B4-0406/95
Risoluzione sulla parità di trattamento e le pari opportunità per uomini e donne
Il Parlamento europeo
1.saluta, in occasione dell'8 marzo, giornata internazionale della donna, tutte le donne del mondo ed esprime la sua riconoscenza per il loro contributo allo sviluppo e al benessere dell'umanità;
2.incoraggia la Commissione a proseguire attivamente la sua azione di promozione nel settore delle pari opportunità fra uomini e donne, segnatamente attando misure volte a garantire che la parità di trattamento e di opportunità sia effettivamente integrata in tutte le politiche dell'Unione europea;
3.deplora che le donne siano tuttora sottorappresentate negli organismi decisionali, a livello delle pubbliche amministrazioni, delle istanze politiche europee, nazionali, regionali e locali, nonché nei settori economico, sociale e culturale;
4.invita le Istituzioni europee e gli Stati membri, in qualità di datori di lavoro, a stabilire obiettivi numerici per l'assunzione delle donne in posti di responsabilità; chiede inoltre agli Stati membri di sollecitare le parti sociali e i partiti politici ad adottare obiettivi analoghi;
5.invita la Commissione a garantire che nei suoi organismi e nelle sue rappresentanze ufficialmente nominati vi sia almeno il 30% di donne;
6.deplora che il suo Ufficio di presidenza non abbia nominato nessuna donna candidata ai sette posti A1 e A2 resisi recentemente vacanti;
7.insiste affinché la Commissione presenti quanto prima il Quarto Programma d'azione che dovrebbe porre l'accento su politiche e misure specifiche per le donne nel campo dell'occupazione, dei processi decisionali e della formazione; esso deve essere dotato di mezzi finanziari sufficienti, in particolare per quanto riguarda il programma NOW e la rete IRIS;
8.chiede che il Consiglio e la Commissione adottino le disposizioni necessarie per migliorare e approvare rapidamente direttive sul lavoro atipico, sulla parità di trattamento fra uomini e donne nei regimi legali e complementari di sicurezza sociale, sul rovesciamento dell'onere della prova e sul congedo parentale al fine di eliminare le discriminazioni di cui sono oggetto molte donne sul mercato del lavoro;
9.chiede alla Commissione di potenziare il controllo dell'attuazione dell'esecuzione delle direttive relative alla parità di trattamento e di opportunità fra uomini e donne e di trasmettere regolarmente una relazione esaustiva in materia al Parlamento europeo e ai parlamenti degli Stati membri;
10.chiede alla Commissione, al Consiglio e agli Stati membri di attuare misure concernenti l'assetto dell'orario di lavoro, lo sviluppo di strutture per l'infanzia, il reinserimento professionale delle donne che si sono dedicate all'educazione dei figli, politiche di sicurezza sociale e fiscale che tengano conto degli oneri familiari, al fine di ottenere una reale suddivisione delle responsabilità fra uomini e donne che consenta di conciliare gli impegni familiari e professionali;
11.invita la Commissione a tener conto della relazione sulla parità di salario che sarà presto adottata dal Parlamento europeo e ad applicare senza indugio le misure raccomandate da tale relazione;
12.invita la Commissione a impegnarsi nel lavoro di individualizzazione del diritto alla sicurezza sociale e della imposizione fiscale, esposti nel Libro Bianco sulla politica sociale; ritiene che, nel frattempo, la ripartizione dei diritti a pensione in caso di divorzio dovrebbe essere oggetto di una direttiva comunitaria;
13.chiede alla Commissione, al Consiglio e agli Stati membri di garantire le pari opportunità fra gli uomini e le donne nei settori dell'instruzione e della formazione (formazione permanente e a distanza, formazione continua, ecc.) e in particolare per quanto riguarda la società dell'informazione e le nuove tecnologie;
14.chiede alla Commissione, al Consiglio e agli Stati membri di riservare particolare attenzione alla politica d'informazione delle donne sulle disposizioni, le misure e i programmi che le riguardano, in particolare sul Quarto Programma d'Azione;
15.insiste affinché la Commissione raccolga dati statistici più ampi possibile sulla situazione delle donne sul mercato del lavoro e la loro partecipazione ai programmi dell'Unione, in particolare ai programmi nel quadro dei Fondi strutturali;
16.invita il gruppo di Commissari incaricati della problematica delle pari opportunità fra uomini e donne a presentare rapidamente il suo programma di lavoro e chiede che sia convocato quanto prima un Consiglio "pari opportunità" che esamini queste proposte;
17.invita l'Unione europea a dimostrare maggiore solidarietà nei confronti delle donne che soffrono nel mondo a causa della povertà, dei conflitti armati, della violenza, dei fanatismi e dell'integralismo, che violano la loro libertà e il principio delle pari opportunità fra uomini e donne;
18.apprezza notevolmente l'importanza annessa ai diritti delle donne in materia di procreazione dalle risoluzioni finali delle Conferenze dell'ONU del Cairo (popolazione e sviluppo) e di Copenhaghen (politica sociale); ritiene che anche in alcuni Stati membri dell'Unione siano necessari miglioramenti per quanto riguarda i diritti delle donne in materia di procreazione; richiama l'attenzione a tale proposito sulla "Information Bill" approvata in Irlanda l'8 marzo 1995 e che regola in modo restrittivo l'informazione riguardante l'accesso all'aborto;
19.chiede che l'Unione europea fornisca un contributo consistente alla Quarta Conferenza mondiale delle donne (Pechino, settembre 1995), nella quale il Parlamento europeo svolge un ruolo attivo sia a livello di preparazione che di partecipazione;
20.incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione nonché ai governi e ai parlamenti degli Stati membri.