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Parlamento Europeo - 2 marzo 1995
Strategia per la protezione climatica

B4-0366, 0368, 0369, 0371, 0372, 0373 e 0374/95

Risoluzione su una strategia per la protezione climatica nell'Unione europea

Il Parlamento europeo,

-viste le sue risoluzioni del 13 giugno 1991 sull'energia e l'ambiente ,

-vista la sua risoluzione del 13 giugno 1991 sugli strumenti economici e fiscali applicati alla politica ambientale ,

-vista la sua risoluzione del 13 febbraio 1992 sulla partecipazione della Comunità europea alla Conferenza delle Nazioni Unite sull'ambiente e lo sviluppo (UNCED) ,

-vista la sua risoluzione del 15 maggio 1992 sulla Conferenza delle Nazioni Unite sull'ambiente e lo sviluppo (UNCED) ,

-vista la sua risoluzione del 9 luglio 1992 sui risultati della Conferenza delle Nazioni Unite sull'ambiente e lo sviluppo (UNCED) ,

-vista la proposta della Commissione di direttiva del Consiglio relativa ad un'imposta sulle emissioni di biossido di carbonio e sull'energia (COM(92)0226) ,

-vista la Convenzione quadro sui mutamenti climatici firmata alla Conferenza di Rio de Janeiro ed entrata in vigore il 21 marzo 1994, che costituisce la prima disposizione vincolante di diritto internazionale nel campo della protezione climatica globale,

-visto il comunicato promulgato a seguito delle discussioni del Consiglio europeo di Essen del dicembre 1994,

-visti i risultati del Consiglio per l'ambiente del dicembre 1994,

-vista la Conferenza dei firmatari della Convenzione quadro sui mutamenti climatici, che si terrà dal 28 marzo al 7 aprile 1995 a Berlino,

-visto il progetto di Protocollo della Conferenza dei firmatari presentato dall'Alleanza dei piccoli Stati insulari (AOSIS) sulla riduzione delle emissioni di gas che provocano l'effetto serra,

-vista la risoluzione dell'Assemblea paritetica ACP-CE di Dakar del febbraio 1995 sulla Conferenza dei firmatari,

A.rammentando che il 29 novembre 1990 il Consiglio ha approvato una risoluzione che fissa come obiettivo la stabilizzazione entro il 2000 dei livelli delle emissioni di anidride carbonica ai livelli del 1990, e che ciò rappresenta una posizione di primato nel mondo,

B.constatando che, secondo tutte le stime, l'Unione europea non sarà in grado di raggiungere nemmeno il suo modesto obiettivo di stabilizzare entro il 2000 le emissioni di CO2 ai livelli del 1990, anche tenendo conto di tutte le attuali misure nazionali ed europee di lotta ai mutamenti climatici,

C.considerando che l'obiettivo della Convenzione sui mutamenti climatici delle Nazioni Unite è di raggiungere una stabilizzazione nell'atmosfera delle concentrazioni di gas che provocano l'effetto serra a un livello che prevenga pericolose interferenze di origine umana con il sistema climatico,

D.considerando che il gruppo internazionale incaricato di studiare il mutamento climatico ha stabilito ormai da tempo che una riduzione del 60% dell'anidride carbonica è necessaria per evitare le pericolose ripercussioni sul clima dei gas che provocano l'effetto serra, e riconoscendo che una tale riduzione comporta palesemente il ricorso di tutte le parti interessate a strumenti coordinati,

E.considerando che il problema del mutamento climatico deve essere sì affrontato in un contesto internazionale, ma che spetta ai paesi industrializzati, in particolare agli Stati membri dell'Unione europea, dare l'esempio riducendo le loro emissioni di gas a effetto serra, in particolare di CO2,

F.considerando che, alla Conferenza di Berlino di marzo che darà seguito alla Conferenza di Rio e che rappresenta la prima opportunità di conferire un contenuto preciso alla Convenzione delle Nazioni Unite sui mutamenti climatici, l'Unione dovrà dimostrare la credibilità delle misure che sta attuando per conformarsi agli obiettivi che si è prefissata a Rio, onde indurre gli altri paesi partecipanti a rispettare i propri impegni,

G.considerando gli sforzi già avviati in alcuni Stati membri (Svezia, Danimarca, Finlandia e Paesi Bassi) per ridurre l'impiego delle energie non rinnovabili e le emissioni di anidride carbonica mediante speciali imposte nazionali,

H.considerando che è essenziale applicare la Convenzione delle Nazioni Unite, e che essa dovrà essere rafforzata e ulteriormente sviluppata a seguito della Conferenza dei firmatari,

1.deplora che il Consiglio e la Commissione, dopo molti anni di discussioni, non abbiano ancora raggiunto un accordo in merito a una strategia coerente ed efficace in materia di lotta contro le emissioni di CO2, e ciò a dispetto di tutte le loro dichiarazioni;

2.ribadisce la sua convinzione circa la necessità di ridurre il consumo di energia attraverso l'efficienza energetica a livello globale e nazionale e reputa che la conservazione delle risorse sia un modo idoneo per realizzare gli obiettivi proposti;

3.ribadisce che, sebbene un'azione determinata debba essere presa non soltanto a livello comunitario ma anche su scala mondiale, l'Unione europea ha l'obbligo di dare l'esempio sul piano sia internazionale che comunitario;

4.invita la Commissione e gli Stati membri a incitare gli altri firmatari della Convenzione di Rio a cogliere l'occasione offerta dall'imminente prima Conferenza dei firmatari per concordare una stabilizzazione delle emissioni di CO2 ai livelli del 1990 entro il 2000 (Stati aderenti all'Allegato 1) nel quadro di una dichiarazione vincolante adottata congiuntamente dalle parti;

5.invita la Commissione e il Consiglio ad accettare, a nome dell'Unione europea, il Protocollo dei 36 paesi dell'AOSIS (Alleanza dei piccoli Stati insulari), che chiede che i paesi industrializzati si impegnino a ridurre entro il 2005 le proprie emissioni annue di anidride carbonica del 20% rispetto ai livelli del 1990, quale primo passo verso una riduzione globale delle emissioni di anidride carbonica;

6.invita la Commissione a presentare immediatamente proposte relative all'applicazione, di preferenza da parte di tutti gli Stati membri, di strumenti fiscali di controllo e di limitazione dell'impiego di energia e delle emissioni di anidride carbonica;

7.invita il Consiglio a impegnarsi, prima della Conferenza di Berlino, per una rapida adozione di tali proposte;

8.incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione.

 
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