Credo che per capire quel che è successo occorra parlare con qualche brutalità (franchezza senza remore, che non servono).E allora: dopo alcuni anni di Transnazionale si sono avuti successi e crescite, che vanno ora raccolti. La nomina di Emma a commissariA, la formazione di un gruppo al PE che forse è affidabile, consentono finalmente di fare una politica transnazionale da strutture istitzionali che possono dare frutti anche assai grossi (penso al ruolo di Emma). Ma per fare questo Emma dovrà praticamente risiedere a Brux., giuridicamente ipossibilitata a fare la SegretariA del PR.
Chi potrebbe sostituirla, allo stesso livello? Questa è una delle domande che vengono subito, e che ci fanno capire che occorre ormai un profondo, radicale, ripensamento del PR e delle sue strutture. In parte, esse potranno/dovranno essere ridimensionate, perché sostituite dalle strutture istituzionali, in parte non potrebbero più funzionare da Roma, se Emma se ne va (a meno che non sia sostituita da...Marco, e senza offesa per nessun altro, ovviamente: qui si parla di prestigio internazionale, di peso, ecc...).
Dunque, la situazione romana va rivista ab imis.
Alcune cose devono restare: io penso che le associazioni dovranno anzi essere, o porsi in condizioni di acquisire più forza autonoma, ma il centro motore-partito è necessariamente "condannato" ad una ridislocazione.
Per amaro che sia, per tutti noi (dico, tutti), dobbiamo farci crico di questo problema.
Marco è stato drastico, confermando in pieno tutte le supposizioni già affiorate da precedenti interventi a mezza bocca.
Ma il cosa fare, per tutti e ciascuno, dipende in primo luogo (non solamnente, ma) dalla verifica sul campo delle risorse disponibili a Bruxelles, degli imput che si pensa di poter dare alle iniziative dalle nuove posizioni, ecc. Dunque, da un mix di considerazioni tecniche e di valutazioni politiche che sfuggono al più di noi.
Il tutto, dovrà essere messo a punto, più o meno, per metà gennaio, quando Emma pèrenderà formalmente possesso della carica europea.
A chi tocca, pensarci?