Mi dicono che a Mosca ed a Kiev la questione delle tre mensilita' da pagare come trattamento di fine rapporto rientra sia nelle leggi nazionali che in accordi a suo tempo stabiliti da Andrea. La cosa non dovrebbe riguardare altri collaboratori (nel Caucaso, in Lituania ed a San Pietroburgo), e comunque potremmo in alcuni casi tentare di raggiungere un accordo per noi meno oneroso. Cio' che mi sembra inevitabile e' provvedere almeno ad alcuni di questi trattamenti.Per i collaboratori italiani del partito che non abbiano con esso un rapporto di impiego il discorso, formalmente, e' certo diverso. Vero e' che molti di noi, se si volesse compensare il mancato guadagno determinato da questa collaborazione, dovrebbero ricevere non tre ma alcune decine di mensilita'. Si pensi poi che il livello dei rimborsi per gli italiani e' bloccato da diversi anni; il che equivale, anche con un'inflazione limitata al quattro per cento, ad una diminuzione progressiva di fatto. Ovvio che questo e' un tasto difficile da toccare, e solitamente ce ne asteniamo; ma se l'argomento viene in discussione, meglio cercare di stabilirne i termini in modo appropriato.