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Parlamento Europeo - 21 settembre 1995
Conferenza mondiale sulle donne a Pechino

B4-1194/95

Risoluzione sulla Quarta Conferenza mondiale sulle donne a Pechino: uguaglianza, sviluppo e pace

Il Parlamento europeo,

-vista la dichiarazione universale dei diritti umani delle Nazioni Unite (10 dicembre 1948),

-vista la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti politici delle donne (31 marzo 1953),

-vista la Convenzione delle Nazioni Unite sull'eliminazione di tutte le forme di discriminazione nei confronti delle donne (CEDAW) del 18 dicembre 1979,

-vista la sua risoluzione dell'11 giugno 1986 sui risultati della Conferenza delle Nazioni Unite a conclusione del decennio delle donne (1975-1985) tenuta a Nairobi (15-26 luglio 1985) ,

-visto il documento di lavoro della Commissione sulla partecipazione dell'Unione europea alla Quarta Conferenza mondiale sulle donne "Azioni per l'uguaglianza, lo sviluppo e la pace" (COM(95)0221)

-vista la sua risoluzione del 15 giugno 1995 sulla Quarta Conferenza mondiale sulle donne a Pechino: uguaglianza, sviluppo e pace

-vista la dichiarazione finale e la piattaforma d'azione della Quarta Conferenza mondiale sulle donne (15 settembre 1995),

A.considerando che i diritti delle donne e dei bambini sono un elemento integrale, inalienabile e indissociabile dei diritti umani universali,

B.considerando che il rafforzamento del ruolo delle donne è un fattore cruciale per lo sradicamento della povertà, che pesa sulle donne in modo crescente e persistente,

C.considerando che l'indipendenza economica delle donne è essenziale per conseguire una vera uguaglianza,

D.considerando essenziale perseguire e coordinare attivamente la prospettiva femminile nelle politiche relative all'uguaglianza e alle pari opportunità e che tutte le politiche, i programmi e le strutture legislativi tengano conto della problematica donna/uomo,

E.ricordando la necessità di misure specifiche volte a garantire il pari accesso delle donne alla piena partecipazione nelle strutture decisionali e di potere,

1.esprime la sua soddisfazione per il testo adottato nella piattaforma d'azione, e in particolare per le sezioni concernenti i diritti umani, i diritti sessuali, la tratta delle donne, la violenza contro le donne, le nuove risorse aggiuntive, i diritti all'eredità e i diritti e le responsabilità parentali;

2.accoglie con soddisfazione il riferimento contenuto nella piattaforma di azione alla libertà di decisione e alla responsabilità individuale per questioni connesse con la sessualità, al pieno rispetto dell'integrità dell'individuo e all'uguaglianza nei rapporti fra donne e uomini in questioni attinenti alla sfera sessuale e alla riproduzione, al riconoscimento del diritto delle giovani ad avere una vita privata e alla riservatezza, nonché alla responsabilità dei genitori di fornire aiuto a orientamento;

3.accoglie con soddisfazione il fatto che lo stupro e la gravidanza imposti in tempo di guerra siano stati riconosciuti come crimini di guerra;

4.accoglie con favore la condanna della tratta delle donne nel mondo e l'appello alla cooperazione internazionale e alla punizione dei colpevoli;

5.appoggia l'appello a ratificare la CEDAW e a ritirare le riserve che indeboliscono questa Convenzione;

6.sostiene energicamente l'impegno espresso nella piattaforma a favore del principio dell'uguaglianza tra donne e uomini;

7.è soddisfatto per il compromesso in base al quale le donne devono essere coinvolte a livello di progettazione e di esecuzione in tutti i progetti e programmi in materia di cooperazione allo sviluppo;

8.sottolinea l'importanza della giornata parlamentare alla Conferenza mondiale sulle donne, alle cui discussioni hanno conferito legittimazione democratica 500 parlamentari, uomini e donne;

9.accoglie con soddisfazione l'accettazione a livello internazionale di un'azione positiva quale misura strutturale per fornire alle donne parità di accesso all'occupazione e ai processi decisionali in economia;

10.accoglie favorevolmente il riconoscimento di un'azione positiva, fra l'altro sotto forma di quote, quale misura per ottenere una partecipazione uguale di donne e di uomini ai processi decisionali;

11.invita la Commissione e gli Stati membri ad attuare le decisioni prese nella piattaforma d'azione e ad assumere un ruolo di catalizzatore per quanto concerne gli sforzi volti a conseguire l'uguaglianza per le donne nella vita politica ed economica, nella famiglia in tutte le sue forme e nella società in generale;

12.accoglie favorevolmente il fatto che l'Unione europea si sia espressa all'unisono a nome dei suoi Stati membri;

13.deplora tuttavia che l'Unione abbia accettato una dichiarazione finale delle Nazioni Unite priva di riferimento ai diritti sessuali;

14.deplora il ritiro dalla piattaforma d'azione della protezione contro la discriminazione per motivi di orientamento sessuale ed esprime il suo sostegno alla ferma posizione presa dall'Unione europea nei negoziati sull'autonomia sessuale delle donne;

15.esorta la Commissione ad assicurare che, in future Conferenze di questo genere, vi sia maggiore cooperazione con i paesi dell'Europa centrale e orientale e con i paesi della regione mediterranea;

16.accoglie con soddisfazione il fatto che i paesi del fondamentalismo islamico non siano riusciti nel tentativo di sancire ruoli esclusivamente tradizionali e appoggia il "Parlamento islamico delle donne" riunitosi per la prima volta a Pechino, che ha deciso un programma familiare egalitario e si è pronunciato espressamente per il principio di parità;

17.sottolinea la necessità di aumentare l'importanza del ruolo degli eletti, in particolare dei parlamentari europei, nonché quello delle ONG in conferenze analoghe e chiede alla Commissione di continuare ad appoggiare l'azione delle ONG che si occupano di promuovere l'uguaglianza;

18.invita la Commissione a esortare le Nazioni Unite a rafforzare i criteri esistenti, che dovranno essere soddisfatti prima di prendere decisioni sulla sede di future conferenze, e a sottolineare la necessità del rispetto di tali criteri da parte dei governi ospitanti; i criteri dovranno includere la garanzia di condizioni accettabili per le ONG e i disabili;

19.esprime la sua protesta per il modo in cui le autorità cinesi hanno gestito la concessione dei visti, ritardando o rifiutando i visti a gruppi (indesiderati) quali gli esuli tibetani e altri richiedenti, e invita la Commissione e gli Stati membri a esprimere la loro disapprovazione di questa politica dei visti nei loro futuri contatti con la Cina;

20.incarica la sua commissione responsabile di seguire da vicino l'attuazione delle politiche previste dalla piattaforma d'azione;

21.deplora l'assenza nella piattaforma d'azione di un calendario per l'attuazione delle misure proposte;

22.invita la Commissione e il Consiglio a dichiarare le loro intenzioni a questo proposito e a prevedere le risorse necessarie per concretizzare queste richieste, in particolare nel IV Programma d'azione;

23.incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, ai governi degli Stati membri e al Segretario generale delle Nazioni Unite.

 
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