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- 11 novembre 1994
USA-EST EUROPA

Vorrei tentare di chiarire alcune posizioni che in alcuni paesi del Centro-est europa si stanno sempre di piu' con chiarezza delineando.

Come avrete letto dopo l'Ungheria anche la Romania si e' allineata sulle posizioni USA sul tribunale e forse cambiera' idea sulla moratoria. Ci sono, secondo me, responsabilita' sempre maggiori dell'europa (Ue) verso questo atteggiamento: ovviamente parlo di responsabilita' verso altre situazioni ma che poi indirettamente spingono ad allineamenti sulle posizioni USA su altri argomenti.

L'Ungheria ormai si sente sempre piu' isolata dall'Europa. Un mio amico giornalista alla Tv ungherese mi ha testualmente detto "sta avvenendo come nel 56: grandi parole durante la rivoluzione, ma poi, dopo, un sostanziale abbandono".

E' non e' un caso che oggi il ministro esteri Kovacs sia a Roma preceduto da una lunga intervista al primo ministro Horn pubblicata alcuni giorni fa' sul Corriere della sera, in cui Horn diceva a chiare lettere "o l'europa ci da mano a superare i veti russi per l'entrata nella Nato o ...., noi ungheresi terremo anche un referendum su questo" e poi Kovacs vola a incontrare i rappresentanti UEO e poi a Roma con Martino.

E come l'Ungheria, la Romania e poi forse la Polonia e poi ...

Sappiamo quanto l'europa sia divisa sulle varie richieste provenienti dall'est (il caso sloveno e' emblematico) e sappiamo delle varie posizioni delle cancellerie, dei veti, degli aiuti economici.

Non dimentichiamoci poi che siamo vicinissimi al summit dei capi di stato CSCE che si terra' a Budapest il 6 dicembre, con un incontro tra Clinton e Jeltsin.

Hans Beck, rappresentante UE a Budapest rilascia una dichiarazione del seguente tono "non sento lo stesso entusiasmo verso l'europa come a suo tempo -finite le dittature- sentii in Spagna, Portogallo ecc."

La lunga mano russa ancora si fa sentire e indubbiamente poi avviene quello che sta avvenendo: sugli argomenti in cui si deve prendere una decisione, qualsiasi, si sente prima il molosso USA che forse da' garanzie maggiori (anche di aiuti economici) delle divisioni europee.

Sono segnali, che hanno un preciso, secondo me, significato e forse saranno di utile appannaggio per la nuova Commissione esecutiva della Ue.

Ma oggi oltre ai frustranti tentativi di convinzione che cerchiamo di fare sul tribunale, moratoria cercando di superare anche la censura (quasi totale) sugli organi di stampa non si riesce a fare. Ogni tanto troviamo una breccia, una posizione che si leva dalla palude, ma sono episodi.

....ma cercheremo di fare di piu'

 
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