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Parlamento Europeo - 10 ottobre 1995
Relazioni economiche e commerciali con il Sudafrica

A4-0150/95

Risoluzione sulle future relazioni economiche e commerciali tra il Sudafrica e l'Unione europea

Il Parlamento europeo,

-visto il trattato sull'Unione europea e più in particolare le disposizioni relative alla politica estera e di sicurezza comune (titolo V) e gli obiettivi fissati all'articolo 113 U,

-vista la dichiarazione dell'Unione europea del 19 aprile 1994 sulla cooperazione con il Sudafrica,

-vista la dichiarazione finale della Conferenza dei ministri degli affari esteri UE-Africa australe, svoltasi a Berlino il 5 e 6 settembre 1994,

-visto il proprio parere del 30 novembre 1994 sulla proposta di decisione del Consiglio relativa alla conclusione di un accordo tra la Comunità europea e la Repubblica sudafricana (COM(94)0402 - C4-0171/94 - 94/0216(CNS) ,

-vista la domanda di adesione del Sudafrica alla Convenzione di Lomé e all'accordo di Georgetown, appoggiata dal gruppo ACP,

-visto l'articolo 148 del proprio regolamento,

-vista la relazione della commissione per le relazioni economiche esterne (A4-0150/95),

A.considerando che in Sudafrica il governo democratico di unità nazionale è ormai in carica da un anno,

B.consapevole che l'elezione di un governo rappresentativo ha suscitato grandi attese in seno ad ampi strati della popolazione sudafricana, in particolare per quanto concerne l'occupazione e un migliore accesso ai servizi pubblici,

C.consapevole del fatto che la capacità del Sudafrica di migliorare la propria economia e le proprie relazioni commerciali sarà determinante per consolidare la sua fragile democrazia e assicurare la stabilità politica nell'intera regione dell'Africa australe; consapevole altresì che la democrazia economica e sociale non è ancora stata realizzata, soprattutto nei confronti della maggioranza della popolazione nera,

D.riconoscendo che numerosi problemi del Sudafrica sono analoghi a quelli dei paesi in via di sviluppo e che indicatori sociali quali l'indice di sviluppo umano del Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo (PNUS) dimostrano che le condizioni sociali della popolazione nera, maggioritaria, sono nell'insieme comparabili a quelle dei paesi vicini più poveri,

E.plaudendo agli sforzi concertati dei paesi della Comunità di sviluppo dell'Africa australe (SADC), che mirano a instaurare nella regione la stabilità politica e uno sviluppo economico sostenibile,

F.riconoscendo e sostenendo gli sforzi compiuti dal governo sudafricano per promuovere la pace in tutti i paesi dell'Africa australe,

G.ricordando la risoluzione approvata dall'Assemblea paritetica (Libreville, ottobre 1994), che sosteneva un'opportuna integrazione del Sudafrica nella Convenzione di Lomé e che, sottolineando le esigenze di sviluppo del Sudafrica, richiedeva un accesso commerciale preferenziale ai mercati dell'Unione europea, in linea con la Convenzione di Lomé,

1.ribadisce l'importanza di strette relazioni economiche e commerciali tra l'Unione europea, il Sudafrica e l'Africa australe e si compiace dell'apertura ufficiale, il 30 giugno 1995, dei negoziati su un contesto a lungo termine per le relazioni economiche e commerciali tra l'Unione e il Sudafrica;

2.si compiace dell'impegno assunto dal governo sudafricano per il rispetto degli obblighi GATT e ribadisce la necessità di incoraggiare il processo d'integrazione del Sudafrica nell'economia mondiale;

3.ricorda gli obiettivi enunciati all'articolo 2 dell'accordo interinale tra l'Unione europea e il Sudafrica ai fini di uno sviluppo "armonioso, equilibrato e sostenibile", anche attraverso una maggiore cooperazione commerciale;

4.riconosce che il sistema delle preferenze generalizzate (SPG), esteso al Sudafrica nel settembre 1994, è insufficiente a promuovere l'espansione e la diversificazione delle esportazioni sudafricane, che sono necessarie per costituire la base di valuta estera da utilizzare per una crescita economica sostenibile e la ristrutturazione economica, essenziali per il consolidamento del processo democratico di mutamento politico;

5.sottolinea la necessità di sostenere il processo di ristrutturazione economica in Sudafrica, in particolare l'esigenza di incoraggiare lo sviluppo di industrie manifatturiere ad alta intensità di manodopera e riconosce che sarà necessario del tempo perché tali settori dell'industria manifatturiera divengano competitivi a livello internazionale;

6.riconosce che la riforma socioeconomica in Sudafrica apre una serie di opportunità a livello di scambi e di investimenti per le imprese europee, sia in Sudafrica che nell'intera regione dell'Africa australe;

7.chiede una strategia volta a migliorare sostanzialmente l'accesso al mercato dei prodotti di base e dei settori che, per il loro potenziale contributo alla creazione di posti di lavoro e alla diversificazione delle esportazioni, possono avere un impatto reale sulla ripresa economica e lo sviluppo del Sudafrica;

8.sottolinea che ogni accordo commerciale futuro dovrebbe fornire garanzie adeguate e trasparenti sia per i produttori dell'Unione europea che per i fornitori tradizionali ACP;

9.sottolinea l'importanza di migliorare rapidamente e sostanzialmente l'accesso del Sudafrica al mercato dell'Unione, se la futura politica commerciale europea deve aiutare la ristrutturazione economica e il consolidamento della democrazia durante il periodo transitorio in Sudafrica;

10.ritiene che le future relazioni economiche e commerciali tra il Sudafrica e l'Unione debbano incoraggiare la conclusione di accordi bilaterali in materia di protezione degli investimenti, cooperazione tra servizi doganali, promozione di sistemi di norme e certificazione compatibili e promozione congiunta di prodotti comuni quali il vino e i fiori recisi;

11.chiede alla Commissione di promuovere espressamente metodi di produzione accettabili sotto il profilo sociale e ambientale, sia nel settore agricolo che in quello artigianale e industriale, e di mettere a disposizione per questo tipo di progetti (agricoltura ecologica, cooperative - segnatamente per la promozione dell'indipendenza economica delle donne) mezzi di sostegno specifici;

12.appoggia pienamente l'articolo 6 dell'accordo interinale che riconosce l'importanza dell'Africa australe e la necessità di armonizzare la cooperazione nel contesto regionale;

13.sottolinea la necessità di garantire la compatibilità tra il regime commerciale instaurato per gli scambi tra l'Unione europea e il Sudafrica e il regime commerciale applicato ai paesi limitrofi dell'Africa australe, onde impedire che si frappongano ostacoli allo sviluppo degli scambi interregionali nell'Africa australe;

14.si compiace degli sforzi del Sudafrica per ristrutturare il commercio regionale ai fini di uno sviluppo regionale più equo ed equilibrato e riconosce l'esigenza di assegnare priorità a un migliore al mercato sudafricano dei vicini paesi ACP membri della Comunità di sviluppo dell'Africa australe (SADC);

15.sottolinea che nelle sue deliberazioni su un futuro accordo commerciale con il Sudafrica l'Unione europea deve tenere pienamente conto dell'unione doganale esistente tra il Sudafrica e i paesi ACP membri dell'Unione doganale sudafricana (SACU) ed essere attenta al delicato processo negoziale attualmente in corso tra i paesi SACU;

16.chiede che siano maggiormente incentivati gli scambi commerciali e gli investimenti interregionali estendendo globalmente al Sudafrica le disposizioni della Convenzione di Lomé relative al cumulo e consentendo alle imprese sudafricane di concorrere agli appalti finanziati dal Fondo europeo di sviluppo;

17.insiste sul fatto che qualsiasi futuro accordo commerciale deve essere negoziato in stretta consultazione con la regione dell'Africa australe e il gruppo ACP;

18.prende atto dell'intenzione dei partner negoziali di prendere in considerazione la possibilità dell'avvio di "un processo che porti a una progressiva e reciproca liberalizzazione degli scambi in vista della creazione di un'Area di libero scambio";

19.chiede ai partner negoziali di adoperarsi affinché nella determinazione del ritmo e dell'ampiezza di qualsiasi processo di reciproca liberalizzazione degli scambi si tenga pienamente conto delle considerazioni enunciate nei paragrafi che precedono;

20.chiede alla Commissione di effettuare un'accurata analisi settoriale dell'impatto che l'Area di libero scambio avrà sull'industria del Sudafrica e quella dei suoi partner SACU e insiste sul fatto che un accordo reciproco di libero scambio dovrebbe risultare accettabile alla SACU nel suo insieme;

21.ritiene che le linee quadro delle future relazioni commerciali fra l'Unione europea e il Sudafrica dovranno essere stabilite in larga parte nell'ambito del processo negoziale stesso;

22.chiede alla Commissione e agli Stati membri di mantenere la massima flessibilità nell'applicazione del mandato negoziale e di non escludere alcuna opzione;

23.chiede al Consiglio di prendere misure immediate per garantire che

-sia eliminato il retaggio della discriminazione commerciale garantendo al Sudafrica una piena applicazione del SPG nel settore agricolo;

-il Sudafrica sia incluso nel nuovo Sistema di preferenze generalizzate per l'agricoltura, il quale - una volta attuato - dovrebbe tener conto dei recenti accordi GATT nel settore agricolo, del necessario equilibrio tra i vari paesi beneficiari e degli obblighi reciproci assunti dall'Unione nell'ambito degli Accordi di libero scambio;

-le questioni relative al cumulo e agli appalti vengano dissociate dal negoziato relativo a un accordo bilaterale a lungo termine e vengano risolte globalmente nel quadro della revisione di medio termine di Lomé IV;

24.invita il Consiglio e la Commissione ad adottare una clausola speciale sull'adesione del Sudafrica alla Convenzione di Lomé in occasione della sua revisione di medio termine;

25.chiede al Consiglio e alla Commissione di informare e consultare questo Parlamento in ciascuna fase dei negoziati tra il Sudafrica e l'Unione europea;

26.chiede l'inclusione, in qualità di osservatori, di deputati al Parlamento europeo nella delegazione comunitaria per i negoziati relativi a un accordo commerciale e di cooperazione a lungo termine tra l'Unione europea e il Sudafrica;

27.incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, ai governi e ai parlamenti degli Stati membri dell'Unione europea, al governo e al parlamento del Sudafrica, ai governi degli altri Stati membri della Comunità di sviluppo dell'Africa australe (SADC), al Consiglio ACP e all'Assemblea paritetica ACP-UE.

 
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