Ritengo, infatti, che sarebbe opportuno sia da un punto di vista politico che per avere dalla Cecenia una nostra fonte diretta di informazioni.

Credo che il problema del rischio a cui si andrebbe incontro vada risolto in questo senso: il rischio maggiore che ciascuno di noi corre è quello di non utilizzare nel modo migliore la propria vita; mettere in causa questa, e non quella di altri, è forma e sostanza essenziale della nonviolenza.

Restano, in realtà, due problemi. Il primo è la necessità di impiegare le nostre risorse umane, in particolare da qui al Congresso, per tentare di garantire la possibilità che il partito continui ad operare: quindi, preparazione del Congresso da tutti i punti di vista. Il secondo è quello del costo monetario del viaggio verso Grozny.

Sul primo punto, dobbiamo valutarlo insieme. Pongo, però, una considerazione: è piuttosto verosimile che il tentare questa iniziativa possa rafforzare, e non indebolire l'insieme delle attività del partito in questo periodo.

Circa il denaro necessario (e che sarebbe a mio avviso di più delle poche centinaia di dollari ipotizzate da Mamuka, per essere nelle condizioni di affrontare e risolvere anche gli inevitabili imprevisti del caso), la cosa si può risolvere solo con una sottoscrizione speciale per l'iniziativa, magari con un accordo con alcuni veicoli di informazione non sufficientemente "coperti" dalle veline del Cremlino o dei suoi oppositori.