B4-0622, 0663, 0713 e 0728/95
Risoluzione sulle violazioni dei diritti dell'uomo in Iran
Il Parlamento europeo,
-viste le sue precedenti risoluzioni sulle violazioni dei diritti dell'uomo in Iran, segnatamente quelle relative al caso di Salman Rushdie, nonché le risoluzioni approvate dalle Nazioni Unite,
A.considerando che fino a questo momento la situazione dei diritti dell'uomo in Iran non ha fatto che aggravarsi, come testimoniano in particolare gli studi indipendenti compiuti dagli organismi specializzati delle Nazioni Unite,
B.considerando che, secondo le Nazioni Unite, in questi anni più di centomila persone sono state giustiziate in Iran per motivi politici e che altre sono state private della libertà,
C.considerando che il ricorso alla tortura e alla detenzione arbitraria è generalizzato in Iran, come testimonia l'ultima relazione interinale delle Nazioni Unite che segnala altresì numerose esecuzioni extragiudiziali in Iran,
D.profondamente preoccupato per le perduranti discriminazioni e persecuzioni delle minoranze religiose in Iran,
E.profondamente preoccupato per la discriminazione delle donne in Iran, che possono essere condannate a pene brutali per aver commesso infrazioni minime contro il codice morale,
F.preoccupato per l'approvazione, da parte del parlamento iraniano di una legge che consente alle "forze dell'ordine" - le "milizie volontarie" - di aprire liberamente il fuoco in caso di manifestazioni di protesta, come è accaduto a Teheran il 4 aprile 1995 con diversi morti e feriti,
G.costernato per il fatto che il regime iraniano mantiene forze speciali dell'esercito per liquidare l'opposizione all'estero, come testimoniano i numerosi assassinii di membri del Consiglio nazionale della resistenza in vari paesi europei ed extraeuropei,
H.esprimendo orrore per l'utilizzo del terrorismo di stato come metodo di governo a Teheran,
I.considerando che il regime iraniano ha fino a oggi rifiutato di cooperare con la comunità internazionale per fare piena luce sulle numerose violazioni dei diritti dell'uomo commesse in Iran, come testimonia il rifiuto di concedere un visto d'entrata al relatore speciale dell'ONU per l'Iran,
1.condanna fermamente il governo iraniano per le massicce violazioni dei diritti dell'uomo che continuano a prodursi in Iran, segnatamente le esecuzioni extragiudiziali, la tortura, la persecuzione e gli assassinii degli oppositori all'estero, nonché la repressione delle donne e delle minoranze etniche e religiose;
2.condanna la repressione delle manifestazioni antigovernative e rammenta al regime iraniano che il rispetto dei diritti politici - come definiti nelle pertinenti convenzioni ONU - e il libero esercizio della libertà di espressione costituiscono delle condizioni previe all'approfondimento delle relazioni tra l'Unione europea e l'Iran;
3.ritiene che gli Stati membri debbano subordinare le loro relazioni con l'Iran al rispetto dei diritti dell'uomo e dei diritti di tutte le minoranze etniche e religiose da parte di tale paese, allo scioglimento delle forze speciali iraniane e dei servizi d'informazione impiegati contro gli oppositori, a un pronunciamento chiaro contro il terrorismo e contro la fatwa nei confronti di Salman Rushdie;
4.rammenta che l'Iran ha firmato la Convenzione internazionale sui diritti civili e politici e lo invita pertanto ad applicarla nella sua totalità, a non utilizzare più la pena di morte e a evitare tutte le forme di trattamento inumano e crudele nei confronti dei prigionieri e dell'opposizione iraniana;
5.chiede la liberazione di tutti i detenuti politici, la celebrazione di regolari processi e la cessazione delle persecuzioni extragiudiziali all'estero;
6.rivolge un pressante invito al governo di Teheran a fare tutto il possibile per garantire un'autentica libertà di informazione e di stampa e si associa, a tale proposito, all'appello recentemente rivoltogli da 134 scrittori e giornalisti che chiedono la liberazione immediata di tutti i giornalisti e di tutti gli uomini di cultura detenuti a causa delle loro professioni;
7.deplora il fatto che il relatore speciale delle Nazioni Unite per l'Iran non abbia potuto entrare nel paese per verificare la situazione dei diritti dell'uomo e invita pertanto il governo iraniano a concedergli un visto d'entrata;
8.reitera la sua solidarietà con lo scrittore Salman Rushdie e condanna le parole del presidente Rafsanjani, che ancora recentemente ha definito "irrevocabile" la fatwa relativa a Rushdie;
9.sostiene quindi l'iniziativa del Ministro degli affari esteri francese volta a esercitare pressioni sull'Iran per garantire la sicurezza di Salman Rushdie in tutti gli Stati dell'Unione europea e invita il Consiglio a decidere, nel corso della sua prossima riunione, di estendere tale garanzia a tutta l'Unione;
10.incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, al governo dell'Iran, al Consiglio nazionale della resistenza iraniana, ai governi degli Stati membri nonché al Segretario generale delle Nazioni Unite.