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Parlamento Europeo - 15 giugno 1995
Violazioni dei diritti umani in Iran

B4-0875, 0888, 0910, 0921 e 0934/95

Risoluzione sulle perduranti violazioni dei diritti umani in Iran

Il Parlamento europeo,

-viste le sue numerose risoluzioni e quelle dell'ONU che condannano le gravi violazioni dei diritti dell'uomo in Iran e il ricorso al terrorismo di stato per eliminare i suoi oppositori residenti all'estero,

A.considerando che, secondo le Nazioni Unite, più di centomila persone sono state giustiziate in Iran per motivi politici,

B.indignato del continuo ricorso alle esecuzioni capitali, alla tortura e agli impriogionamenti di massa, in condizioni spaventose, degli oppositori politici in Iran nonché della persistente oppressione dei gruppi etnici, religiosi e di altri gruppi minoritari della società,

C.deplorando i processi fittizi, i metodi di interrogatorio - tra cui la tortura - e la totale assenza di ogni trasparenza che caratterizzano il sistema giudiziario iraniano,

D.gravemente preoccupato, in particolare, della sistematica ostilità del regime iraniano nei confronti delle donne alle quali le politiche e le prassi fondamentaliste negano le libertà fondamentali,

E.ritenendo che il rispetto dei diritti umani fondamentali sia la condizione preliminare per l'instaurazione di relazioni più strette tra l'UE e l'Iran,

F.ricordando la sua precedente richiesta al Consiglio di esaminare in dettaglio la situazione dei diritti umani in Iran e di riferirne poi al Parlamento,

G.vista la riunione tra i rappresentanti dell'UE e dell'Iran prevista per il 22 giugno 1995,

1.denuncia apertamente la politica dei diritti umani seguita dal governo iraniano all'interno e la sua perdurante politica di assassinii politici all'estero;

2.prende atto con sgomento dell'assassinio di due donne oppositrici del regime iraniano, Effat Hadad e Fereshteh Esfandiari, perpetrato il 17 maggio 1995 alla luce del giorno, da agenti del governo iraniano;

3.esprime la sua profonda solidarietà alle famiglie delle vittime di questo e di tutti gli altri brutali atti di repressione del governo iraniano;

4.sollecita il governo iraniano a rilasciare immediatamente e incondizionatamente tutti i prigionieri politici, ad abolire l'uso della tortura nelle sue prigioni, a mettere fine all'applicazione della pena di morte e a creare i meccanismi per processi regolari e il ricorso giudiziale;

5.invita il governo iraniano ad ammettere osservatori stranieri indipendenti e a istituire un corpo giudiziario interno indipendente, incaricato di rivedere le cause di tutti i prigionieri cui nega la scarcerazione;

6.condanna il rifiuto dell'Iran di ammettere il relatore speciale dell'ONU e i rappresentanti di altre organizzazioni che cercano di studiare in loco le violazioni dei diritti umani;

7.ribadisce la sua opinione secondo cui relazioni più strette tra l'UE e l'Iran devono essere subordinate a un significativo miglioramento nella situazione dei diritti umani in questo paese; ribadisce che un siffatto processo richiede anche un chiaro abbandono della politica iraniana degli omicidi all'estero, da evidenziare al più presto mediante una revoca univoca della "fatwa" pronunciata contro Salman Rushdie;

8.chiede all'Iran di ratificare la Convenzione dell'ONU contro la tortura, di rispettare le disposizioni della Convenzione internazionale sui diritti civili e politici e di sciogliere i suoi servizi speciali di sicurezza;

9.incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, ai governi degli Stati membri, al governo dell'Iran e al Segretario generale delle Nazioni Unite.

 
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