B4-1104, 1105, 1106, 1110, 1111, 1119, 1137, 1138, 1152, 1165 e 1178/95
Risoluzione sulla situazione nella regione dei Grandi Laghi africani e, in particolare, in Ruanda e in Burundi.
Il Parlamento europeo,
-viste le sue precedenti risoluzioni sulla situazione in Ruanda,
-viste le sue precedenti risoluzioni sulla situazione in Burundi, in particolare quella del 6 aprile 1995 ,
-vista la dichiarazione di Carcassonne sul Burundi rilasciata dalla presidenza a nome dell'Unione europea,
-viste le posizioni comuni del Consiglio del 24 marzo e del 1· giugno 1995 sul Burundi,
-vista la dichiarazione del Consiglio europeo di Cannes del 26 e 27 giugno 1995,
A.sottolineando che spetta alla comunità internazionale contribuire a creare nella regione dei Grandi Laghi istituzioni legittime e democratiche che garantiscano la pace e la riconciliazione nazionale nei vari paesi della regione,
B.gravemente allarmato per la situazione in Ruanda e in Burundi,
PER QUANTO RIGUARDA IL BURUNDI
C.ricordando l'impegno formale assunto dal Consiglio di avviare azioni preventive per bloccare lo sviluppo della violenza nel Burundi,
D.compiacendosi dell'approvazione da parte del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite della risoluzione 1012/95 del 28 agosto 1995 che istituisce una commissione d'inchiesta internazionale sull'assassinio del Presidente Melchior Nadadye e gli altri successivi gravi atti di violenza,
E.compiacendosi della nomina del rappresentante speciale del Segretario generale delle Nazioni Unite per la preparazione della Conferenza regionale per la pace, la stabilità e lo sviluppo dei paesi dei Grandi Laghi africani,
F.consapevole delle pressioni esercitate e dei quotidiani tentativi di destabilizzazione e di intimidazione del presidente nonché del primo ministro,
G.condannando la brutalità delle operazioni di polizia condotte nel quartiere Kamenge di Bujumbura oltre che nel Nord-Ovest del paese,
PER QUANTO CONCERNE IL RUANDA
H.parimenti preoccupato per la situazione di insicurezza che regna in Ruanda, in un contesto difficile e di impunità, clima fortemente alimentato dalle forniture incontrollate di armi che avvengono in un contesto internazionale non sufficientemente regolamentato,
I.considerando i massacri perpetrati a Kanama da soldati dell'Armata patriottica del Ruanda, che hanno provocato oltre cento morti e una quindicina di feriti fra la popolazione civile,
J.vivamente preoccupato per il risorgere di tensioni, attestate dalle dimissioni del primo ministro ruandese Faustin Twagiramungu e di altri quattro membri del governo,
K.prendendo atto della revoca, in data 17 agosto 1995, dell'embargo internazionale sulle forniture di armi e di munizioni destinate al Ruanda,
L.preoccupato per il persistente potere detenuto dalle milizie dell'ex governo ruandese nei campi di profughi e per il loro continuo riarmo e addestramento in vista di una guerra di rivincita contro il governo ruandese,
M.deplorando il rimpatrio forzato di circa 15.000 profughi ruandesi recentemente intrapreso dallo Zaire e rammaricandosi anche per il rifiuto da parte di questo paese di consentire l'impiego di osservatori ONU per controllare il rispetto dell'embargo sulle armi nei campi di profughi,
N.considerando le informazioni secondo le quali sarebbero state effettuate forniture di armi destinate alle milizie dell'ex governo e della FAR ruandesi,
O.compiacendosi per l'approvazione unanime da parte del Consiglio di sicurezza della risoluzione n. 1013/95 del 7 settembre 1995, che prevede la costituzione urgente di una commissione internazionale d'inchiesta sulle affermazioni in base alle quali le ex forze governative ruandesi starebbero ricevendo un addestramento militare e armi di provenienza illecita al fine di destabilizzare il Ruanda,
1.condanna gli atti di violenza perpetrati in Burundi e in Ruanda da tutti gli estremisti di ogni provenienza, che continuano a mietere vittime tra la popolazione e a ostacolare l'avvio dei processi di riconciliazione nazionale e di rimpatrio dei profughi;
2.chiede al Consiglio di gettare rapidamente le basi e fornire le dotazioni per una politica globale per quest'area dell'Africa;
3.chiede che venga creata una specifica linea di bilancio per azioni di prevenzione dei conflitti nella regione dei Grandi Laghi africani;
E, PER QUANTO CONCERNE IL BURUNDI
4.esige lo smantellamento delle milizie armate e approva gli sforzi avviati dal capo dello Stato e dal governo per riportare la pace nel Burundi;
5.conferma il suo pieno sostegno alle legittime istituzioni democratiche del Burundi, in particolare alla presidenza della repubblica, al governo e al parlamento e a tutte le persone che operano con mezzi appropriati per la riconciliazione del popolo del Burundi;
6.ribadisce che, come affermato nella dichiarazione congiunta firmata il 30 marzo 1995 dal Capo dello Stato e dal Capo del governo del Burundi, la riconciliazione nazionale può essere conseguita solo con il pieno rispetto della Convenzione dei governi sottoscritta il 10 settembre 1994;
7.sottolinea l'importanza del "dibattito nazionale", già previsto nella Convenzione dei governi per riattivare il processo di riconciliazione nazionale e il dialogo democratico;
8.caldeggia gli sforzi dell'OUA a favore del rilancio di un dialogo politico costruttivo fra le varie forze politiche del Burundi;
9.invita il Consiglio ad attuare senza ulteriore indugio il piano globale di azione da esso definito a Carcassonne;
10.ribadisce il suo intero appoggio al rappresentante speciale dell'ONU in Burundi, Ould Abdallah;
11.invita il Consiglio e gli Stati membri a cooperare pienamente con le autorità del Burundi nell'ambito definito dalla risoluzione 1012/95 delle Nazioni Unite, per perseguire in giudizio i responsabili dell'assassinio del presidente Ndadaye e gli autori delle violenze che ne sono seguite nonché promuovere la riconciliazione nazionale del Burundi;
12.invita il Consiglio a dare rapida attuazione a tutte le azioni contemplate nella posizione comune del 24 marzo 1995, in particolare per quanto concerne l'invio di esperti di diritti umani sotto l'egida dell'UNHCR nonché l'assistenza per il ripristino dello stato di diritto e per la formazione dei magistrati;
13.chiede alla Commissione di dar seguito il più rapidamente possibile alle ripetute richieste del governo del Burundi per quanto concerne gli aiuti umanitari e gli strumenti necessari di cooperazione tecnica e finanziaria;
14.invita i governi dei paesi della regione, in particolare lo Zaire e l'Uganda, ad abolire ogni sostegno - finanziario, logistico, militare e politico - agli estremisti del Burundi;
PER QUANTO CONCERNE IL RUANDA
15.condanna severamente i paesi che, con piena cognizione di causa, continuano a fornire armi alle fazioni che fanno opera di destabilizzazione del Ruanda;
16.invita il governo del Ruanda, i governi dei paesi della regione nonché gli Stati membri e il Consiglio a cooperare pienamente con la commissione delle Nazioni Unite e a contribuire a individuare le parti che aiutano le ex forze governative del Ruanda ad acquistare illegalmente armi o che le appoggiano in tale intento;
17.ribadisce la sua richiesta di portare a termine i lavori della Corte internazionale di giustizia quale condicio sine qua non per un ritorno alla pace civile;
18.invita il governo del Ruanda ad accelerare il vaglio dei profughi che rientrano nei campi di concentramento e a migliorare le terrificanti condizioni di detenzione prevalenti in tutto il paese, in modo particolare a Kigali;
19.invita il governo di Kigali a prendere tutte le iniziative adeguate per avviare un processo democratico di riconciliazione nazionale;
20.invita la Comunità internazionale, in modo particolare l'Unione europea, ad aumentare gli aiuti finanziari e tecnici al Ruanda, in particolare nel campo della giustizia e della sicurezza, in quanto questo costituisce un'importante condizione a priori per il ritorno dei profughi;
21.invita tutti i paesi, in particolare quelli della regione, a cooperare pienamente con i giudici del Tribunale internazionale istituito dall'ONU per indagare sui crimini contro l'umanità perpetrati nel Ruanda e a consentire tutte le inchieste necessarie sul loro territorio;
22.incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, ai governi degli Stati membri, ai Segretari generali dell'ONU e dell'OUA, nonché ai governi del Burundi, del Ruanda, dello Zaire, dell'Uganda, della Tanzania e del Kenia.