Radicali.it - sito ufficiale di Radicali Italiani
Notizie Radicali, il giornale telematico di Radicali Italiani
cerca [dal 1999]


i testi dal 1955 al 1998

  RSS
ven 14 mar. 2025
[ cerca in archivio ] ARCHIVIO STORICO RADICALE
Archivio PE
Parlamento Europeo - 13 giugno 1995
Consiglio europeo del 26 e 27 giugno a Cannes

B4-0850, 0851, 0852, 0856 e 0915/95

Risoluzione sulla prossima riunione del Consiglio europeo il 26 e 27 giugno a Cannes

Il Parlamento europeo,

A.considerando le incertezze quanto al futuro dell'Unione europea, il disagio che esse stanno creando nell'opinione pubblica, segnatamente con riferimento alla situazione economica con il suo elevato livello di disoccupazione, la confusione quanto al calendario della terza fase dell'UEM e le aspettative divergenti in relazione alla Conferenza intergovernativa di revisione del trattato del 1996, specialmente quanto alla PESC e alla difesa,

B.considerando che i soldati dell'ONU si trovano nell'ex Jugoslavia in una situazione di estrema vulnerabilità a causa del loro mandato, della loro struttura di comando, del loro equipaggiamento nonché delle loro installazioni,

C.considerando che il governo legittimo della Bosnia-Erzegovina dovrebbe essere considerato uno Stato amico, a differenza della milizia serbo-bosniaca; che la Bosnia-Erzegovina, che si fonda su una democrazia pluralistica e una società multiculturale, appartiene alla comunità di valori su cui si fonda l'Unione europea;

1.condanna con la massima determinazione la recrudescenza del conflitto in Bosnia Erzegovina, in particolare il massacro deliberato e sempre più frequente di civili, l'aggressione contro le zone protette e il barbaro sequestro di soldati di pace dell'ONU da parte dei serbi bosniaci;

2.sollecita la liberazione immediata di tutti i soldati dell'ONU e offre il proprio appoggio alle iniziative volte a realizzare tale obiettivo;

3.giudica assolutamente inaccettabile l'ipotesi di un ritiro dell'ONU dalla Bosnia Erzegovina, in quanto ciò implicherebbe la rinuncia totale all'idea del mantenimento o del ripristino della pace e aprirebbe la strada a un'ulteriore recrudescenza della guerra;

4.chiede al Consiglio e ai governi degli Stati membri di adottare tutte le misure necessarie per fornire all'ONU le risorse umane e logistiche occorrenti alle truppe incaricate di mantenere la pace per proteggere effettivamente la popolazione civile, specialmente nelle zone protette, per prevenire un'ulteriore recrudescenza della guerra e per ottenere l'attuazione del piano di pace elaborato dal Gruppo di contatto;

5.approva e sostiene la creazione della Forza d'intervento rapido che, pur utilizzando impianti NATO, sarà sotto comando europeo; riconosce tuttavia che, nella sua limitata consistenza attuale, non basterà per assicurare la tutela delle zone protette;

6.si associa all'appello del governo francese in ordine a un ampliamento del mandato di UNPROFOR allo scopo di ridurne la vulnerabilità e rafforzarne la capacità di adempiere i suoi compiti umanitari, offrendo una difesa credibile delle cosiddette aree protette, e di garantire il libero accesso a esse; insiste affinché si proceda coattivamente all'eliminazione delle armi pesanti; invita gli Stati membri dell'Unione a impegnarsi seriamente in ordine alla realizzazione di questi obiettivi;

7.insiste affinché l'ONU rimanga in Bosnia-Erzegovina e sia in grado di agire efficacemente; qualora ciò si rivelasse impossibile, alla Bosnia-Erzegovina devono essere attribuiti i mezzi di autodifesa conformemente all'articolo 51 della Carta dell'ONU;

8.sollecita i governi della Serbia e del Montenegro a riconoscere finalmente la Bosnia-Erzegovina quale Stato sovrano all'interno dei suoi confini attuali e a esercitare pressioni di tutti i tipi sui dirigenti serbo-bosniaci affinché obbediscano alle risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite;

9.sollecita tutti i cittadini degli Stati membri dell'Unione europea che si inquietano per la situazione nell'ex Jugoslavia a fare in modo che i rispettivi governi siano resi consapevoli dell'atteggiamento dell'opinione pubblica su questo tema;

10.chiede al Consiglio europeo di Cannes di intraprendere un'azione determinata per ripristinare la fiducia dell'opinione pubblica nell'Unione europea, segnatamente adottando misure volte a rafforzare il contributo dell'Unione alla lotta contro la disoccupazione, procedendo come segue:

-liberando il Fondo europeo di investimento dai vincoli artificiosi che ne impediscono la piena espansione, affinché possa svolgere un ruolo macroeconomico nella realizzazione delle proposte figuranti nel Libro bianco Delors, segnatamente assistendo le piccole e medie imprese,

-adempiendo l'impegno assunto a Essen di rafforzare i fondi disponibili per la rete transeuropea, assicurando che vincoli finanziari non ostacolino gli obiettivi in materia di occupazione e concorrenza esposti nel Libro bianco Delors e garantendo un migliore coordinamento di tutti gli strumenti finanziari e di investimento a disposizione dell'Unione,

-adottando misure volte a migliorare il coordinamento e la cooperazione fra i ministri degli affari sociali e il Consiglio ECOFIN,

-proponendo strumenti e azioni concrete ai fini dell'attuazione delle proposte contenute nel Libro bianco che ancora non sono state sviluppate, per esempio quelle figuranti al Capitolo X e quelle che stimolerebbero una crescita economica sostenibile,

-sostenendo la comunicazione della Commissione dell'8 marzo 1995 sui seguiti del Consiglio europeo di Essen sulla disoccupazione (COM(95)0074 - C4-0114/95), con particolare riferimento alla creazione di una "procedura multilaterale di vigilanza sull'occupazione", e avviando discussioni interistituzionali sulle ulteriori iniziative da intraprendere,

11.si compiace dell'impostazione adottata dal Libro verde della Commissione quanto alle modalità di passaggio alla moneta unica, con particolare riferimento alla proposta di un programma di transizione in tre fasi con la fissazione di scadenze massime che porterebbero il completamento del processo al più tardi al 2001 o al 2002 a seconda della data in cui sarà adottata la decisione politica di introdurre la moneta unica;

12.giudica positivamente il concetto di massa critica definito nel Libro verde, che garantisce la credibilità e l'irreversibilità della moneta unica fino dall'inizio della terza fase;

13.si compiace del carattere interattivo del Libro verde, che rende possibile un'ampia discussione, e chiede che in tale contesto sia posto segnatamente l'accento su una definizione più precisa delle operazioni figuranti nella massa critica, su una riflessione più approfondita volta a contrastare qualsiasi tentativo di speculazione suscettibile di destabilizzare il processo nonché sulle relazioni fra la moneta unica e le monete dei paesi membri del mercato unico che non abbiano aderito all'Unione monetaria, allo scopo di sostenere gli sforzi esplicati da questi ultimi per entrare nell'UEM e ridurre qualsiasi rischio di sviluppo asimmetrico fra mercato unico e moneta unica;

14.è convinto che le proposte figuranti nel Libro verde contribuiranno in vasta misura a ridurre le incertezze politiche che tuttora gravano sul progetto di Unione economica e monetaria e lancia un appello urgente al Consiglio europeo di Cannes affinché dia un segnale politico determinato in questo senso;

15.ricorda i suoi obiettivi in materia di riforma istituzionale, quali figurano nella risoluzione del 17 maggio 1995 sul funzionamento del trattato sull'Unione europea nella prospettiva della Conferenza intergovernativa del 1996 - Attuazione e sviluppo dell'Unione , e cioè dotare l'Unione di un sistema decisionale più efficace, più trasparente e più democratico, preservando peraltro le acquisizioni comunitarie e un quadro istituzionale unico;

16.chiede al Consiglio europeo di tenere conto delle relazioni elaborate dalle istituzioni sul tema della revisione del trattato del 1996, incaricando il gruppo di riflessione competente di provvedere a che la CIG basi la propria attività e le proprie proposte su tali relazioni, in particolare su quella del Parlamento europeo, attribuendogli il più ampio mandato possibile;

17.sostiene con determinazione la prospettiva di un'adesione degli Stati dell'Europa centrale e orientale; ritiene tuttavia che l'adesione di tali paesi sarà possibile solo se faranno proprio il portato comunitario e se la Conferenza intergovernativa del 1996 si risolverà in un rafforzamento della democrazia e nell'introduzione di meccanismi decisionali più efficaci, democratici e trasparenti; approva la decisione del Consiglio di avviare i negoziati di adesione con Malta e Cipro e di invitare tali paesi alla riunione di Cannes;

18.ribadisce la sua opposizione all'Unione doganale con la Turchia fintantoché dei deputati curdi resteranno in prigione e non saranno riconosciuti i diritti del popolo curdo; invita il Consiglio a trasmettergli rapidamente i risultati dei negoziati sull'Unione doganale;

19.chiede al Consiglio di attribuire una maggiore priorità al nuovo partenariato UE-Mediterraneo, innanzitutto esplicando ogni sforzo per garantire la migliore preparazione possibile della Conferenza sulla sicurezza, la cooperazione e lo sviluppo nella regione mediterranea, primo progetto puramente europeo il cui successo potrebbe fortemente rafforzare la credibilità della PESC, e in secondo luogo ammettendo la necessità di un finanziamento adeguato della politica mediterranea,

20.chiede al Consiglio di intraprendere un'azione comune nei paesi africani minacciati di genocidio, in particolare il Ruanda e il Burundi,

21.chiede che il Fondo europeo di sviluppo faccia parte integrante del bilancio dell'Unione europea;

22.ribadisce che non accetterà una diminuzione in termini reali degli importi attribuiti ai sensi del precedente protocollo finanziario e adotterà tutte le misure a sua disposizione per mantenere l'impegno dell'Unione nei riguardi dei paesi ACP;

23.chiede al Consiglio europeo di non approvare gli orientamenti politici dei programmi presentati nel settore delle politiche estere fino a che l'autorità di bilancio non avrà definito le possibilità di finanziamento;

24.chiede al Consiglio europeo di ribadire che la lotta contro le frodi nel bilancio dell'Unione costituisce una delle grandi priorità e sottolinea in tale ambito l'urgenza che il Consiglio, tenendo conto delle posizioni del Parlamento, adotti dei documenti sulla tutela degli interessi finanziari dell'Unione;

25.invita il Consiglio europeo ad appoggiare la richiesta rivolta dal Parlamento alla Commissione perché presenti una Carta europea dei servizi pubblici e una definizione globale di "servizio universale";

26.sollecita il Consiglio a raggiungere un accordo con il Parlamento sulle procedure tuttora poco chiare di cooperazione istituzionale nel settore della giustizia e degli affari interni, nella forma di un accordo interistituzionale che allo stesso tempo dovrebbe incoraggiare la Commissione a sfruttare pienamente il proprio diritto di iniziativa,

27.dichiara la propria preoccupazione per il fatto che Europol potrebbe essere istituito senza un previo rafforzamento del ruolo della Commissione, senza un finanziamento a carico del bilancio comunitario, senza alcun controllo da parte della Corte dei conti, senza rientrare nella giurisdizione della Corte di giustizia e senza avere alcuna responsabilità dinanzi al Parlamento; chiede pertanto formalmente al Consiglio di avviare senza indugio la procedura di consultazione e insiste affinché il Consiglio tenga conto della posizione del Parlamento prima dell'adozione finale della convenzione;

28.chiede al Consiglio europeo di adottare le proposte formulate in varie occasioni dal Parlamento europeo e dalla commissione parlamentare ad hoc per lottare contro il razzismo e la xenofobia, affinché l'Unione europea e gli Stati membri diano una risposta chiara e determinata alle minacce di razzismo, xenofobia, antisemitismo e negazione dell'olocausto, e di accogliere il principio dell'adesione dell'Unione alla Convenzione europea sui diritti umani;

29.invita la Commissione e il Consiglio a non prorogare il mandato del gruppo Molitor, giacché i lavori del gruppo tendenti a "semplificare e inquadrare nell'ambito della sussidiarietà" la legislazione europea in materia di ambiente, occupazione e affari sociali (ivi compresa la sanità e la sicurezza), igiene alimentare e standard per le macchine si sono svolti in segreto, senza ricorrere alle normali procedure democratiche;

30.incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione alle altre istituzioni dell'Unione e di illustrarla al Consiglio europeo di Cannes.4i

 
Argomenti correlati:
stampa questo documento invia questa pagina per mail