B4-1370, 1409, 1420, 1421, 1422, 1423 e 1424/95
Risoluzione sulla Nigeria
Il Parlamento europeo,
-viste le sue precedenti risoluzioni sulla Nigeria, in particolare quella del 12 ottobre 1995 ,
A.sconvolto dall'esecuzione sommaria, avvenuta per impiccagione il 10 novembre 1995, dello scrittore e militante dei diritti dell'uomo Ken Saro-Wiwa, leader del movimento per la sopravvivenza del popolo Ogoni, e di altri otto prigionieri politici, anch'essi membri dello stesso movimento,
B.sottolineando che queste persone sono state giudicate da un tribunale speciale insediato dal regime del generale Sani Abacha, che si trova al potere avendo illegalmente annullato i risultati delle elezioni del 1993,
C.turbato dalle dichiarazioni di questa dittatura, la quale neppure di fronte alle reazioni mondiali provocate da queste esecuzioni sommarie dà segno di rimorso o manifesta l'intenzione di por fine alle altre esecuzioni in programma,
D.venuto a sapere che la giunta al potere in Nigeria si appresta a giustiziare altre 17 persone condannate a morte per il semplice fatto di aver difeso l'ambiente nel loro paese,
E.sapendo che, come le precedenti vittime, questi militanti sono stati incarcerati senza alcuna imputazione fondata a loro carico e privati della possibilità di ottenere una qualche forma di difesa legale, senza contare che è stato negato ai loro congiunti di visitarli,
F.informato del fatto che un detenuto è già morto in prigione per la mancanza di cure mediche, che altri dieci attivisti Ogoni sono scomparsi in circostanze misteriose e che dall'avvento al potere dell'attuale governo militare hanno avuto luogo oltre 180 esecuzioni,
G.ricordando che non era stata adottata alcuna misura legale per reprimere i numerosi omicidi e le detenzioni arbitrarie attribuiti in larga misura alle forze di sicurezza inviate nel 1994 nell'Ogoniland dal governo nigeriano per "mantenere l'ordine",
H.rammentando che Saro-Wiwa e i suoi colleghi erano i promotori della campagna contro i danni ambientali causati dalle compagnie petrolifere e contro gli inadeguati indennizzi per la distruzione di terre e coltivazioni nell'Ogoniland da parte delle stesse compagnie, in particolare la "Royal Dutch Shell", società che ha tuttavia negato di essere responsabile di gravi danni ambientali,
I.ricordando la sua opposizione totale e di vecchia data alla pena capitale,
1.condanna fermamente il regime nigeriano per le brutali esecuzioni di Ken Saro-Wiwa e di altri otto attivisti per i diritti delle minoranze e chiede che i corpi delle vittime siano restituiti alle famiglie;
2.chiede che l'Unione europea e i suoi Stati membri prendano tutte le misure del caso per favorire il ripristino di un governo democratico in Nigeria;
3.appoggia la decisione della Commissione di por fine a ogni forma di aiuto a favore della Nigeria nel quadro della Convenzione di Lomé;
4.appoggia altresì la decisione della Conferenza dei Capi di Stato e di governo del Commonwealth, riuniti in Nuova Zelanda, di lanciare un ultimatum teso a escludere la Nigeria dal gruppo degli Stati membri ma deplora nel contempo che la scadenza per il ripristino della democrazia in questo paese sia stata fissata a due lunghi anni;
5.appoggia la decisione dell'Unione europea di richiamare i suoi rappresentanti,
6.si compiace dell'embargo sulle vendite di armi alla Nigeria preannunciato da alcuni governi, in particolare la Gran Bretagna, e chiede a tutti gli Stati membri dell'Unione di adottare provvedimenti analoghi;
7.chiede sanzioni che comprendano anche il congelamento dei conti bancari dei dirigenti nigeriani in Europa e soprattutto nel Regno Unito; spera che il governo della Svizzera, paese in cui transitano grosse somme di denaro, segua la stessa procedura;
8.chiede altresì all'Unione europea di sospendere i visti di tutte le autorità governative e militari nigeriane e dei loro familiari;
9.conferma e ribadisce la sua richiesta di immediata liberazione dei prigionieri politici, in particolare delle 43 persone accusate di tentativo di colpo di Stato, ivi compreso Mooshood Abiola, il vincitore delle elezioni annullate dal regime militare nel 1993;
10.è dell'avviso che un embargo sui prodotti petroliferi rappresenti uno dei modi più efficaci per esercitare pressioni sul governo nigeriano e chiede pertanto alla Commissione e al Consiglio, tenuto conto della situazione della popolazione nigeriana, di prendere in esame la possibilità di decretare una misura del genere;
11.chiede che venga decretato un boicottaggio sportivo, in particolare che siano annullati i Campionati del mondo di calcio juniores che dovrebbero tenersi in Nigeria;
12.chiede alla Commissione e al Consiglio di riflettere sui loro sforzi in vista del ripristino dei diritti dell'uomo in Nigeria e di riferirgli in merito alle iniziative che sono state e saranno prese a tal fine;
13.chiede a tutte le compagnie petrolifere operanti in Nigeria di dar vita e di contribuire in modo adeguato a un fondo per il risanamento ambientale destinato a riparare i danni ecologici causati dalle attività petrolifere in Nigeria, fondo che dovrebbe essere cogestito da rappresentanti delle popolazioni direttamente interessate;
14.incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, al governo della Nigeria, al Commonwealth, all'ONU, all'OUA, alla Banca mondiale, al governo federale della Svizzera e alle compagnie petrolifere operanti in Nigeria.