Nego che le 9 del mattino, a Roma, siano un orario da tutti condiviso per le riunioni. Chi si muove da un luogo distante un'ora di metropolitana ed autobus sa che si tratta di un orario gravido di affollamenti, di fermate protratte, di sobbalzi improvvisi, di fumatori soffocanti il prossimo sui gradini dei sottopassaggi. Meglio, molto meglio trovarsi in centro alle 8, o piuttosto alle 10.Poiché - del resto - gran parte del nostro lavoro si svolge ormai al computer, e investe zone del mondo con fusi orari molto diversi, non sottovaluterei il fatto che giungere al partito nella tarda mattinata potrebbe essere determinato dall'avere scritto o letto testi e messaggi telematici fino a notte alta; cosa probabilmente utile non meno della presenza paleolucana sugli ampi scacchi in bianco e nero della sede.