Rispetto al voto di ieri sulla no-action sono ritenute delle sorprese (e per alcune di queste sorprese ha anche contato il lavoro e la mobilitazione di tutti noi di queste settimane) i no della Repubblica Centrafricana, dell'Estonia, della Russia, di Saint Lucia, del Sud Africa e le astensioni del Giappone, del Kazakhstan, del Kenya, del Mali, delle isole Mauritius, del Niger, delle Filippine e della Tunisia.