamento Europeo - 16 febbraio 1995
Medio Oriente

B4-0222, 0258, 0272, 0280, 0293 e 0298/95

Risoluzione sul processo di pace in Medio Oriente

Il Parlamento europeo,

-viste le sue precedenti risoluzioni sul processo di pace nel Medio Oriente,

A.richiamandosi alla sua condanna costante di tutti gli atti di terrorismo,

B.profondamente sconvolto per il numero e la natura degli attentati commessi dopo la firma, il 13 settembre 1993, della Dichiarazione di principi tra Israele e l'OLP, che poneva le basi del processo di pace nel Medio Oriente,

C.considerando che l'unico fine di questi attentati consiste nell'impedire il corretto svolgimento del processo di pace per far ripiombare la regione in una situazione permanente di guerra latente,

D.inorridito dall'attentato di Netanya, dove il 22 gennaio 1995 una bomba ha causato la morte di ventuno israeliani, commesso, come gli ultimi attentati terroristici, da commando suicidi che hanno causato numerose vittime tra la popolazione israeliana,

E.preoccupato del moltiplicarsi degli atti di violenza in Israele e nei territori occupati: in particolare, morte di tre poliziotti palestinesi uccisi dall'esercito israeliano il 2 gennaio, uccisione di quattro palestinesi il 4 gennaio e di due civili israeliani l'8 gennaio presso Ramallah,

F.preoccupato per il fatto che, dopo la firma della Dichiarazione di principi, il numero dei coloni israeliani continua ad aumentare e continuano a sorgere nuove costruzioni nei vecchi insediamenti, accompagnate da confische di terre, tutti fatti che alimentano l'estremismo palestinese,

G.sottolineando la necessità di una pace globale nel Medio Oriente,

1.ribadisce con assoluta fermezza la sua condanna di ogni forma di terrorismo e i suoi istigatori: Hamas e Jihad islamica e condanna duramente l'attentato di Netanya, esprimendo le sue condoglianze alle famiglie delle vittime;

2.ritiene che il divieto di insediamento di nuove colonie non sia sufficiente ed esorta le autorità israeliane a impedire tutte le confische di terreni e le attività di colonizzazione nei territori occupati, in quanto esse inaspriscono le tensioni e costituiscono un serio ostacolo al processo di pace;

3.insiste che né da parte israeliana né da parte palestinese si ceda al ricatto terroristico e che sarebbe irresponsabile lasciare che le iniziative dei terroristi interrompano il processo di pace;

4.denuncia tutti coloro che nei territori occupati sostengono e proteggono i terroristi;

5.invita le autorità palestinesi a reprimere con il massimo vigore gli istigatori dei commando suicidi e gli altri responsabili di azioni terroristiche;

6.deplora che questi atti terroristici abbiano portato a un blocco delle frontiere, provocando di conseguenza un danno ai palestinesi dei territori occupati;

7.invita la Comunità internazionale, in particolare l'Unione e i suoi Stati membri, a fare pressione sugli Stati che finanziano i gruppi terroristici e che offrono ospitalità ai loro capi;

8.sottolinea l'urgente necessità di creare le condizioni che consentano di porre in essere integralmente la Dichiarazione di principi, in particolare per quanto riguarda una nuova dislocazione delle forze israeliane e l'organizzazione di elezioni nei territori palestinesi, rinviata dal giugno 1994;

9.invita l'Unione europea ad avvalersi di tutta la sua influenza politica ed economica per indurre le parti interessate a tener fede ai loro impegni, affinché non venga sprecata l'opportunità di stabilire una pace reale tra i popoli palestinese e israeliano;

10.chiede che l'Unione prenda tutte le misure, politiche ed economiche, idonee a promuovere il processo in corso e a contribuire alla distensione:

a)nel breve termine è urgente risolvere il problema esistente con i servizi doganali israeliani, eliminando gli ostacoli che fanno sì che le merci fornite dall'Unione a favore dei territori restino bloccate in Israele;

b)occorre agevolare l'instradamento alle autorità palestinesi degli aiuti finanziari e degli investimenti promessi;

c)nel più lungo termine, occorrerà elaborare progetti di partenariato nei territori occupati in modo da renderli economicamente e socialmente più indipendenti da Israele;

d)occorre avviare senza indugio colloqui con le autorità israeliane e con gli altri governi della regione in vista della Conferenza euromediterranea, il cui calendario, ordine del giorno, modalità e partecipanti devono essere prima discussi con tutte le parti interessate;

e)l'Unione europea potrebbe svolgere un ruolo di promozione nell'elaborazione di progetti di cooperazione regionale e sovranazionale in tutti i settori nei quali quest'ultima è necessaria, possibile e auspicata dalle autorità della regione;

11.chiede che l'Unione continui i suoi colloqui con la Siria affinché questo paese contribuisca al processo di pace e incoraggi i governi israeliano e siriano a procedere nei loro negoziati perché si arrivi a ristabilire la pace e relazioni normali e complete fra questi due paesi;

12.incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione alla Commissione, al Consiglio, al governo di Israele, alle autorità nazionali palestinesi nonché ai governi di Egitto, Siria e Giordania.

 
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