( mercoledì 12 ottobre 1994)CORTE PENALE PERMANENTE
Com'è noto, il dibattito in seno al VI Comitato dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite sul Rapporto Annuale dell'International Law Commission, ivi compreso quindi il progetto di statuto della Corte Penale Permanente, è stato fissato dal 24 ottobre al 4 novembre. In base alle anticipazioni fornite dal Presidente del Comitato stesso, si prevede che il punto relativo alla Corte verrà affrontato per primo, tenuto conto della rilevanza politica che l'argomento riveste.
In sede di avvio dei lavori della 49a Sessione dell'Assemblea Generale, numerosi Governi si sono pronunciati apertamente in favore dell'istituzione in tempi rapidi della C.P.P. Tra questi, oltre l'Italia, Germania ( anche a nome dell'U.E.), Paesi Bassi, Croazia, Eire, Canada, Australia, Svezia, Trinidad e Tobago, Belgio, Islanda e Spagna. "Per la Corte Penale Permanente è giunta l'ora di agire": la loro posizione è riassumibile in queste parole essenziali del Ministro degli Esteri irlandese.
Successivamente, e più precisamente il 5 ottobre u.s., il Dipartimento di Stato ha diramato una comunicazione, presumibilmente indirizzandola a tutti i Paesi dell'U.E., nella quale si dichiara sostanzialmente che:
- convocare una conferenza internazionale istitutiva della C.P.P. è prematuro "perfino per qualche anno a venire";
- il progetto di statuto elaborato dall'ILC contiene ancora numerosi punti chiave non condivisibili dall'Amministrazione USA;
- è opportuno rinviare alla 50a Assemblea Generale qualsiasi decisione in merito alla convocazione della conferenza internazionale;
- nel frattempo gli Stati membri avranno l'opportunità di scambiarsi opinioni sulla C.P.P. e sul progetto di statuto in particolare;
- a conclusione di tale periodo di riflessione "potrebbe" svolgersi un esame collettivo;
- si propone quindi che la 49a Assemblea Generale istituisca un Comitato ad hoc intersessionale al fine di raccogliere tali osservazioni.
Oltre contraddire dichiarazioni pubbliche rilasciate da autorevoli membri dell'Amministrazione USA nel corso degli ultimi mesi, questa nuova posizione dilatoria assunta dal governo americano ha suscitato "stupore" negli ambienti ONU, soprattutto nelle rappresentanze diplomatiche di Paesi che si erano già pronunciati a favore di una rapida istituzione della C.P.P., convinti, tra l'altro, che i problemi giuridici ancora aperti possono essere trattati e risolti nelle riunioni dei comitati preparatori che normalmente precedono le conferenze internazionali. Va aggiunto che, con questa nota, il governo USA si rivolge, per la prima volta su questo argomento, direttamente alle Cancellerie, "scavalcando" di fatto le rappresentanze dei governi presenti a New York.
Palesemente la partita che riguarda la sorte della Corte si giocherà nelle prossime settimane a Washington e, indipendentemente dalla mobilitazione internazionale che è lecito aspettarsi nei prossimi giorni da parte di vari soggetti politici a livello globale, si è reso urgente e necessario prendere contatto con i più alti livelli dell'Amministrazione USA per tentare di "ammorbidire" la sua posizione e, contestualmente, con alcuni Paesi europei ( soprattutto Gran Bretagna, Francia, Germania e anche Russia) per "rafforzare" il fronte pro Corte. Bisogna agire in tempi rapidi e con strumenti efficaci, ovviamente stabilendo un metodo di lavoro che sia rispettoso delle procedure diplomatiche e delle prassi tra Governi. In questo senso, occorre sapere con urgenza se il Ministero degli Esteri, titolare dell'azione in tutti i suoi risvolti, può garantire all'incaricata del Governo, on.Emma Bonino, una assistenza di natura tecnico-organizzativa, oltreché istituzionale, da parte delle nostre Rappresentanze presen
ti in loco al fine di agevolare ogni utile azione politico-diplomatica. In particolare:
(i) USA: incontro con il Vice Presidente Al Gore ( in questo caso alla guida di una delegazione internazionale "forte"); serie di incontri con alcuni Senatori "chiave" ( campagna elettorale permettendo);
(ii) Germania ( primo intervento previsto, anche a nome dell'U.E., in seno al VI Comitato il 24 ottobre p.v.): contatto con il Cancelliere Kohl ( tenendo conto che è difficile ipotizzare se l'attuale responsabile degli Esteri rimarrà al suo posto dopo le elezioni);
(iii) Francia: incontro con il Ministro degli Esteri Juppé e contatto con il Presidente Mitterand;
(iv) Gran Bretagna: incontro con il Ministro degli Esteri Hurd.