B4-1530, 1534 e 1559/95
Risoluzione sulla situazione dei diritti dell'uomo in Turchia
Il Parlamento europeo,
A.avendo espresso il 13 dicembre 1995 il suo parere conforme sulla posizione comune della Comunità all'interno del Consiglio di associazione CE-Turchia in merito all'attuazione della fase finale dell'Unione doganale ,
B.considerando che la Turchia dovrebbe rispettare le norme delle organizzazioni internazionali cui essa ha aderito, in particolare l'ONU, il Consiglio d'Europa e l'OSCE, nonché rispettare gli accordi che essa ha sottoscritto, quali la Convenzione europea dei diritti dell'uomo e la Convenzione internazionale contro la tortura,
C.ricordando che i Capi di Stato o di governo degli Stati dell'Unione europea, al momento di decidere sull'istituzione di detta Unione, hanno ribadito la loro adesione ai principi della libertà, della democrazia e del rispetto dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, nonché dello stato di diritto,
D.convinto che l'attuazione della fase finale dell'Unione doganale rappresenta un passo decisivo per lo sviluppo delle relazioni tra la Turchia e l'Europa e che di conseguenza l'Unione europea, i suoi Stati membri e la Turchia devono, attraverso il dialogo, garantire che tali valori comuni siano concretizzati in modo ancora più effettivo,
E.convinto che dette relazioni e il dialogo favoriranno entrambe le parti, dato che rafforzeranno la Turchia in quanto democrazia laica al crocevia dell'Asia centrale e del Medio Oriente,
F.considerando che ancora oggi pervengono resoconti secondo cui continuano a essere commesse violazioni dei diritti dell'uomo e, malgrado taluni miglioramenti realizzati, la situazione dei diritti dell'uomo e la democrazia in Turchia lasciano tuttora molto a desiderare,
G.considerando che recentemente il governo turco e la Grande Assemblea nazionale hanno iniziato a introdurre modifiche positive della Costituzione e della legislazione in materia di diritti dell'uomo e di libertà fondamentali,
H.rilevando che proseguono le azioni terroristiche del PKK, prevalentemente, ma non solo, nella Turchia sudorientale,
I.rilevando che nel contempo il governo turco continua ad attuare in detta regione misure militari repressive, per esempio l'evacuazione di villaggi curdi,
J.rilevando che non sono stati compiuti passi concreti per risolvere il conflitto di Cipro e porre fine all'occupazione turca di una parte del paese,
1.invita l'Unione europea, i suoi Stati membri e la Turchia a dare il loro pieno appoggio a un dialogo ampio e permanente al fine di promuovere il rispetto dei diritti dell'uomo e delle libertà e sollecita il governo turco e la Grande Assemblea nazionale a proseguire l'indispensabile processo di riforma della Costituzione e della legislazione penale, onde garantire il miglioramento costante della situazione dei diritti dell'uomo e della riforma democratica in Turchia;
2.invita l'Unione europea, i suoi Stati membri e la Turchia a ricorrere a ogni strumento disponibile per tradurre in pratica tale dialogo, tra l'altro nel Consiglio di associazione, nella commissione parlamentare mista e nella partnership euromediterranea definita dalla Conferenza di Barcellona;
3.rivolge al governo turco, al PKK e alle altre organizzazioni curde l'appello a impegnarsi a fondo per individuare una soluzione politica non violenta al problema curdo; sollecita il PKK ad astenersi dalla violenza e il governo turco e la Grande Assemblea nazionale a revocare il coprifuoco proclamato nella regione sudorientale, nonché a esaminare gli strumenti per consentire ai cittadini di origine curda di esprimere la propria identità culturale pur garantendo e rispettando l'integrità territoriale della Turchia;
4.invita il governo turco e la Grande Assemblea nazionale a riesaminare il caso dei quattro membri della Grande Assemblea nazionale e di altri prigionieri ancora detenuti nel quadro dell'esame di una nuova legge di amnistia;
5.invita il Consiglio, la Commissione, le Nazioni Unite e il governo di Cipro a fare il possibile per porre fine alla divisione di Cipro e sollecita il governo turco a compiere passi concreti in questa direzione attuando la pertinente risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell'ONU;
6.invita il Consiglio e la Commissione a svolgere una costante opera di vigilanza sui diritti dell'uomo e sullo sviluppo democratico in Turchia e chiede altresì alla Commissione di presentargli una relazione sulla situazione almeno una volta all'anno;
7.chiede al governo turco di essere rigoroso nell'applicare le norme contro la tortura e il maltrattamento di detenuti; sottolinea che la tortura è un problema particolarmente serio nei commissariati di polizia e chiede al governo turco di non farsi schermo di articoli della Convenzione internazionale contro la tortura, che gli concederebbero di rifiutare la pubblicazione di rapporti sulla tortura in Turchia;
8.conferma la volontà di verificare costantemente gli sviluppi in Turchia allo scopo di reagire immediatamente qualora il governo della Turchia e la Grande Assemblea nazionale intendessero desistere dal loro impegno volto a rafforzare la democrazia e garantire il pieno rispetto dei diritti dell'uomo, in quanto tali principi caratterizzano la democrazia dell'Europa occidentale alla quale la Turchia aspira, e ricorda alla Turchia che il suo parere conforme va considerato come un incoraggiamento all'impegno assunto dal governo turco di proseguire il processo di democratizzazione e il miglioramento della situazione dei diritti dell'uomo;
9.incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione e ai governi degli Stati membri, al governo e alla Grande Assemblea nazionale della Turchia, al governo di Cipro e al Segretario generale delle Nazioni Unite.