B4-1563/95
Risoluzione sull'ordine del giorno della Conferenza intergovernativa del 1996 in vista del Consiglio europeo di Madrid
Il Parlamento europeo,
-vista la sua risoluzione del 17 maggio 1995 sul funzionamento del trattato sull'Unione europea nella prospettiva della Conferenza intergovernativa del 1996 - attuazione e sviluppo dell'Unione ,
-visto il trattato sull'Unione, e in particolare l'articolo N, il quale dispone che il Parlamento europeo deve essere consultato prima della convocazione di una Conferenza intergovernativa,
-vista la relazione del gruppo di riflessione ,
A.considerando che il processo di integrazione europea ha come obiettivi la pace, la stabilità politica e un armonioso sviluppo economico e sociale, garantito a beneficio di tutti i cittadini della Comunità,
B.considerando che l'Unione europea deve ora contare maggiormente sul sostegno dell'opinione pubblica, rendere più incisiva la sua forza d'azione e fissare chiaramente i propri obiettivi,
C.considerando che, concepiti inizialmente da sei Stati, i trattati non sono più funzionali con 15 Stati membri e lo sarebbero ancor meno con un numero ancora maggiore di Stati membri,
D.ricordando le nuove sfide impegnative con le quali l'Unione si trova confrontata, così come indicato nella sua risoluzione summenzionata,
E.considerando che l'indispensabile rafforzamento delle attuali politiche è concepibile solo nella prospettiva della fusione dei tre pilastri e in un quadro istituzionale unico,
F.considerando che gli Stati membri si assumeranno una pesante responsabilità se non raccoglieranno dette sfide e che in caso di fallimento della Conferenza, o qualora la revisione dei trattati risultasse poco ambiziosa, l'insieme del processo di integrazione europea potrebbe subire un grave arretramento,
Relazione del gruppo di riflessione
1.ritiene, al pari dei membri del gruppo, che per raccogliere la sfida dell'ampliamento siano necessarie importanti riforme, nonché un'attuazione adeguata delle politiche europee esistenti, onde reagire alla crescente disaffezione e disillusione dei cittadini europei;
2.ritiene che la relazione del gruppo di riflessione metta in rilievo i principali cambiamenti necessari per la futura Unione europea ampliata e accoglie con favore il ruolo positivo svolto dai suoi rappresentanti e dal presidente del gruppo di riflessione, grazie ai quali è stata coalizzata una forte maggioranza di membri favorevoli a che, se possibile nel corso di detta CIG, l'Unione europea sia ulteriormente approfondita;
3.deplora la mancanza di consenso sulle principali riforme necessarie all'Unione, ma accoglie con favore il fatto che esista un'ampia maggioranza che sostiene le principali opzioni proposte da questo Parlamento, in particolare per quanto concerne la democrazia nell'Unione e l'efficacia delle Istituzioni (estensione della codecisione e delle votazioni a maggioranza qualificata), la cittadinanza e i diritti fondamentali, nonché la libertà, la sicurezza interna e la trasparenza;
4.deplora che la relazione contenga talune carenze significative e ometta di fornire una risposta completa e chiara a importanti questioni quali la soppressione completa dei pilastri, segnatamente nel settore della politica estera, di sicurezza comune e di difesa, l'efficacia delle Istituzioni dell'Unione, il coordinamento delle sue politiche economiche e le procedure di bilancio; deplora anche l'assenza di un riferimento all'impatto culturale delle politiche dell'Unione;
5.ritiene essenziale che l'Unione definisca, sulla base degli ordinamenti comunitari che restano un punto fermo, obiettivi e finalità chiari e precisi, condivisi da tutti gli Stati membri, che non potranno in nessun caso essere rimessi in discussione;
Appello al Consiglio europeo di Madrid
6.sollecita il Consiglio europeo a definire per la CIG un mandato che tenga conto delle priorità decise dal Parlamento nella sua precitata risoluzione e precisamente
-dare un contenuto politico alla cittadinanza dell'Unione europea, fare in modo che i cittadini e le componenti sociali dispongano di effettivi poteri di informazione, consultazione e controllo e garantire il rispetto dei diritti fondamentali e dei diritti dell'uomo;
-rendere le Istituzioni dell'Unione europea più efficaci e democratiche (in particolare intensificando il ricorso a votazioni a maggioranza qualificata; semplificando e democratizzando le procedure decisionali comunitarie, il cui numero a questo scopo dovrebbe essere ridotto a tre, segnatamente codecisione, parere conforme e consultazione; riconoscendo inoltre al Parlamento europeo maggiori responsabilità, soprattutto rendendo la procedura di codecisione tra il Parlamento e il Consiglio la norma generale in materia legislativa);
-consentire l'adozione di politiche che portino a una migliorata concorrenzialità europea, alla piena occupazione, a una rafforzata coesione economica e sociale nonché a un'intensificazione della protezione dell'ambiente;
-sviluppare una politica sociale inserendo nel trattato la Carta comunitaria dei diritti sociali fondamentali e il Protocollo sociale;
-dotarsi degli strumenti istituzionali e politici indispensabili per attuare un'effettiva politica estera e di sicurezza comune, allo scopo di salvaguardare la pace e dare all'Unione una maggiore presenza ed efficacia sulla scena internazionale;
-assicurare progressi effettivi nei settori della giustizia e degli affari interni, potenziando gli ordinamenti comunitari attinenti e il ricorso alle procedure e alle Istituzioni comunitarie, al fine di promuovere in particolare una politica europea di asilo e rafforzare la sicurezza interna nell'Unione lottando efficacemente contro la criminalità interna e il traffico di droga;
-rafforzare gli strumenti a livello comunitario e nazionale nel campo della lotta contro la frode e la cattiva amministrazione su scala tanto dell'Unione quanto degli Stati membri;
-garantire una reale apertura e trasparenza e pertanto assicurare in particolare l'apertura del processo legislativo, prevedendo che le riunioni e le votazioni del Consiglio siano pubbliche quando esso prende decisioni in veste di legislatore;
-unificare e semplificare il trattato, nonché l'intera legislazione comunitaria, rendendoli più comprensibili ai cittadini dell'Unione;
-prevedere nei Trattati un ruolo per servizi pubblici d'interesse socio-economico generale e concretare un diritto universale di accesso a questi servizi di interesse generale;
-far chiarezza sulle fonti del diritto introducendo una gerarchia delle norme;
7.propone che nel lasso di tempo tra la riunione del Consiglio europeo a Madrid e l'inizio della Conferenza intergovernativa proseguano i lavori tecnici relativi alla semplificazione e alla codifica dei trattati, affinché la Conferenza possa iniziare il suo lavoro principale sulla base di un testo già semplificato e codificato;
Procedure di revisione del Trattato
8.ricorda al Consiglio europeo che le difficoltà riscontrate presso i cittadini al momento della ratifica del trattato sull'Unione dimostrano la necessità di seguire una procedura più aperta e democratica per la revisione del trattato;
9.si impegna a sviluppare il dibattito in modo da consentire ai cittadini di essere coinvolti nel processo di revisione del trattato, come ha già fatto in particolare organizzando l'audizione pubblica del 17 e 18 ottobre 1995;
10.ricorda il suo impegno per una stretta collaborazione con i parlamenti nazionali, segnatamente nel quadro del processo di revisione del trattato;
11.giudica necessarie una sua regolare informazione sugli sviluppi della CIG e una sua partecipazione quanto più ampia possibile, sia nella fase delle trattative che nel processo di ratifica;
12.ritiene indispensabile un riesame del funzionamento della Conferenza interistituzionale affinché essa diventi uno strumento di concertazione effettiva tra il Parlamento, la Commissione e i governi degli Stati membri;
13.considera che il Consiglio europeo di Madrid debba adottare le modalità richieste in materia di trasparenza e accesso all'informazione, nonché modalità adeguate per una partecipazione e una cooperazione quanto più intensa possibile del Parlamento nella Conferenza intergovernativa e propone che il modo migliore per arrivarci sia la partecipazione di propri osservatori alla Conferenza;
14.ritiene che, nel caso in cui gli venisse proposto l'invio di osservatori alla CIG, dovranno esserne definiti previamente e chiaramente il ruolo e le modalità di partecipazione;
15.ritiene che i governi degli Stati membri debbano impegnarsi a non sottoporre il nuovo trattato alla ratifica senza aver prima ottenuto il parere favorevole del Parlamento e che l'articolo N dovrà essere modificato in tal senso nel corso della Conferenza intergovernativa;
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16.incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio europeo, al Consiglio, alla Commissione e ai parlamenti degli Stati membri.