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Parlamento Europeo - 15 novembre 1995
Riconoscimento dei diplomi

A4-0261/95

Risoluzione sulla comunicazione della Commissione relativa al riconoscimento dei diplomi a fini accademici e a fini professionali (COM(94)0596 - C4-0123/95)

Il Parlamento europeo,

-vista la Comunicazione della Commissione sul riconoscimento dei diplomi a fini accademici e a fini professionali (COM(94)0596 - C4-0123/95),

-vista la sua risoluzione del 18 aprile 1985 relativa al riconoscimento sul piano europeo dei diplomi e dei certificati di qualificazione professionale conseguiti a livello nazionale ,

-vista la sua risoluzione del 14 novembre 1985 sulla proposta della Commissione delle Comunità europee al Consiglio concernente una direttiva relativa a un sistema generale di riconoscimento dei diplomi di istruzione superiore ,

-visto il suo parere del 24 novembre 1989 sulla proposta rivista della Commissione al Consiglio per una decisione recante modifica della decisione 87/327/CEE del 15 giugno 1987 che adotta il programma di azione comunitario in materia di mobilità degli studenti (ERASMUS) ,

-visto il suo parere del 17 maggio 1990 sulla proposta della Commissione per una direttiva del Consiglio relativa a un secondo sistema generale di riconoscimento della formazione professionale, che integra la direttiva 89/48/CEE ,

-vista la sua risoluzione del 15 maggio 1992 sulla politica dell'istruzione e della formazione nella prospettiva del 1993 ,

-vista la sua risoluzione del 25 giugno 1993 sulla situazione dei quadri e dirigenti di impresa nella Comunità europea in cui si insisteva sulla necessità di disporre di un vero e proprio sistema di riconoscimento delle qualifiche attestate da titoli di studio,

-visto il suo parere del 22 aprile 1994 sulla proposta di decisione del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce il programma di azione comunitaria "Socrates" ,

-visto il suo parere del 3 maggio 1994 sulla proposta di decisione del Consiglio relativa a un programma di azione per lo sviluppo di una politica di formazione professionale nella Comunità europea "Leonardo da Vinci" ,

-visti la relazione della commissione per la cultura, la gioventù, l'istruzione e i mezzi di informazione e il parere della commissione per i problemi economici e monetari e la politica industriale (A4-0261/95),

A.considerando che il Libro bianco su crescita, competitività e occupazione sottolinea la necessità di compiere ulteriori progressi in materia di riconoscimento dei diplomi onde rimuovere i rimanenti ostacoli alla mobilità e creare un vasto mercato europeo dell'occupazione aperto alla concorrenza,

B.considerando che il Parlamento europeo e il Consiglio, che con decisione 2493/95/CE hanno proclamato il 1996 "Anno europeo dell'istruzione e della formazione lungo tutto l'arco della vita", perseguono tra gli altri obiettivi quello della complementarità fra i sistemi accademici e di formazione professionale onde rafforzare la parità di opportunità,

C.considerando che il Consiglio, con decisione 89/489/CEE, ha adottato il programma LINGUA per promuovere la conoscenza delle lingue straniere nella Comunità; che con decisione 819/95/CE il Parlamento europeo e il Consiglio hanno adottato il programma SOCRATES che, al suo Capitolo III - Azione 1, integra e porta avanti gli obiettivi del programma LINGUA; che le barriere linguistiche continuano a rappresentare uno dei principali ostacoli alla mobilità,

D.considerando che il sistema pilota di riconoscimento dei diplomi ECTS (Sistema europeo per il trasferimento delle unità di corsi capitalizzabili) istituito dal programma ERASMUS nel 1988 ha visto riconosciuta la propria validità,

E.considerando la necessità di rafforzare l'efficacia e coordinare l'azione delle numerose reti di informazione già costituite dalla Comunità europea in materia di istruzione, formazione professionale e riconoscimento dei diplomi, quali EURYDICE, CEDEFOP e NARIC,

F.considerando che per le professioni regolamentate i principali ostacoli giuridici sono stati ormai superati, mentre per le professioni considerate non regolamentate permangono talune difficoltà e numerosi impedimenti;

G.considerato che numerose organizzazioni internazionali, quali il Consiglio d'Europa e l'UNESCO, sono attive nel campo del riconoscimento dei diplomi e che è pertanto necessario armonizzarne l'azione e rafforzarne la collaborazione,

H.considerando che, a norma dell'articolo 126 del trattato CE, la Comunità contribuisce a sviluppare la dimensione europea dell'istruzione promuovendo il riconoscimento dei diplomi, nel pieno rispetto della responsabilità degli Stati membri per quanto riguarda il contenuto dell'insegnamento e l'organizzazione del sistema di istruzione, nonché delle loro diversità culturali e linguistiche,

I.considerando le sue numerose risoluzioni sulla necessità di sviluppare la dimensione europea nell'istruzione, in cui ha posto l'accento sulla mobilità del personale insegnante ,

1.plaude all'iniziativa della Commissione, che, attraverso gli assi di azione proposti, intende pervenire a un migliore sistema di riconoscimento dei titoli per dare un importante contributo alla libera circolazione dei lavoratori;

2.ritiene necessario, prima di avviare ulteriori iniziative, procedere a un'analisi dettagliata degli ostacoli che attualmente si frappongono alla mobilità e individuare le possibili soluzioni per superarli;

3.chiede che le parti sociali coinvolte nella contrattazione collettiva prendano parte al sistema di reciproco riconoscimento dei diplomi a fini professionali, che le altre organizzazioni siano invitate a partecipare secondo formule flessibili e in funzione dei settori esaminati e che gli organismi nazionali siano coinvolti sulla base del principio di sussidiarietà;

4.invita gli Stati membri a verificare, nel quadro del riconoscimento degli studi accademici, la compatibilità delle normative nazionali relative al possesso di titoli accademici esteri e alla loro conversione nei corrispondenti titoli nazionali, con il diritto dei lavoratori alla libertà di circolazione;

5.sollecita una documentazione completa che illustri i progressi finora compiuti in materia di reciproco riconoscimento dei titoli accademici e professionali nonché la diffusione di tutte le informazioni al riguardo;

6.auspica che la Commissione, anche in vista degli obiettivi dell'Anno europeo dell'istruzione e della formazione lungo tutto l'arco della vita, introduca una normativa coerente in materia di reciproco riconoscimento dei titoli di studio a livello europeo (diplomi professionali e specialistici), onde permettere ai lavoratori professionalmente qualificati di avvalersi del diritto alla libera circolazione;

7.considera necessario sviluppare le componenti dei programmi di formazione dell'Unione europea finalizzate a una migliore conoscenza delle lingue straniere, con particolare riferimento al programma LINGUA;

8.ritiene opportuno evidenziare i progressi compiuti nel quadro dell'ECTS in fatto di riconoscimento degli studi universitari e, parallelamente allo sviluppo di tale sistema, promuovere programmi di cooperazione universitaria nei casi in cui l'ECTS non sia applicabile;

9.appoggia la Commissione nei suoi sforzi volti a costituire un'efficiente rete di informazione ma ritiene che gli sportelli polivalenti da essa proposti debbano, nella misura del possibile, raccordarsi alle strutture già esistenti, quali, per esempio, gli organismi che fanno parte del Centro nazionale di informazione per il riconoscimento accademico (NARIC);

10.giudica pertanto indispensabile una migliore interconnessione delle reti informative già esistenti quali EURYDICE e NARIC, senza tralasciare il CEDEFOP, dando maggiore considerazione che in passato alla rete di informazione del Consiglio d'Europa per il riconoscimento dei diplomi (ENIC);

11.propugna una più efficace cooperazione fra i centri di informazione attualmente operanti a livello sia nazionale che europeo e auspica che ne vengano precisate le rispettive competenze;

12.sottolinea la necessità di disporre di informazioni anche sulle opportunità e i requisiti di ammissione ai vari corsi, con particolare riguardo a una eventuale valutazione qualitativa dei programmi di studio;

13.invita gli Stati membri a collegare, laddove possibile, le sedi competenti per il riconoscimento dei diplomi di istruzione superiore ed eventualmente dei titoli professionali con i centri nazionali di informazione e gli sportelli polivalenti;

14.esprime perplessità circa la necessità, la praticabilità e i compiti delle cosiddette reti accademiche e professionali, almeno fin quando non ne vengano precisate la struttura e le finalità, e invita pertanto la Commissione a definire innanzitutto con chiarezza le funzioni di tali reti;

15.esprime preoccupazione per il proposito della Commissione di promuovere un adattamento consensuale dei programmi di studio e invita la Commissione stessa a privilegiare piuttosto la trasparenza dei contenuti dei corsi di studio e di formazione;

16.ritiene necessario in prospettiva prendere in considerazione criteri comparabili per gli esami finali e puntare a un'uniformazione della durata dei corsi e delle prove conclusive, lasciando peraltro alla competenza degli Stati o alle singole università il compito di definire i contenuti dei programmi;

17.invita la Commissione e gli Stati membri, in ordine alla valutazione qualitativa delle formazioni, a elaborare innanzitutto criteri di valutazione uniformi sulla base dei progetti pilota già avviati e a sviluppare una metodologia comune, per assicurarsi successivamente il consenso degli istituti interessati;

18.chiede alla Commissione di garantire, nel quadro della valutazione qualitativa, che anche gli studenti contribuiscano alla formazione dei relativi giudizi;

19.ritiene opportuno europeizzare con appositi incentivi soprattutto la formazione del personale docente;

20.invita la Commissione, in considerazione dell'importanza dei contatti personali ai fini del riconoscimento accademico degli studi e relativi diplomi nonché della grande influenza che esercitano i docenti sulla propensione dei giovani a svolgere una parte della loro formazione all'estero, per esempio anche presso aziende e amministrazioni di altri Stati membri, ad attribuire molta più importanza alla mobilità dei docenti;

21.giudica indispensabile il coinvolgimento delle parti sociali nel dibattito sul riconoscimento dei titoli di studio;

22.sollecita vivamente le categorie professionali già organizzate a livello europeo nonché le camere locali a svolgere un ruolo attivo ai fini del riconoscimento delle qualifiche professionali, per esempio riconoscendo un'equivalenza quanto agli scaglioni retributivi previsti dai contratti collettivi dei rispettivi settori;

23.incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione e ai governi degli Stati membri.

 
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