B4-0997 e 1023/95
Risoluzione sul Sudan
Il Parlamento europeo,
-richiamandosi alle sue precedenti risoluzioni sulla situazione in Sudan,
A.considerando che la guerra civile in Sudan, che si combatte principalmente nel sud del paese e ha finora causato più di un milione di vittime, perdura ormai da dodici anni e continua a cagionare immense sofferenze umane, inedia, un flusso crescente di profughi e lo sfacelo delle strutture sociali ed economiche,
B.considerando che, secondo la relazione di Amnesty International per il 1995, la tortura si sta estendendo e numerose fustigazioni sono state eseguite come punizione, il destino di centinaia di prigionieri che sono "scomparsi" negli anni precedenti rimane sconosciuto e centinaia di persone sono state trucidate sommariamente nelle aree colpite dalla guerra,
C.considerando che le violazioni dei diritti dell'uomo hanno riguardato praticamente tutti gli strati della società sudanese, tanto nel nord del paese quanto nel sud devastato dalla guerra,
D.considerando che il governo sudanese non ha finora favorito alcuna mediazione per una composizione pacifica del conflitto, non consente al relatore delle Nazioni unite incaricato dei diritti umani di visitare il paese e si è persino rifiutato di accettare la partecipazione di un gruppo di osservatori dell'ONU ai colloqui di pace di Nairobi,
E.considerando che le autorità sudanesi ostacolano anche le operazioni di soccorso nelle aree colpite dalla guerra civile, disattendendo quindi l'accordo sottoscritto in materia nel 1994,
F.considerando che il governo del Sudan sta continuando la propria campagna di distruzione delle baraccopoli intorno a Khartoum; sottolineando che le operazioni militari, iniziate nel 1994, hanno avuto la conseguenza di accrescere ulteriormente il numero dei profughi, che erano già milioni;
G.profondamente preoccupato per il fatto che donne e bambini sono stati rapiti e venduti, per servire da schiavi nelle famiglie, da parte delle milizie controllate dal governo,
H.considerando che è stato riferito che il leader islamista sudanese Hassan El Tourabi ha reso omaggio ai membri del commando responsabile del mancato attentato contro il presidente egiziano, Osni Mubarak, il 26 giugno 1995 ad Addis Abeba,
1.condanna il governo del Sudan e le fazioni dell'Esercito popolare di liberazione sudanese (SPLA) per il protrarsi della guerra civile nel sud del paese e per le uccisioni, i massacri, le torture e le altre violazioni dei diritti dell'uomo da essi perpetrate ai danni della popolazione civile del Sudan meridionale;
2.condanna il governo sudanese tanto per la sua attuale politica di islamizzazione forzata delle popolazioni cristiane e animiste del sud del paese, attuata mediante uccisioni, torture, intimidazioni e presa in schiavitù di bambini, quanto per la distruzione delle baraccopoli alla periferia di Khartoum;
3.esorta le autorità sudanesi a non frapporre ostacoli alle operazioni di soccorso destinate alle zone colpite dalla guerra;
4.esorta il governo del Sudan e l'SPLA a rispettare i diritti dell'uomo, a rilasciare tutti i prigionieri politici e a por fine alle detenzioni arbitrarie e segrete;
5.esorta il governo del Sudan a ratificare la Convenzione delle Nazioni Unite contro la tortura e altre pene o trattamenti crudeli, disumani o degradanti e a cooperare senza remore col relatore ONU sui diritti dell'uomo;
6.invita gli Stati membri dell'Unione europea a esercitare pressioni in seno al Consiglio di sicurezza dell'ONU perché vengano inasprite le sanzioni contro il regime di Khartoum, ricorrendo anche a un embargo internazionale sulle armi, allo scopo di indurre il governo del Sudan a por fine ai massacri della popolazione delle zone meridionali e a rispettare i diritti dell'uomo in tutto il paese;
7.incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione alla Commissione, al Consiglio, ai governi degli Stati membri, ai copresidenti dell'Assemblea paritetica ACP-UE, al Segretario generale dell'ONU e al governo del Sudan.