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- 28 ottobre 1994
'Stamani, levatomi prima dell'alba anche per via della tensione relativa alla questione Commissaria/o UE, raggiungo il Partito alle 7,15, e leggo l'ultimo intervento sulle bestemmie.
Due righe.

A Roma avviene che due vecchi amici, incontrandosi dopo un po' di tempo, così si apostrofino:

- A Nando, vecchio fijo de 'na mignotta, 'ndo cazzo sei sparito?

- A Giggi, nun fa'r bojaccia... te sto a cerca' da du' mesi, li mortacci tua...

Intanto si abbracciano con calore, e si offrono a vicenda un caffè.

In alcuno di questi due fraseggi è lecito riscontrare alcun serio accenno alla professione della madre dell'uno, né agli antenati dell'altro.

Né, poi, nel mandare affanculo qualcuno, pratica cui ciascuno si dedica 70 per 7 volte al giorno, vi è alcun serio o vero accenno discriminatorio rispetto al libero uso del culo di alcuno.

Eppure si usano tali espressioni, che certo possono essere da qualcuno ritenuti offensivi.

Non nella sfera religiosa, a meno che quella sia ritenuta più importante di quella relativa all'uso del proprio corpo.

Poi, molti dicono perdinci, che è semplicemente una via per non nominare il divino, ma tale nomina a ben guardare viene soltanto evitata dal punto di vista formale, mentre la bestemmia ci sarebbe lo stesso, se prendiamo per buono quanot qui si è letto.

Lo stesso dicasi per porca madina, per porcoddue, e così via.

Il punto è un altro, anzi, sono due:

1. Per favore, lasciate perdere Pasolini, che parlava di altre bestemmie. Per favore. In alcuni paesi del centro Italia si dice La fravola 'n bocca 'gl'urso, cioè la fragola in bocca all'orso.

2. C'è una piccola cosa che va tenuta presente, e si chiama nesso teleologico. Perché un comportamento sia commendevole o criticabile, a meno di voler giocare, o meglio fare giochetti, che pure è cosa legittima, purché lo si ammettta, occorre che che esista una volontà, teleologicamente connessa allo scopo, telos, di offendere i credenti nelle divinità nelle medesime bestemmie evocate.

La volontà connessa ad uno scopo, carissimi, senza la quale, per alcuna religione, esiste peccato. A meno che non si abbia l'onestà intellettuale di astenersi davvero da tutto quanto possa essere offensivo indirettamente.

E dunque, non scherzo, li morti non si devono dire, per il culto che ciascuno, anche i più laici di noi ne hanno, e davvero mai potrebbe dirsi porca vacca, animale sacro per religioni grandissimamente partecipate.

Forse, e non è soolo un parafrasare Pannella, è una bestemmia ritenere e vivere che la sensibilità religiosa altrui venga offesa dal solo uso formale di alcune parole, senza avere alcuna volontà e scopo offensivi.

nesso teleologico, senza il quale non esiste dolo, e manco colpa, spesso.

Però, poi, le esercitazioncine carine e intellettualistiche possono sempre farsi, come le pippe, dalle quali sarebbe bene guardarsi, per non offendere gli eventuali seguaci del culto di Onan.

Se poi mi dite che comunque, con chiunque si stia parlando, in qualunque occasione si è offensivi, vorrei sapere di quanti fedeli debba constare una chiesa, una setta, un culto, perché dai bestemmiatori debba essere protetto. Ditemi un numero minimo. E vedrete che se dite mille, vi troverete cento volte al giorno a bestemmiare culti altrui. E pensate se dite dieci.

Bestemmia, se ci state attenti e ci pensate, è ritenere che le parole siano le stesse, sempre, colme del medesimo, identico significato in qualunque contesto esse si pronuncino., e con qualunque scopo si pronuncino. Le parole, appunto, sono una cosa importante, e non dei semplici simboli. Le parole servono alla comunicazione tra le persone, e non sono comandi che si danno a macchine. Riguardano le persone, la sensibilità di ciascuno. Non hanno sempre e comunque lo stesso significato. Non hanno lo stesso significato automaticamente e meccanicisticamente. Se lo si pensa, qui davvero, si rischia la bestemmia.

A me, si parva licet, le bestemmie infatti non piacciono, per il rispetto che porto ai culti, ma alla sensibilità altrui. Per rispettare la quale,m poi, fissare regole, pretendere che bastino regolette di astensione dalla bestemmia a prescindere dal loro significato, è soltanto la via più facile e burocratica. C'è un po' di più, nei rapporti tra le persone, porcambiiip.

 
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