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Foa Renzo - 24 aprile 1993
Ma perché gli appelli per la Bosnia cadono nel nulla?

L'efficacia degli appelli- che siano del cardinal Martini o di Popper - si misura, se, al di là delle parole roboanti, si riuscirà davvero a trovare il mezzo di bloccare questa guerra. Chi governa oggi una nazione sviluppata, moderna e democratica non sarà più credibile se non troverà il modo di aiutare Sarajevo, la Guernica del 1993.

Renzo Foa - Il Giorno

Qualche giorno fa era stato il cardinale Carlo Maria Martini, dalla prima pagina di questo giornale, a richiamare tutti al dovere di agire per la pace in Bosnia. Ieri dalla prima pagina di un altro giornale, »I'Unità , un'altra personalità, dalla storia e dal profilo molto lontani da quello dell'arcivescovo di Milano, cioè l'anziano filosofo austriaco Karl Popper, ha lanciato un altro appello per un altro tipo di azione, un intervento militare contro l'esercito serbo per porre fine al massacro.

Consola che la scena non sia dominata solo dalle immagini televisive del sacrificio umano che si sta compiendo nella ex Jugoslavia. Che non ci siano sulla scena solo le città che si sono arrese, bambini straziati dalle bombe, l'angoscia senza limiti di chi subisce lo scempio di una violenza cieca, come quella della »pulizia etnica . Consola che, di tanto in tanto, uomini »di buona volontà , come il cardinal Martini o come il vecchio Popper, diano voce a quel sentimento di indignazione, di tristezza e di rabbia che provoca in ogni persona normale la devastazione di Srebrenica e di Sarajevo.

Consola leggere questi appelli, che si sia d'accordo o no con l'uno o con l'altro invito, che l'uno sia considerato inefficace o che l'altro sia considerato eccessivo. Consola perché in realtà si può essere d'accordo sia con l'uno, sia con l'altro.

Per una ragione fondamentale: che questi nobili appelli faranno breccia nella nostra coscienza, rafforzeranno la spinta morale a essere vicini alle vittime della guerra in Bosnia, ai musulmani perseguitati, ma perché no? anche a quei civili serbi su cui non si può scaricare la colpa di questa orribile guerra del nostro Medioevo contemporaneo. Ma gli appelli saranno efficaci se saranno davvero raccolti e se, al di là delle parole roboanti, si riuscirà davvero a trovare il mezzo di bloccare questa guerra alle porte di casa nostra. A trovare qualunque mezzo. Dalle proteste, ai titoli di giornale, allo sciopero della fame... flno all'intervento, se tutto il resto non dovesse servire.

Sì, si chiede l'intervento dell'Europa, I'intervento dell'Occidente, l'intervento dell'Onu. Si chiede di farla finita con le chiacchiere, con i »mezzucci , con le allusioni, con un'operazione aerea, come quella in corso, che serve solo a coprire la sconfitta morale, politica e diplomatica del mondo civile.

E' inutile ripetere qui le parole del cardinal Martini e quelle del professor Popper. E' inutile aggiungerne altre che, certo, non sarebbero più efficaci o più autorevoli. C'è solo da dire che chi governa oggi una nazione sviluppata, moderna e democratica non sarà più credibile se non troverà il modo di aiutare Sarajevo, la Guernica del 1993.

 
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