La missione italiana valuta di avere tra i 10 e i 15 voti di vantaggio rispetto ai si' che saranno espressi sulla mozione no-action che presentera' Singapore. Questa valutazione deve tener conto del fatto che i no e le astensioni dichiarate siano espresse domani, cioe' che i rappresentanti dei paesi siano presenti. Questo per spiegare eventuali brutte sorprese.
Se non passa la mozione no-action, ci potrebbe essere un ulteriore ostacolo: l'eventuale presentazione di emendamenti peggiorativi della risoluzione italiana. Ad esempio, potrebbe essere presentato un emendamento soppressivo dell'ultimo paragrafo del dispositivo, che dice: "Encourages all States that have not yet abolished the death penalty to consider the opportunity of instituting a moratorium on pending executions with a view to ensuring that the principle that no State should dispose of the life of any human being be affirmed in every part of the world by the year 2000". Questa e' solo una voce circola ai margini dell'aula.
Comunque: spettera' alla delegazione italiana decidere cosa fare rispetto ad eventuali emendamenti: accettarli, chiedere il voto contrario o, anche, ritirare la risoluzione, nel caso gli emendamenti la stravolgessero.
Se tutto va bene (la no-action non passa, gli emendamenti non vengono presentati o, se presentati, vengono respinti o accolti) ci sara' il voto. Non ci sono previsioni ulteriori rispetto a quella di qualche giorno fa: 70 contro 70.
Se il voto va bene, ci sara' da attendere il voto di ratifica dell'Assemblea Generale della prossima settimana.
Domani mattina, alle ore 10.00 di New York, saro' in III Commissione. Chiamero' io la radio quando avro' da dare notizie.