A4-0209/95
Risoluzione sulla comunicazione della Commissione al Consiglio e al Parlamento europeo sugli orientamenti per l'Unione europea in materia di indicatori ambientali e di contabilità verde nazionale - Integrazione dei sistemi di informazione ambientale ed economica
Il Parlamento europeo,
-vista la comunicazione della Commissione al Consiglio e al Parlamento europeo sugli orientamenti per l'Unione europea in materia di indicatori ambientali e di contabilità verde nazionale (COM(94) 0670 - C4-0009/95)
-visti gli articoli 2 e 130 R, paragrafo 2, del trattato sull'Unione europea,
-vista la sua risoluzione del 17 novembre 1992 sul Quinto programma comunitario di politica e azione a favore dell'ambiente e di uno sviluppo sostenibile ,
-vista la risoluzione del Consiglio riguardante un programma comunitario di politica e azione a favore dell'ambiente e di uno sviluppo sostenibile ,
-visto il Libro bianco della Commissione su crescita, competitività e occupazione ,
-vista la sua risoluzione del 9 marzo 1994 sulla necessità di valutare i costi effettivi derivanti alla Comunità dal "Non ambiente" ,
-vista la sua risoluzione del 22 aprile 1994 sull'inclusione del fattore ambientale nel calcolo del prodotto interno lordo ,
-visti la relazione della commissione per la protezione dell'ambiente, la sanità pubblica e la tutela dei consumatori e i pareri della commissione per i bilanci, della commissione per i problemi economici e monetari e la politica industriale e della commissione per la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l'energia (A4-0209/95)
A.considerando che l'Unione europea deve promuovere uno sviluppo sostenibile, non inflazionistico e rispettoso dell'ambiente e considerando che a tale fine sono necessari nuovi strumenti e meccanismi di orientamento per adeguare e attuare correttamente le politiche economiche,
B.considerando che una delle priorità dell'Unione consiste nel promuovere le azioni necessarie per raggiungere un adeguato equilibrio fra ambiente, qualità della vita ed economia e realizzare la nozione di sviluppo sostenibile, come richiesto dal Parlamento europeo nella sua risoluzione sul Quinto programma d'azione e dalla Commissione nel suo Libro bianco,
C.considerando che a tale scopo è indispensabile che l'Unione ponga in modo coordinato le basi per integrare i sistemi di informazione ambientale ed economica, mediante la definizione di un quadro europeo armonizzato di contabilità sostenibile ovvero ambientale,
D.ritenendo pertanto essenziale che i dati statistici omologati raccolti servano a porre in essere procedure decisionali, a realizzare interventi politici, e a orientare i processi economici, onde garantire uno sviluppo sostenibile,
E.reputando necessario introdurre un sistema europeo di contabilità ambientale che comprenda e privilegi un sistema di indici di pressione ambientale e promuova, come primo passo in tal senso, una valutazione economica di tutti i costi esterni, in una prima fase attraverso una "contabilità satellite",
F.ricordando che la contabilità ambientale deve tener conto del valore monetario di tutti gli aspetti concernenti l'utilizzazione e l'esaurimento delle risorse, i danni all'ambiente e le funzioni ambientali, così da evitare l'attuale sottovalutazione delle risorse naturali, che incoraggia un uso predatorio del capitale naturale , poiché non vi può essere sviluppo sostenibile senza una contabilità ambientale ,
G.considerando che l'Union deve porre fine alla confusione fra sviluppo sostenibile e crescita sostenibile,
H.considerando i risultati della Conferenza "Tener conto della natura", svoltasi a Bruxelles il 31 maggio e 1· giugno 1995 sotto il patrocinio del Parlamento europeo, della Commissione, del WWF e del Club di Roma,
1.accoglie in modo estremamente favorevole la comunicazione della Commissione e ribadisce che non vi può essere sviluppo sostenibile senza una contabilità ambientale tramite la quale valutare in termini monetari tutti gli aspetti dell'utilizzazione e dell'esaurimento delle risorse, dei danni all'ambiente, del deprezzamento del capitale naturale e delle funzioni ambientali;
2.ricorda che il valore intrinsco del paesaggio, lo sfruttamento dei boschi, la degradazione del suolo causata da un'agricoltura non sostenibile e l'esaurimento delle risorse idriche comportano per la società costi che dovrebbero essere valutati in termini economici;
3.ricorda altresì che ai costi direttamente imputabili all'azione predatoria dell'uomo sulla natura è necessario aggiungere, nell'ambito della contabilità verde o ambientale, le spese e gli investimenti supplementari necessari per correggere e controbilanciare i danni causati per rimediare agli stessi;
4.invita la Commissione a informarlo in merito ai suoi lavori e al suo punto di vista riguardo al modo in cui gestire nell'ambito del sistema dei conti nazionali le spese e gli investimenti difensivi volti a correggere o controbilanciare i danni ambientali, dal momento che nell'attuale sistema dei conti nazionali alcune categorie di tali spese contribuiscono al PIL;
5.ritiene che, per poter giungere nell'Unione europea a un quadro comune di contabilità "verde", sarà necessario stabilire, nei prossimi anni, un Sistema europeo di indici integrati economici e ambientali (ESI) che fornisca una struttura di riferimento comune, indispensabile per individuare e valutare le spese ambientali e quantificarle nel sistema dei conti nazionali;
6.si dichiara convinto del fatto che finora i sistemi tradizionali di contabilità nazionale (conti nazionali, conti visibili o invisibili e loro espressioni tradizionali, come per esempio il P.I.L.) hanno avuto come obiettivo fondamentale quello di fornire indicatori macroeconomici che servissero ai governi per orientare l'azione economica, misurare il processo produttivo e intervenire sul mercato, ignorando il valore monetario del "deprezzamento" del capitale naturale, con conseguente distorsione del valore effettivo delle contabilità nazionali;
7.ritiene che, proprio per correggere tale situazione e realizzare concretamente i concetti di integrazione e sviluppo sostenibile, la scelta dei "conti satellite" costituisca al momento la soluzione più adeguata, senza dimenticare che la fase finale dovrà essere rappresentata dall'elaborazione di un P.I.L. ambientale, come del resto previsto nella tabella 17, obiettivo 4, lettera a), del Quinto programma comunitario d'azione in materia d'ambiente;
8.invita pertanto la Commissione a istituire un gruppo di lavoro per dare effettivamente seguito a tale impegno e a informarne periodicamente questo Parlamento;
9.chiede che il sistema europeo di indici di pressione ambientale (ESEPI) tenga conto della specificità ambientale di ciascuno Stato (per esempio le piogge acide in Germania o il fenomeno dell'erosione in Spagna), onde definire una cornice o struttura unica che si applichi con identica precisione, esattezza e affidabilità nei vari Stati che compongono l'Unione e che dovrà trovare riscontro nella fissazione dei coefficienti di ponderazione europei (CPE);
10.invita la Commissione a cessare di equiparare crescita e sviluppo sostenibile, poiché una società che intende basarsi sul principio della sostenibilità può utilizzare soltanto il reddito prodotto grazie al suo capitale naturale e non il capitale naturale stesso, se non vuole ipotecare il suo futuro;
11.ricorda che la politica ambientale sostenuta da più di 20 anni da questo Parlamento e contemplata dal trattato sull'Unione europea è una politica "ex ante" ovvero preventiva, sempre e qualora ciò sia possibile, e non una politica "ex post" ovvero curativa;
12.chiede pertanto che i conti nazionali nel loro formato di "conti satellite" non si limitino, come potrebbe sembrare dalla comunicazione della Commissione, alla "valutazione dei danni ambientali e al calcolo monetario" ma includano anche gli usi potenziali e l'individuazione dei processi e delle attività economiche che possono comportare minacce di degrado, danno ed esaurimento delle risorse ambientali, se davvero si vogliono porre le basi di uno sviluppo sostenibile;
13.sottolinea la necessità di monetizzare, per quanto ciò sia difficile, l'esaurimento e il degrado delle risorse naturali, allo scopo di stimare i costi economici dello sfruttamento del patruimonio naturale;
14.chiede a tal fine che si attribuisca al sistema naturale un valore di capitale iniziale da cui dedurre i costi e la perdita di benefici futuri; una soluzione potrebbe essere quella di attribuire un valore monetario in funzione di ciò che i consumatori/utenti sarebbero disposti a pagare per tali componenti ambientali, ovvero potrebbe essere il perfezionamento dei metodi di monetizzazione esistenti, che si tratti di prezzi ombra, prezzi edonistici o altro;
15.sollecita che si chiariscano i concetti di ecologia e ambiente, utilizzati indistintamente nella comunicazione, poiché in molti casi l'ambiente va al di là dell'ecologia;
16.invita la Commissione a fornire indicazioni più precise in merito ai tempi e alle risorse necessarie per la realizzazione del suddetto quadro europeo di contabilità ambientale ed economica integrata e a presentare al riguardo un calendario concreto; sottolinea che devono essere rese disponibili le risorse necessarie alla realizzazione delle azioni previste, in modo da evitare ritardi da parte degli uffici statistici nazionali; per l'azione n. 3, vale a dire l'istituzione di un sistema europeo di indici integrati economici e ambientali (ESI), per il quale non sono previste risorse, è necessario uno stanziamento annuale di 750.000 ECU per il periodo compreso tra il 1995 e il 1998;
17.chiede altresì che tale procedura di contabilità ambientale si applichi al momento opportuno al bilancio dell'Unione europea;
18.invita la Commissione, a fini di chiarezza, di precisione e di adeguata fissazione di priorità, a verificare l'opportunità di riformulare le azioni nn. 2 e 4 di cui al punto 5 della comunicazione nel modo seguente:
"2.stabilire priorità quanto alla raccolta di indicatori fisici e di pressione ambientale, definire la metodologia necessaria per raccogliere tali indicatori e fissare le priorità necessarie per stabilire serie di coefficienti di ponderazione europei e per aggregare gli indicatori in indici di pressione ambientale o in un sistema europeo di indici di pressione ambientale (ESEPI)."
"4.continuare ad ampliare i lavori sui conti satellite relativi ai conti nazionali di estrema importanza per la contabilità ambientale, quali spese ambientali, contabilità delle risorse naturali, metodi di calcolo del deprezzamento del capitale naturale.";
19.osserva che, per quanto riguarda l'azione n. 3, devono venir stabiliti per ogni area che presenta problemi ambientali, sulla base delle conoscenze tecniche esistenti, dei coefficienti di ponderazione che convertano gli indicatori fisici di pressione ambientale in indici di pressione ambientale; le aree che presentano problemi ambientali sono definite sulla base del Quinto programma d'azione a favore dell'ambiente; è opportuno evitare di procedere a una ponderazione e a un'aggregazione delle diverse aree che presentano problemi ambientali;
20.invita la Commissione a inserire una nuova azione n. 7, nello spirito della politica preventiva o "ex ante" dell'Unione, finalizzata alla messa a punto e all'aggiornamento di un inventario delle risorse ambientali nonché dei loro impieghi attuali e potenziali, individuando i processi e le attività economiche che possono costituire una minaccia di degrado, di danno ambientale e di esaurimento di risorse naturali e ambientali;
21.ritiene che la valutazione monetaria resti tuttora uno degli aspetti più difficili, sia a livello concettuale sia a livello operativo, e che pertanto sarebbe opportuno prevedere con la massima chiarezza nell'azione n. 5 che nella valutazione dei danni ambientali debbono essere parimenti incluse le componenti del sistema naturale; poiché non è ancora disponibile un adeguato sistema quantitativo di valutazione, ritiene tuttavia che per il momento la cosa migliore sia ricorrere a una valutazione orientativa, che dovrebbe essere inserita nell'azione menzionata, anziché rinunciare completamente a una valutazione;
22.ricorda e sottolinea che il coordinamento delle attività finalizzate alla definizione di tale quadro europeo per la contabilità ambientale deve avvenire nel rispetto di quanto stabilito all'articolo 15 del regolamento (CEE) n. 1210/90, che istituisce l'Agenzia europea dell'ambiente, nonché della decisione 94/808 recante adozione di un programma quadriennale concernente la componente ambientale delle statistiche della Comunità;
23.invita la Commissione a tener conto, nel capitolo conclusioni, delle modifiche contenute nella motivazione;
24.spera di ricevere, entro la metà del dicembre 1997, una relazione sullo stato di avanzamento in cui vengano esaminati
a)i primi risultati delle azioni n. 3 (comprese le "spese ambientali") e n. 2 e le conseguenze che ne potrebbero derivare per la politica europea;
b)la metodologia prevista per l'elaborazione di serie di coefficienti di ponderazione europei e la valutazione finanziaria dei danni arrecati all'ambiente;
c)un'adeguata scheda finanziaria relativa al programma;
25.ribadisce la propria soddisfazione e si compiace con la Commissione per la comunicazione, che costituisce a suo avviso un passo importante nella giusta direzione, verso il modello di sviluppo sostenibile auspicato dal trattato sull'Unione europea, dal Quinto programma d'azione e dal Libro bianco di Delors, e ritiene che a tale fine si debba confermare, e possibilmente aumentare, la dotazione prevista in bilancio;
26.incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione alla Commissione, al Consiglio, agli Stati membri, all'Agenzia europea dell'ambiente, a Eurostat, agli uffici statistici nazionali, all'OCSE, alle Nazioni Unite e alla Banca mondiale.