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Parlamento Europeo - 13 luglio 1995
Politica demografica e ambientale

B4-1048/95

Risoluzione sull'integrazione delle politiche e dei programmi demografici e ambientali

Il Parlamento europeo,

-vista la sua risoluzione dell'11 marzo 1994 sulla situazione demografica e lo sviluppo ,

-vista la sua risoluzione del 29 settembre 1994 sui risultati della Conferenza mondiale del Cairo su popolazione e sviluppo ,

-vista la risoluzione adottata il 3 febbraio 1995 dall'Assemblea paritetica ACP-UE sui risultati della Conferenza mondiale del Cairo su popolazione e sviluppo,

-visto il Programma d'azione concordato alla Conferenza del Cairo dalle 179 delegazioni presenti, compresa l'Unione europea,

-vista la sua risoluzione del 15 giugno 1995 sulla Quarta conferenza mondiale dell'ONU sulle donne che si terrà a Pechino su "Uguaglianza, sviluppo e pace" ,

A.considerando che demografia e sviluppo sono elementi integrali e interrelati nell'ottica della promozione della pace e della sicurezza, della giustizia nelle relazioni internazionali, dell'eradicazione della povertà, della protezione dell'ambiente comune e dell'applicazione dei diritti dell'uomo e di uguali opportunità per donne e uomini,

B.riconoscendo che è nostra responsabilità collettiva trasmettere alle generazioni future un ambiente diversificato e sano; ritenendo che il conseguimento di tale obiettivo sia reso più difficile dalla combinazione di un'elevata crescita demografica nei paesi in via di sviluppo e dal ricorso, nei paesi sviluppati, a modelli di produzione e consumo che comportano notevoli sprechi,

C.constatando che gli effetti sia della crescita demografica che della crescita economica senza freni stanno danneggando l'ambiente e rendono quindi urgente il passaggio a uno sviluppo sostenibile,

D.considerando che da diversi studi emerge che il 30% "ricco" della popolazione mondiale utilizza molte più risorse materiali, come combustibili fossili e materie prime, del 70% "povero"; considerando inoltre che, nel caso dell'energia e di diverse materie prime, gli abitanti "ricchi" del mondo ne utilizzano addirittura dieci volte di più pro capite degli abitanti "poveri",

1.invita la Commissione ad avviare e sostenere azioni e politiche che pongano fine all'interrelazione sempre crescente tra povertà, crescita demografica e degrado ambientale a livello mondiale;

2.invita la Commissione e i paesi ACP ad affrontare con maggiore efficacia la questione demografica e dell'educazione sanitaria;

3.si attende dal Consiglio che esso svolga una funzione di guida nell'assicurare che i primi progressi compiuti dalla Conferenza del Cairo per il riconoscimento del ruolo della donna nello sviluppo siano mantenuti e rafforzati dalla Conferenza mondiale dell'ONU sulla donna che si svolgerà a Pechino; sostiene con forza il diritto delle donne all'autodeterminazione nei confronti del proprio corpo, ivi inclusi i diritti di riproduzione e sessuali;

4.ricorda al Consiglio l'impegno assunto nel corso della Conferenza del Cairo di aumentare in modo sostanziale gli stanziamenti destinati ai programmi demografici; sollecita il Consiglio ad aumentare gli stanziamenti disponibili fino a 300.000.000 ECU nel 2000, come proposto dalla Commissione; invita la Commissione a presentare un "Piano di aiuti d'urgenza" europeo volto a migliorare la situazione delle donne nei paesi in via di sviluppo più poveri;

5.chiede insistentemente al Consiglio e alla Commissione di assicurare un coordinamento e un controllo più efficaci onde massimizzare l'impatto positivo degli aiuti internazionali per i programmi demografici; perora il riconoscimento degli obiettivi e delle richieste delle donne in materia di sviluppo e di cooperazione nel contesto di un approccio pluridisciplinare e di una pari partecipazione delle donne alle fasi di progettazione, realizzazione, sorveglianza e valutazione;

6.chiede insistentemente alla Commissione di fornirgli un aggiornamento annuale sui progressi compiuti quanto all'applicazione del Programma d'azione adottato alla Conferenza del Cairo;

7.incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, ai governi degli Stati membri, ai copresidenti dell'Assemblea paritetica ACP-UE e ai governi dei paesi ACP.

 
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