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Parlamento Europeo - 17 febbraio 1995
Trasferimenti di imprese

B4-0173, 0194 e 0203/95

Risoluzione sui dislocamenti di imprese nell'Unione europea

Il Parlamento europeo,

A.considerando la decisione di parecchi gruppi industriali di trasferire la loro produzione in altri paesi e i conseguenti numerosi licenziamenti, segnatamente nei settori tessile e dell'abbigliamento, dell'elettronica, della calzatura, dell'automobile e anche dei servizi,

B.considerando il Protocollo sulla politica sociale allegato al trattato sull'Unione europea, oltre che la direttiva 94/45/CE del Consiglio , del 22 settembre 1994, riguardante l'istituzione di un comitato aziendale europeo o di una procedura per l'informazione e la consultazione dei lavoratori nelle imprese o nei gruppi d'imprese di dimensioni comunitarie,

C.considerando le proprie risoluzioni precedenti in materia, in particolare quella del 10 marzo 1994 sulla chiusura dello stabilimento "Suzuki" a Limares, Spagna ,

D.considerando che le direzioni di tali imprese adducono a giustificazione delle loro decisioni costi salariali inferiori e la concessione di aiuti finanziari diretti o indiretti, sia dei governi degli Stati membri sia della Comunità,

E.considerando il caso più recente del rischio di chiusura dello stabilimento "Renault" insediato dal 1991 nella regione di Setúbal, del cui capitale lo Stato portoghese detiene il 25%, il quale nel 1992 impiegava circa 1.300 maestranze, e considerando la situazione drammatica dei circa 500 operai che sono stati appena licenziati da detta impresa, nonostante gli impegni assunti dal governo portoghese,

F.considerando le drammatiche conseguenze che detta chiusura, provocata dalla strategia di dislocamento, avrebbe non solo per i dipendenti della Renault Setúbal, ma anche per le piccole aziende locali subappaltatrici di detta unità di produzione,

1.esprime i sensi della sua solidarietà a tutte le maestranze vittime di questa strategia, in specie ai dipendenti licenziati o minacciati di licenziamento in Portogallo;

2.chiede che le imprese che procedono a operazioni di dislocamento intra ed extracomunitarie, ricorrendo a pratiche paragonabili al "dumping sociale", non possano beneficiare degli aiuti all'insediamento nell'Unione europea;

3.reputa che, se non si prendono misure preventive, i trasferimenti di unità di produzione, senza preliminari consultazioni dei partner sociali, rappresentino una grave minaccia alla coesione economica e sociale;

4.chiede alla Commissione di effettuare uno studio che faccia il punto sui dislocamenti nell'Unione europea e di riferirne al Parlamento europeo;

5.invita la Commissione a rendere di pubblico dominio le garanzie che essa aveva ottenuto dal governo portoghese e dalla "Renault" in cambio sia dell'approvazione del progetto di insediamento di questa fabbrica a Setúbal sia della concessione di sovvenzioni comunitarie;

6.ribadisce la necessità di applicare le disposizioni concernenti il dislocamento di imprese previste dalla summenzionata direttiva 94/45/CE;

7.incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, al governo e al parlamento del Portogallo, ai sindacati e alla direzione della fabbrica "Renault" in Portogallo e in Francia, alla Confederazione europea dei sindacati e all'UNICE.

 
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