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Parlamento Europeo - 29 giugno 1995
Competitività industriale

A4-0123/95

Risoluzione sulla comunicazione della Commissione concernente una politica di competitività industriale per l'Unione europea

Il Parlamento europeo,

-vista la comunicazione della Commissione concernente una politica di competitività industriale per l'Unione europea (COM(94)0319 - C4-0140/94),

-visti la relazione della commissione per i problemi economici e monetari e la politica industriale e i pareri della commissione per i bilanci e della commissione per la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l'energia (A4-0123/95),

A.considerando l'importante contributo che la politica industriale illustrata nella comunicazione può apportare all'aumento della competitività dell'Unione europea, in particolare nei mercati di futura crescita delle tecnologie di punta (elettronica, comunicazioni, elaborazione di dati ecc.),

B.considerando che la stabilità macroeconomica - importante fattore di competitività dell'industria europea - richiede il consolidamento della spesa pubblica e considerando che le spese pubbliche sono aumentate a causa degli elevati tassi di disoccupazione e che questa evoluzione blocca risorse urgentemente necessarie per realizzare investimenti destinati ad aumentare la competitività nei mercati futuri,

C.considerando che i fattori immateriali in termini di qualità, innovazione e risorse umane costituiscono il potenziale di competitività del futuro e che l'accettazione delle grandi evoluzioni tecnologiche da parte dei cittadini dell'UE rende necessario un dialogo sociale in proposito nonché l'elaborazione di meccanismi di consenso sociali e interni alle imprese,

D.considerando che il dialogo sociale e il coinvolgimento dei lavoratori nella definizione delle misure di formazione, nella modernizzazione dell'organizzazione del lavoro e della produzione e nelle consultazioni contribuiscono ad aumentare la competitività ma che in taluni Stati membri non vengono impiegati a sufficienza quali strumenti di aumento della competitività,

E.considerando che, per quanto concerne l'obiettivo primario della promozione della cooperazione industriale tra le imprese negli Stati membri, mancano ancora, in particolare nelle industrie chiave indicate dalla Commissione, proposte dettagliate che costituirebbero incentivi per le imprese per perseguire forme concrete di cooperazione finanziaria e organizzativa,

F.considerando che l'industria europea è costituita prevalentemente da una fitta rete di PMI e che pertanto occorre tenere maggiormente conto dell'importanza delle PMI per la competitività dell'economia europea,

G.considerando che molte imprese europee operano attualmente in mercati stagnanti,

H.considerando che, dinanzi alla pressione della concorrenza internazionale, il rafforzamento della competitività dell'industria europea potrà essere raggiunto solo con un'attuazione coerente delle politiche del mercato interno, industriale, della concorrenza e sociale,

I.considerando che l'attuale politica della Commissione in materia di controllo delle sovvenzioni è talora profondamente contraddittoria se si osserva la generosità nella concessione di elevate sovvenzioni alle grandi imprese da una parte e, dall'altra, la prassi nella concessione di aiuti alle regioni, alla R&S e, soprattutto, alle piccole e medie imprese,

J.considerando che i campi d'attività dei settori pubblici devono essere modernizzati; che il loro ruolo futuro deve fondarsi sui criteri di uno stato di diritto funzionante, di una pubblica amministrazione efficiente e di un'infrastruttura efficace; che la realizzazione di questi obiettivi implica non solo la deregolamentazione menzionata dalla Commissione quale fattore essenziale di modernizzazione - nel senso di un'eliminazione delle norme amministrative superflue, di un'accelerazione e semplificazione delle procedure amministrative, di un maggiore ricorso a incentivi fondati sull'economia di mercato e di un'oculata privatizzazione - ma anche una regolamentazione innovativa,

K.considerando che condizioni quadro affidabili atte ad agevolare lo sviluppo della tecnologia dell'informazione e della società dell'informazione a favore dell'industria saranno uno dei principali fattori che disciplineranno la futura concorrenza globale dell'economia europea,

L.considerando che una mancata accettazione della rivoluzione della tecnologia dell'informazione e un mancato adeguamento a una cultura industriale di continuo mutamento tecnologico destinerà l'Europa a un'economia poco specializzata, caratterizzata da bassi salari e da scarsa produttività,

M.considerando che tutti questi aspetti influenzano la competitività dell'industria europea,

1.accoglie favorevolmente il fatto che nella comunicazione in esame la Commissione si basi sulla necessità già da tempo richiesta da questo Parlamento di ampliare il settore di competenza nazionale a misure attive di politica industriale e riconosca l'esigenza di ammodernare il settore pubblico, semplificare i regolamenti amministrativi a beneficio soprattutto delle piccole e medie imprese e creare condizioni quadro favorevoli mediante la garanzia della concorrenza;

2.sottolinea che la concorrenza globale implica che le imprese possano affermarsi come "global players" e che una politica di rafforzamento della competitività deve creare gli strumenti necessari a tal fine adeguando i principi dell'attuale politica dell'Unione europea in materia di concorrenza alla situazione della concorrenza globale; ritiene che la politica industriale possa perseguire i propri obiettivi solo tenendo in considerazione la necessità di garantire condizioni eque di concorrenza e debba quindi prendere le disposizioni del GATT quale quadro di riferimento; invita gli Stati membri a contribuire quanto prima possibile alla trasposizione in pratica degli obiettivi di politica industriale in modo coordinato ed efficiente, fornendo in tal modo un'importante contributo alla realizzazione del Libro bianco "Crescita, competitività e occupazione";

3.accoglie favorevolmente, ritenendoli aspetti positivi, la chiara definizione degli obiettivi principali della politica industriale da attuare in forma di priorità, in particolare l'importante posizione riservata alla promozione della ricerca quale elemento motore della concorrenza nonché il riconoscimento del potenziale di crescita del mercato delle tecnologie ambientali e del mercato dei prodotti rispettosi dell'ambiente;

4.ritiene che gli Stati membri dovrebbero sollecitare le imprese nazionali a destinare una parte crescente dei profitti alla ricerca, soprattutto nel settore delle tecnologie ambientali, mediante atti efficaci di politica fiscale;

5.concorda con l'analisi della situazione e con le priorità d'azione formulate dalla Commissione nella sua comunicazione, vale a dire la promozione degli investimenti immateriali, in particolare la formazione professionale, lo sviluppo della cooperazione industriale, la creazione di condizioni di concorrenza eque e la modernizzazione delle amministrazioni pubbliche;

6.ritiene che, per quanto concerne gli obiettivi sopra menzionati, la comunicazione della Commissione apporti un valido contributo al rafforzamento della competitività dell'industria dell'Unione;

7.deplora tuttavia che la commercializzazione dei risultati della ricerca da parte delle imprese sia ostacolata dalla relativamente scarsa capacità innovativa dell'industria europea e dalla persistente mancanza di passi avanti nella creazione di condizioni favorevoli, in particolare per quanto concerne la protezione della proprietà intellettuale (brevetti, marchi e modelli), la definizione di norme comuni e il mutuo riconoscimento dei certificati di prova;

8.ritiene che l'attuale politica di ricerca e di sviluppo risponda solo parzialmente ai problemi tecnologici di competitività;

9.invita gli Stati membri a definire e attuare una politica attiva del mercato del lavoro volta ad aumentarne la flessibilità e a rafforzare una struttura di crescita ad alta intensità occupazionale;

10.sottolinea l'importanza di promuovere lo sviluppo sostenibile favorendo la protezione preventiva dell'ambiente e le tecnologie ambientali integrate; chiede pertanto alla Commissione di presentare un programma relativo a investimenti in sistemi e tecnologie ecologici, al fine di tener pienamente conto dell'enorme potenziale che esiste nel potenziamento degli investimenti in queste industrie in futuro, sia in termini di concorrenza per l'industria europea sia in termini di creazione di nuovi posti di lavoro;

11.ritiene che gli Stati membri debbano promuovere sia il dialogo sociale sull'evoluzione tecnologica che la definizione di meccanismi di consenso interni alle imprese;

12.ritiene che una moderna politica industriale debba creare benessere per la società, il che può essere promosso, fra l'altro, dal dialogo sociale e dalla partecipazione dei lavoratori; chiede che sia utilizzato, sviluppato e continuamente ammodernato il programma LEONARDO per il miglioramento della competitività individuale tramite la formazione professionale; ritiene inoltre che il dialogo sociale debba vertere in particolare sulle innovazioni delle forme di lavoro e di produzione, tra cui

-l'orientamento dell'organizzazione del lavoro e della produzione alle esigenze di maggiore qualificazione, formazione professionale e formazione continua e la presa in considerazione delle competenze dei lavoratori più anziani;

-la compenetrabilità dei sistemi di formazione, ossia non solo il reciproco riconoscimento dei titoli tra Stati membri ma anche la compatibilità dei corsi di formazione, nonché il riconoscimento dei livelli di qualificazione successivi alla prima formazione professionale in caso di cambiamento di lavoro;

-la formazione dei dirigenti ai fini della gestione delle strutture decisionali interne dell'impresa;

-la partecipazione dei lavoratori alle discussioni e ai dialoghi sui problemi riguardanti il futuro dell'impresa;

13invita la Commissione e i governi degli Stati membri ad adottare politiche concertate e coerenti a sostegno dello sviluppo della tecnologia dell'informazione e della società dell'informazione a favore dell'industria, in modo da promuovere complessivamente la concorrenza;

14.invita la Commissione a varare con la massima urgenza discussioni sulla valutazione della società dell'informazione sulla produzione industriale e sull'industria terziaria e su una migliore interazione fra ricerca e industria, come indicato nel suo programma di lavoro per il 1995;

15.ritiene che i programmi di ricerca e sviluppo e dei Fondi strutturali debbano essere estesi agli aspetti del dialogo sociale e della partecipazione dei lavoratori;

16.chiede che siano elaborate proposte dettagliate di criteri per "joint ventures" rivolte verso precisi obiettivi e di accordi di cooperazione a lungo termine volti a rendere più efficace la cooperazione industriale;

17.ritiene che debba essere pienamente sfruttato il potenziale di innovazione e occupazionale delle PMI, suscettibile di promuovere la competitività, facilitando la loro partecipazione al mercato unico mediante un accesso semplificato alle informazioni relative ai programmi comunitari destinati a promuovere le innovazioni e la competitività, agevolando il potenziale delle PMI ad aumentare le proprie risorse, nonché mettendo a disposizione capitali di rischio e riducendo gli oneri amministrativi imposti dalle burocrazie nazionali; chiede, nell'ambito della revisione del FEI, la creazione di uno strumento di finanziamento per i capitali di rischio o l'ammissione alla quotazione di titoli per le PMI;

18.sostiene la concezione e l'attuazione di una strategia attiva di adeguamento per le imprese che operano in mercati stagnanti, che includa programmi di ricerca e sviluppo incentrati sui loro problemi, l'aumento della produttività mediante una migliorata gestione organizzativa e la specializzazione in prodotti rispondenti alle più elevate esigenze di qualità e design;

19.deplora che, per quanto concerne la realizzazione di condizioni di competitività eque, il rispetto delle norme sociali e ambientali da parte dei paesi terzi venga richiesto solo a livello di commercio mondiale, mentre la necessità di rispettare tali norme non è prevista nelle osservazioni relative al Mercato unico;

20.sottolinea che la modernizzazione dell'industria deve andare di pari passo con la modernizzazione dell'amministrazione pubblica, il che prevede la definizione dei suoi campi d'azione strategici, ritmi di lavoro unitari, gerarchie piane, lavori orientati su progetti e servizi di qualità; sostiene l'impiego di strumenti comunitari a favore di progetti-modello, affinché le amministrazioni pubbliche possano adempiere ai propri compiti, vale a dire

-esercitare un controllo e fissare norme che, nei settori del mercato del lavoro, dei trasporti, dell'energia e della formazione continua, soddisfino anche criteri sociali e ambientali,

-promuovere l'economia nel quadro delle politiche delle strutture regionali, delle PMI e tecnologiche,

-operare quali moderatori e interlocutori in un dialogo che riunisca diversi operatori su diversi piani,

-assumersi una responsabilità diretta in materia di orientamento della domanda nei campi della comunicazione, della sanità, delle infrastrutture e dell'eliminazione dei rifiuti;

21.deplora che la comunicazione non permetta di differenziare tra i programmi d'azione e i programmi politici già avviati e quelli ancora da attuare;

22.deplora inoltre che la scheda finanziaria allegata alla comunicazione sia priva di indicazioni relative al volume delle risorse umane e finanziarie supplementari necessarie per la realizzazione delle misure sopra citate, nonché ai necessari adeguamenti di bilancio;

23.incoraggia gli Stati membri a valutare quali siano le conseguenze per i rispettivi bilanci dell'applicazione delle misure previste nella comunicazione della Commissione;

24.incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione e ai governi degli Stati membri.

 
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