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Parlamento Europeo - 13 ottobre 1995
Istruzione e formazione nei paesi in via di sviluppo

A4-0170/95

Risoluzione sulla comunicazione della Commissione al Consiglio e al Parlamento europeo relativa al coordinamento tra la Comunità e gli Stati membri nel settore delle azioni di istruzione e di formazione nei PVS

Il Parlamento europeo,

-visti la comunicazione della Commissione relativa al coordinamento tra la Comunità e gli Stati membri nel settore delle azioni di istruzione e di formazione nei PVS (COM(94) 0399 - C4/0158/94) nonché la risoluzione del Consiglio del 25 novembre 1994,

-visti la relazione della commissione per lo sviluppo e la cooperazione e il parere della commissione per la cultura, la gioventù, l'istruzione e i mezzi di informazione (A4-0170/95),

A.considerando che l'istruzione è un diritto umano fondamentale,

B.considerando l'importanza dell'istruzione e della formazione per la democratizzazione e l'instaurazione dello stato di diritto e delle sue istituzioni,

C.seriamente preoccupato per i sostanziali tagli di bilancio nei settori sociale e dell'istruzione in taluni paesi in via di sviluppo che versano in uno stato di autentica asfissia finanziaria dovuta all'indebitamento o a un declino economico importante,

D.considerando l'esigenza di fornire un'adeguata istruzione di base onde trasmettere sia ai bambini che agli adulti le conoscenze e le qualifiche necessarie a metterli in condizioni di cogliere in modo ottimale le opportunità che si presentano loro e considerando inoltre il valore dell'istruzione di base per la coesione sociale e l'integrazione del singolo nella società,

E.considerando il ruolo dell'istruzione e della formazione quale base imprescindibile per l'attuazione di altri settori della cooperazione allo sviluppo quali la sanità, la pianificazione familiare e l'occupazione, nonché la maggiore accettazione presso la popolazione degli sforzi intrapresi a tal fine,

F.considerando il ruolo dell'istruzione e della formazione nella lotta contro la povertà mediante la promozione delle capacità produttive e creative e quale fattore chiave per il miglioramento duraturo delle condizioni di vita e per il benessere,

G.considerando che l'istruzione e la formazione migliorano le possibilità di occupazione in un mercato del lavoro le cui condizioni e i cui requisiti mutano rapidamente e che la formazione di personale locale qualificato e specializzato favorisce uno sviluppo indipendente,

H.preoccupato per i numerosi studenti ed esperti che, dopo la conclusione di un dispendioso ciclo di studi, abbandonano il proprio paese, alcuni per mancanza di adeguate possibilità di occupazione e di reddito, mettendo a disposizione le loro conoscenze e capacità nei paesi industrializzati, dove vengono offerti incentivi finanziari superiori ai mezzi dei paesi in via di sviluppo, e altri a causa di persecuzioni di tipo politico, etnico o religioso,

I.preoccupato per i problemi derivanti dalla posizione di alcuni paesi relativamente al pari diritto all'istruzione, in particolare per le ragazze e i membri di gruppi religiosi minoritari,

J.considerando la situazione sempre più preoccupante di milioni di profughi e di sfollati (a seguito di guerre, crisi e povertà), la cui istruzione è stata interrotta e la cui posizione, oltre a costituire uno spreco di capacità, costituisce un onere per i paesi confinanti, spesso altrettanto poveri,

K.considerando il diritto delle popolazioni indigene a ricevere un'istruzione improntata al rispetto della cultura, del patrimonio, della lingua, della storia e delle tradizioni loro proprie,

L.considerando la parità dei diritti per le ragazze e i ragazzi nonché l'influenza positiva dell'istruzione e della formazione delle ragazze e delle donne sulla loro posizione sociale come anche sullo sviluppo demografico, la sanità pubblica, la mortalità infantile ed il reddito delle loro famiglie,

M.considerando che un'istruzione di base accessibile a tutti e possibilità di formazione professionale più adeguate alle necessità locali e alla situazione occupazionale della regione potrebbero arginare l'esodo dalle campagne contribuendo nel contempo allo sviluppo dell'ambiente rurale,

N.considerando l'importante ruolo delle ONG in quanto componenti essenziali delle strategie per il cambiamento e l'innovazione nei paesi in via di sviluppo,

1.raccomanda che tutti i bambini, senza distinzione di sesso o origine, abbiano accesso a un'adeguata istruzione di base e, ogniqualvolta sia possibile, ad almeno cinque anni di istruzione formale, che proseguano gli sforzi finalizzati a un'alfabetizzazione degli adulti quanto più completa possibile e che siano sostenuti e potenziati nuovi ed efficaci approcci, in relazione ai quali sono urgenti ulteriori e maggiori sforzi per l'inclusione delle donne, finora neglette per quanto riguarda il settore dell'istruzione;

2.raccomanda l'introduzione dell'obbligo giuridico di frequenza scolastica, che deve applicarsi senza eccezioni e non deve offrire alcuna scappatoia, per esempio sotto forma di possibilità di "riscatto", per rendere la popolazione cosciente dell'importanza dell'istruzione ai fini della sicurezza futura dei bambini e della società in genere; invita a scoraggiare l'impiego dei bambini in età scolare quale forza lavoro, mediante ricorso a incentivi finanziari quali importi compensativi o borse di studio per rendere tale soluzione economicamente realizzabile; invita altresì a garantire la stabilità istituzionale e finanziaria dell'istruzione di base con l'aiuto di metodi alternativi di finanziamento che tengano conto delle realtà socioeconomiche dei paesi interessati;

3.rileva la necessità, in particolare per quanto concerne l'istruzione di base, di praticare forme flessibili d'insegnamento, per esempio sotto forma di scuole e insegnanti mobili, per rispondere ai bisogni specifici di talune regioni o paesi in cui sono presenti gruppi di popolazione nomade ovvero i bambini di strada:

4.rileva la necessità di adottare misure adeguate contro il lavoro minorile che consentano ai bambini di frequentare la scuola e permettano nel contempo ai genitori di disporre di mezzi minimi di sussistenza;

5.chiede che nelle riflessioni sull'istruzione di base si tenga conto della condizione dei bambini nelle situazioni di catastrofe, nelle zone disastrate e nei campi profughi;

6.chiede inoltre che venga accordato un sostegno particolare all'istruzione dei profughi o degli sfollati, che per quanto possibile dovrebbe essere impartita nella lingua di origine, onde facilitare un eventuale rimpatrio;

7.richiama l'attenzione sulla possibilità di collegare l'istruzione di base con l'ottenimento di conoscenze di base in settori quali la sanità, inclusi gli aspetti legati alla concezione, l'alimentazione, l'ambiente, l'artigianato e l'agricoltura; ritiene altresì necessario potenziare, come raccomandato dalla Commissione, l'istruzione in materia di diritti dell'uomo;

8.rileva l'insufficienza delle capacità manuali di numerose categorie sociali nei paesi in via di sviluppo, imputabili a una carenza di attività manuali fin dall'infanzia, e sottolinea pertanto l'importanza di un insegnamento in materia già nella scuola elementare, per esempio sotto forma di corsi di attività manuali e pratiche;

9.chiede che si provveda in via specificamente prioritaria a offrire a tutti i bambini in tenera età e già nelle prime classi della scuola elementare l'opportunità di ricevere un insegnamento per quanto possibile nella loro lingua materna così come nella lingua o nelle lingue ufficiali del paese; chiede inoltre che gli enti locali e le autorità pubbliche attribuiscano il giusto peso alle implicazioni delle politiche attuate a tale riguardo e che ne rendano partecipi le popolazioni interessate; manifesta infine la propria disapprovazione per la politica degli Stati che si rifiutano di riconoscere ai giovani di ambedue i sessi provenienti da paesi diversi il diritto fondamentale all'istruzione nella propria lingua madre, sancito dagli organismi e dalle convenzioni internazionali;

10.sollecita la presentazione di programmi pratici da parte dei paesi in via di sviluppo, in collaborazione con le proprie comunità locali, al fine di conferire ulteriore priorità all'istruzione di base a finanziamento pubblico, senza discriminazioni nei confronti degli studenti di sesso femminile o appartenenti a gruppi svantaggiati della popolazione;

11.fa rilevare che la definizione delle materie di studio, degli obiettivi e dei metodi di apprendimento nonché del materiale didattico è di competenza dei paesi in via di sviluppo e deve tener conto delle loro peculiarità culturali, con particolare riguardo ai diritti delle popolazioni indigene; riconosce l'importanza, da un lato, di promuovere capacità di pensiero e di giudizio indipendente e, dall'altro, di favorire l'educazione civica e la comprensione della democrazia; sottolinea inoltre l'esigenza di coinvolgere le comunità locali nei processi decisionali, per esempio per quanto concerne l'insegnamento nella lingua materna;

12.sottolinea la necessità di una concertazione più mirata nella fase di pianificazione nonché di una pianificazione più a lungo termine in tutti i settori dell'istruzione e della formazione, in particolare mediante un processo di decentramento delle competenze e un maggiore coinvolgimento degli enti locali; mette in guardia contro le conseguenze di tagli congiunturali, in caso di riduzioni e ristrutturazioni del bilancio, per i programmi sociali in tale settore;

13.raccomanda, alla luce delle carenze qualitative e quantitative del sistema di istruzione e di formazione, la considerazione prioritaria di misure per lo sviluppo decentralizzato delle capacità nell'ambito dei sistemi educativi e il miglioramento della gestione dell'istruzione a tutti i livelli, coinvolgendo in misura maggiore gli enti locali, affinché venga fatto il miglior uso delle risorse esistenti al fine di conseguire il massimo livello nella quota di scolarizzazione e nella qualità dell'istruzione; ricorda inoltre che in tale contesto occorre garantire, mediante misure idonee, che la percentuale delle ragazze non sia inferiore a quella degli studenti di sesso maschile;

14.considera opportuno promuovere in via prioritaria sistemi di istruzione e formazione che siano adeguati alle peculiarità naturali, economiche e sociali della popolazione di ciascun paese e il più possibile vantaggiosi per lo sviluppo;

15.ritiene fondamentale fornire opportunità alternative e non formali di istruzione a ragazzi e ad adulti che non sono in grado di fruire della scolarizzazione formale o che sono stati costretti ad abbandonare prematuramente il sistema scolastico formale;

16.riconosce l'importanza di un attivo coinvolgimento di genitori, personale insegnante e organismi locali nell'offerta della migliore istruzione possibile e si dichiara favorevole a una loro futura partecipazione;

17.sollecita un approccio intergenerazionale all'istruzione, che tenga conto degli stretti rapporti esistenti tra gli investimenti nell'alfabetizzazione degli adulti e l'istruzione dei bambini, e in particolare della relazione tra l'alfabetizzazione delle donne e l'istruzione delle bambine;

18.considera la formazione e il perfezionamento degli insegnanti e la retribuzione degli stessi in conformità con le loro prestazioni, che attira coloro che sono seriamente interessati alla professione di insegnante e li motiva a rispettare elevati standard di qualità generalmente riconosciuti, un presupposto fondamentale per il miglioramento del sistema di istruzione e formazione;

19.rileva l'importanza dell'istruzione secondaria e della formazione di apprendisti nelle professioni tecniche, artigianali e amministrative e raccomanda la definizione di norme che disciplinino la loro formazione nonché la loro tutela sociale e sul posto di lavoro; sottolinea l'importanza di sistemi di formazione specifici di ciascun paese;

20.considera urgenti, da un lato, la creazione di adeguati posti di lavoro per quadri qualificati e, dall'altro, le possibilità di formazione per adulti che lavorano nel settore informale, al fine di assicurare i bisogni fondamentali della popolazione e ostacolare l'esodo dalle campagne;

21.chiede che venga fornito un sostegno particolare all'inserimento professionale delle donne negli enti locali e nelle amministrazioni pubbliche, anche a livello governativo, e alla fondazione di imprese da parte di donne, assegnando particolare importanza alla trasmissione di conoscenze nei settori di attività tradizionali delle donne come il (piccolo) commercio nonché la produzione e la trasformazione di prodotti alimentari;

22.raccomanda, in considerazione della scarsità delle risorse, una pianificazione realistica dei bisogni relativamente all'istruzione scolastica superiore e universitaria nonché alla formazione professionale conformemente alla domanda dell'economia e dell'amministrazione pubblica, in modo da tener conto del contesto globale e dell'importanza di uno sviluppo sociale sostenibile;

23.sollecita un sostegno alla cooperazione regionale fra università e altri istituti a livello universitario al fine di ottenere i benefici delle economie di scala che possono verificarsi a tale livello e promuovere la solidarietà tra popoli vicini; a tal fine possono servire anche gemellaggi e scambi scolastici fra istituti nonché iniziative locali;

24.raccomanda che, ove possibile, istituzioni e organizzazioni locali nonché esperti e forze lavoro siano coinvolti nella pianificazione ed esecuzione dei progetti finanziati dalla Comunità e dagli Stati membri, prendendo in considerazione a tale riguardo gli interessi e le esigenze delle donne, in tutte le fasi, mediante una partecipazione paritaria; ribadisce l'importanza di cooperare con le ONG nei casi in cui la loro competenza in materia rurale sia suscettibile di rendere i programmi educativi più adeguati alle esigenze delle comunità locali; ribadisce anche che è necessario adoperarsi per il potenziamento delle innovazioni delle ONG e la valutazione dei risultati di tali iniziative;

25.fa rilevare che l'innovazione e la riforma nel settore dell'istruzione sono obiettivi a lungo termine che richiedono quindi l'adozione di politiche a lungo termine da parte delle autorità e sottolinea l'esigenza di un analogo impegno a lungo termine da parte della Comunità e degli Stati membri al fine di effettuare interventi che diano risultati positivi nel settore;

26.rileva l'importanza di garantire che le misure adottate dalla Comunità e dagli Stati membri a favore dell'istruzione e della formazione diano luogo a sviluppi che risultino sostenibili in termini finanziari e pratici nel lungo termine per le amministrazioni locali;

27.sottolinea l'esigenza di incrementare l'efficacia dell'uso delle risorse locali destinate all'istruzione e alla formazione e fa rilevare la necessità di conferire particolare enfasi alla promozione delle innovazioni quali l'insegnamento a distanza, il cui obiettivo è quello di migliorare sia la qualità che la disponibilità dell'istruzione formale;

28.è a favore di una maggiore coerenza ed efficienza nonché dello scambio di dati ed esperienze, di un impiego quanto più razionale possibile delle risorse umane e finanziarie e di un coordinamento della politica tesa al miglioramento del sistema di istruzione e formazione dei paesi in via di sviluppo mediante l'attività di organismi funzionali operanti sul campo e nei paesi donatori; in tale contesto, è altresì opportuno tenere conto delle esperienze di paesi non appartenenti all'Unione europea;

29.considera a tale riguardo uno scambio di dati ed esperienze nonché una ripartizione del lavoro nell'esecuzione dei programmi un punto di partenza promettente e propone di coinvolgere le organizzazioni internazionali attive nel settore dell'istruzione, le ONG, nonché i paesi donatori e questo Parlamento;

30.raccomanda che una percentuale rilevante dei fondi del FES venga destinata esclusivamente all'istruzione e alla formazione ai fini della realizzazione o del sostegno di azioni, di scambi e di programmi educativi realizzati in concertazione con gli Stati beneficiari e le ONG operanti localmente nei settori dello sviluppo e dell'assistenza caritativa;

31.raccomanda di procedere a un attento esame delle possibilità di commutare il rimborso del debito di taluni paesi in via di sviluppo in "credito all'istruzione", onde imprimere un nuovo impulso allo sviluppo economico a garanzia di una maggiore sicurezza finanziaria;

32.incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione alla Commissione, al Consiglio e ai governi e ai parlamenti degli Stati membri.

 
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