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- 18 novembre 1994
Quote 1995
presa visione del dibattito sulle quote di iscrizione per il 1995 in conferenza segreteria, mi sembra opportuno attenerci ai aeguenti criteri per la determinazione delle quote: 1)rimane valida, per la generalita dei paesi, l'applicazione del principio dell'1% del PIL. Le quote del 1994 vanno dunque aggiornate in ragione delle variazioni del PIL, tenendo conto che si tratta comunque di un calcolo approsimativo, visto che il 94 non e ancora finito e che non possono esistere statistiche definitive sulla percentuale di aumento. Tali percentuali sono tuttavia note per i principali paesi OCSE (appaiono ogni settimana nelle statistiche dell'Economist).Per l'Italia proporrei, arrotondando la cifra, di fissare la quota "statutaria" a 300.000 lire (l'aumento del PIL monetario e' timabile nell'ordine del 6,5%), mantenendo la quota "raccomandata" (e non piu' "consigliata") a 365.000 lire/1000 lire al giorno. Pergli USA, visto che la campagna '95 l'abbiamo gia' aperta con i noti annunci con una quota di 255 dollari, orma

i dobbiamo "tenerci" questa cifra, che adatteremo per il 96 all'aumento del pil degli ultimi due anni. Per gli altri paesi OCSE adattiamo le quote '94 in base alle statistiche dell'economist. Per i paesi terzi non "sfigati" per i quali per il '93 abbiamo applicato il meccanismo dell'1% del PIL, adattiamo i valori se inclusi nelle statistiche dell'economist (che da qualche mese incudono anche i "paesi emergenti".

Per i paesi "sfigati" per i quali gia' nel 94 abbiamo adattato pragmaticamente le quote risultanti da una applicazione meccanica del principio dell'1%, propongo quanto segue: in primo luogo le quote rimangono fissate in valute forti(US$, DM,FF,ECU) pagabili in valute locali al cambio di mercato del giorno (questo serve ad evitare che la quota effettiva di dicembre sia un centesimo di quella di gennaio nei paesi ad inflazione esplosiva). In secondo luogo rimane il criterio della quota "volontaria" per i paesi totalitari dove l'iscrizione costituisce un pericolo, e rimane il principio della "quotA MINIMA" per i paesi con guerre o catastrofi, rivedendo la lista del '94 alla luce degli sviluppi di quest'anno.Per i paesi dell'est ove abbiamo fissato per il 94 quote inferiori all'1% del pil in base ad una serie di considerazioni pragmatiche, occorre aggiornare le quote sia tenendo conto degli sviluppi della situazione economica, sia della necessita' di portare progressivamente le quote all'1% del PIL.

Tenendo conto delle osservazioni fatte in conferenza da chi si occupa dei vari paesi, vi proporro' tra poco una tabella con le cifre proposte paese per paese, con l'aiuto di Cimino.

Anticipo che sono d'accordo con Gramov sugli 8US$ per la Russia, e che le quote per i paesi dell'est più prosperi (ungheria, slovenia, rep.ceca etc. dovrebbero essere intermedie tra laquota del 94 e quella dell'1% del PIL.

IN CONCLUSIONE; il criterio statutario dell'1% del PIL rimane la regola generale. Le eccezioni dei paesi totalitari e le quote minime per i paesi in guerra continuano ad applicarsi con gli adattamenti necessari. Non si introduce alcun nuovo criterio formale legato ai salari medi perche' la determinazione dei loro livelli nei paesi "sfigati" non e' meno arbitraria di quella relativa al livello del PIL. Quando vi appare in conferenza la tabella proposta per il '95 se avete obiezione alle cifre proposte per i paesi ove esse sono determinate in maniera parzialmente arbitraria, fate delle controproposte motivate.

grazie per l'attenzione;

Ottavio Lavaggi

 
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