Radicali.it - sito ufficiale di Radicali Italiani
Notizie Radicali, il giornale telematico di Radicali Italiani
cerca [dal 1999]


i testi dal 1955 al 1998

  RSS
mar 25 feb. 2025
[ cerca in archivio ] ARCHIVIO STORICO RADICALE
Archivio PE
Parlamento Europeo - 11 ottobre 1995
Crescita economica e ambiente

A4-0206/95

Risoluzione sulla comunicazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio su "Crescita economica e ambiente: implicazioni per la politica economica"

Il Parlamento europeo,

-vista la comunicazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio su "crescita economica ed ambiente: implicazioni per la politica economica" (COM(94)0465 - C4-0217/94),

-visti gli articoli 130 R, S e T del trattato sull'Unione europea e in particolare i principi in essi enunciati di sviluppo sostenibile, precauzione, azione preventiva, lotta all'inquinamento alla fonte, nonché il principio per cui "chi inquina paga",

-visto il quinto programma di azione in materia di ambiente,

-visti gli impegni assunti dalla Comunità in relazione all'applicazione di Agenda 21,

-vista la relazione della commissione per la protezione dell'ambiente, la salute pubblica e la tutela dei consumatori nonché i pareri della commissione per i problemi economici e monetari e la politica industriale, della commissione per la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l'energia e della commissione per gli affari sociali e l'occupazione (A4-0206/95),

A.considerando che un'ulteriore crescita economica realizzata nei modi attuali non si tradurrà in un aumento del benessere bensì nella distruzione dei mezzi che consentono l'esistenza e la sopravvivenza dell'uomo,

B.considerando che se i paesi in via di sviluppo, utilizzando gli stessi quantitativi di materie prime e le condizioni tecnologiche attualmente definite, raggiungessero lo stesso standard dei paesi sviluppati, si verrebbe a determinare sulla terra una situazione di invivibilità,

C.considerando che di conseguenza una drastica riduzione della quota pro capite di materie prime non rinnovabili rappresenta un'esigenza sul piano ecologico di cui è condizione un forte aumento della produttività in termini di materie prime e che si dovrebbero studiare procedimenti e tecniche ecologiche ed economiche del tutto nuove affinché si riduca in generale, anche grazie a una più lunga durata di utilizzo dei prodotti, l'impiego di materie prime per essi necessario,

D.considerando che l'Unione europea, aderendo a un gran numero di convenzioni internazionali (quali la Convenzione sul clima, la Convenzione sulle bio-diversità, il Protocollo di Montréal, Agenda 21, ecc.), ha assunto impegni molto seri,

E.considerando che l'attuale struttura economica rafforza la disarmonica distribuzione del benessere tra le regioni e le generazioni,

F.considerando che è necessaria tutta una gamma di misure per poter giungere a un'economia sostenibile e che tali misure debbono essere adottate al livello direttivo più efficace (mondiale, europeo, nazionale, regionale), in conformità con il principio di sussidiarietà,

G.considerando che l'integrazione dei problemi ambientali nel quadro della politica economica a livello di micro, meso e macro economia porterà a nuovi rapporti tra i prezzi nonché a sfasature nella struttura economica e che saranno necessarie misure speciali per evitare che questi sviluppi colgano impreparati dal punto di vista della giustizia sociale,

H.considerando che l'attuale generazione, in virtù delle sue capacità tecniche, ha un dominio sulle ricchezze del creato finora mai raggiunto e conformemente al concetto della buona amministrazione ha un'innegabile responsabilità per quanto concerne la conservazione della natura,

1.si congratula con la Commissione per la comunicazione oggetto della presente proposta di risoluzione, che rappresenta un'applicazione del capitolo X del Libro bianco della Commissione su "Crescita, competitività, occupazione";

2.lamenta tuttavia il fatto che la comunicazione della Commissione non dedichi sufficiente attenzione a tutta una serie di importanti aspetti del modello di sviluppo economico sostenibile da perseguire, quali, per esempio, i non ben valutati effetti esterni, l'occupazione, la relazione con i paesi in via di sviluppo e il commercio internazionale;

3.ritiene che la Commissione sottovaluti nella sua comunicazione l'urgenza del problema ambientale quando sottolinea l'esigenza che la crescita economica e la conservazione dell'ambiente convergano a lungo termine, laddove il concetto di sostenibilità implica ed esige che siano assunte misure anche a breve termine;

4.ritiene che l'affermazione secondo cui la crescita economica e la conservazione dell'ambiente a lungo termine non si escludono a vicenda ma al contrario non sono possibili indipendentemente l'una dall'altra sia posta in termini troppo assoluti, poiché non si può escludere che lo sforzo in direzione della sostenibilità imponga che il livello dei consumi materiali nelle parti più ricche del mondo si riduca allo scopo di conciliare lo sviluppo economico mondiale con le esigenze dell'ambiente;

Modello economico sostenibile

5.apprezza moltissimo il fatto che la Commissione dedichi un'approfondita attenzione agli aspetti macroeconomici di un diverso modello di sviluppo economico;

6.si congratula con la Commissione per la sua capacità di individuare i cambiamenti che è necessario apportare alla struttura economica per poter giungere a un'economia sostenibile e tuttavia invita la Commissione, al tempo stesso, a non perdere di vista i problemi che potranno sorgere nell'ambito delle relazioni con i paesi in via di sviluppo o nei settori del commercio e dell'ambiente;

7.chiede alla Commissione di elaborare un piano programmatico europeo per realizzare in prossimità dell'anno 2020 una struttura economica sostenibile; sottolinea a tale proposito che quanto più si rinvia l'applicazione delle misure tanto più radicali tali misure dovranno poi essere per realizzare i medesimi obiettivi e rileva che le misure necessarie alla realizzazione di un'economia sostenibile, se tempestivamente adottate, coprono solo una frazione del P.I.L. (2-3%);

8.appoggia in tale contesto anche le attività della Commissione per quanto attiene alla "contabilità verde", ai conti satellite e agli indicatori ambientali, che sono condizione per la realizzazione di uno sviluppo economico sostenibile;

9.chiede alla Commissione di avanzare proposte per un complesso di strumenti e relativo calendario con cui possa essere realizzata un'economia sostenibile;

10.chiede inoltre alla Commissione di includere nella terminologia impiegata in relazione al nuovo modello di sviluppo per la Comunità nel capitolo X nel Libro bianco su "Crescita, competitività e occupazione" i concetti di "capacità di resa ambientale" ("carrying capacity " of "environmental space") e "beni ambientali" ("environmental goods");

11.sottolinea che un misto di legislazione, strumenti conformi al mercato, informazione e promozione delle tecnologie ambientali continua a costituire un requisito essenziale per risolvere nel modo più efficace e con la massima efficienza i principali problemi ambientali;

Strumenti economici e fiscali

12.osserva che una delle regole fondamentali dell'economia è rappresentata dall'impiego ottimale dei fattori di produzione più rari e sottolinea che il passaggio da una tassazione del lavoro a una tassazione delle materie prime più rare rappresenta uno dei mezzi più adatti per armonizzare la crescita economica con la protezione dell'ambiente;

13.chiede alla Commissione di presentare, conformemente al Libro bianco "Crescita, competitività e occupazione; le sfide e le vie da percorrere per entrare nel XXI secolo", proposte relative a un modello sostenibile in cui crescita, competitività e occupazione siano correttamente interconnesse, che tenga conto dell'ambiente e offra una più elevata qualità di vita (per esempio possibilità occupazionali nel settore della depurazione dell'acqua, del risanamento di zone inquinate o del controllo del rispetto delle norme di qualità);

14.conviene con la Commissione che l'imposta di regolamentazione costituisce uno strumento molto efficace per indurre tanto i produttori che i consumatori a un uso più proficuo delle materie prime più rare;

15.deplora il fatto che il Consiglio finora non sia stato in grado di adottare misure concrete in tal senso, come l'introduzione di una tassa sul biossido di carbonio valida per tutti gli Stati membri;

16.chiede alla Commissione di elaborare quanto prima modelli concreti relativi all'introduzione di un'imposta sull'energia, grazie ai quali si possano ottenere effetti positivi sulla crescita e l'occupazione e una riduzione del degrado ambientale, da un lato compensando la riscossione di un'imposta sull'energia mediante una riduzione mirata dei costi salariali accessori e, dall'altro, impiegando specificamente gli introiti fiscali per tecnologie efficienti e per l'attuazione di misure di risparmio energetico (come, per esempio, l'isolamento termico degli edifici);

17.chiede altresì alla Commissione di progettare un modello di imposta sull'energia volto a far sì che l'impiego di energia primaria venga tassato all'inizio del processo di sfruttamento energetico, onde consentire la creazione di un incentivo a ridurre le gravi perdite di energia nel processo di trasformazione di fonti energetiche primarie in secondarie (per esempio trasformazione del carbone in energia elettrica);

18.chiede alla Commissione di elaborare una relazione concernente l'impiego negli Stati di strumenti conformi al mercato, nella quale tali strumenti non siano soltanto inventariati ma anche valutati, prestando contemporaneamente attenzione ai sussidi occulti concessi a determinate attività economiche per il fatto che i costi esterni non sono calcolati nel prezzo ma vengono scaricati sulla società;

19.constata che la comunicazione si orienta principalmente verso prelievi di regolamentazione e invita la Commissione a sperimentare in termini di applicabilità a livello europeo e quindi a introdurre con proposte concrete anche altri strumenti conformi al mercato, come la regolamentazione a livello di sussidi o semplicemente la soppressione di regolamentazioni riguardanti sussidi occulti (la non tassazione del cherosene), sistemi di ammende, diritti di emissione trasferibili e prelievi mirati;

20.sottolinea che lo scopo principale dell'introduzione di strumenti conformi al mercato è quello di orientare i settori economici interessati verso forme di produzione e di consumo più sostenibili;

Tecnologia dell'ambiente

21.invita la Commissione e gli Stati membri a favorire il trasferimento di tecnologie dell'ambiente e dell'energia ai paesi in via di sviluppo;

22.chiede alla Commissione di perseguire la cooperazione internazionale circa standard minimi relativi alla protezione dell'ambiente, agli orari di lavoro e alle condizioni sociali, onde reagire assieme ai problemi ambientali globali ed eliminare vantaggi concorrenziali sleali;

23.chiede alla Commissione di coinvolgere in modo più chiaro il settore dell'ambiente nella sua politica dell'occupazione e in particolare di favorire il vantaggio in termini concorrenziali offerto dal settore della tecnologia ambientale;

24.si aspetta dalla Commissione orientamenti miranti ad accrescere le possibilità sul piano economico di tecniche finalizzate alla riduzione del carico sull'ambiente quali per esempio, il reimpiego, il riciclaggio, la gestione integrale della catena e la protezione dell'ambiente all'interno delle imprese; chiede alla Commissione di proporre come una delle massime priorità un'imposta europea sui rifiuti destinati all'incinerazione o all'interramento;

25.incarica il suo presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, nonché ai governi e ai parlamenti degli Stati membri.

 
Argomenti correlati:
stampa questo documento invia questa pagina per mail