B4-1360, 1369, 1374, 1382, 1404 e 1413/95
Risoluzione sul fallimento della Conferenza internazionale sulle mine antiuomo e le armi laser
Il Parlamento europeo,
-viste le sue precedenti risoluzioni in materia, in particolare quelle approvate il 29 giugno 1995 sulle mine terrestri e le armi laser accecanti e sulle mine antiuomo: un ostacolo micidiale allo sviluppo ,
A.deplorando l'insuccesso della Conferenza delle Nazioni Unite di Vienna su talune armi convenzionali nel compiere tangibili progressi riguardo al blocco della fabbricazione, dell'esportazione e dell'impiego di mine terrestri, che ogni giorno infliggono uno spaventoso tributo in termini di vite umane e di mutilazioni,
B.deplorando il fatto che altri Stati membri non hanno seguito l'esempio del Belgio nel sospendere la fabbricazione, l'esportazione o l'impiego delle mine antiuomo e rallegrandosi per il primo passo positivo compiuto dal governo francese, che ha annunciato di voler sospendere l'esportazione di queste armi e ridurre i suoi grandi depositi di mine antiuomo,
C.considerando che circa 100 milioni di mine sono disseminate nel mondo intero e provocano la morte di circa 25.000 persone all'anno fra i civili, soprattutto fra i bambini,
D.considerando che diversi milioni di tali ordigni continuano a essere fabbricati ogni anno,
E.considerando che per sminare il mondo intero sarebbero necessari più di 30 miliardi di dollari,
F.accogliendo con favore l'annuncio del governo statunitense secondo cui esso rinuncerà allo sviluppo di taluni ordigni laser accecanti, pur rammaricandosi che non abbia rinunciato a sviluppare tutti questi tipi di ordigni,
G.compiacendosi per il fatto che si sia raggiunta un'intesa su un protocollo aggiuntivo alla Convenzione concernente talune armi convenzionali, destinato a limitare l'impiego e il trasferimento di ordigni laser accecanti, pur rammaricandosi che detto protocollo non ne metta al bando la produzione, fornendo anzi scappatoie per la produzione, l'utilizzo e il trasferimento di taluni di questi ordigni inclusi quelli che mirano ai sistemi ottici,
H.ritenendo che l'accecamento deliberato sia un metodo di guerra barbaro che contrasta con le consuetudini stabilite, il senso di umanità e i dettami della coscienza collettiva,
I.richiamando l'attenzione sul concomitante problema di altre armi inesplose, per esempio bombe e granate, che tanto deturpano il Laos e la Cambogia,
1.ribadisce l'esigenza di un divieto totale delle mine antiuomo e dei loro pezzi di ricambio, che riguardi produzione, stoccaggio, trasferimento, vendita, esportazione e uso di tali armi; invita altresì tutti gli Stati membri a decretare immediatamente tale divieto nell'Unione europea, come azione comune nell'ambito della Politica estera e di sicurezza comune;
2.chiede agli Stati membri di ratificare senza indugio e riserva alcuna il protocollo sugli ordigni laser;
3.plaude alla decisione di indire una conferenza di approfondimento all'inizio dell'anno prossimo e invita tutti gli Stati membri a sfruttare tale occasione per promuovere un divieto globale delle mine antiuomo e di tutte le armi laser accecanti;
4.rileva che misure efficaci di questo tipo non solo ridurrebbero l'onere delle sofferenze umane, specialmente in paesi poverissimi devastati dalla guerra come l'Afghanistan, l'Angola, la Cambogia, il Mozambico e la Somalia, ma accrescerebbero anche l'influenza dell'Unione europea nei negoziati internazionali per il disarmo e il controllo degli armamenti, aumentandone quindi il prestigio;
5.chiede al Consiglio e alla Commissione di attuare un programma speciale di sminamento e di reinserimento delle popolazioni civili decimate dagli effetti di tali armi;
6.incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, ai governi e parlamenti degli Stati membri, al Segretario generale delle Nazioni Unite, al Presidente della Conferenza internazionale di Vienna, ad ambedue le Camere del Congresso degli Stati Uniti, ai Copresidenti dell'Assemblea paritetica ACP-UE, alla Commissione internazionale della Croce Rossa e alla Campagna internazionale per mettere al bando le mine terrestri.