A parte alcuni "acconti" sul rimborso di Novembre per far fronte a particolari necessità, infatti, quanti hanno lavorato prevalentemente in Italia negli ultimi due mesi hanno ricevuto lo zero per cento del rimborso, mentre quanti nello stesso periodo hanno lavorato prevalentemente all'estero ne hanno ricevuto il cento per cento.

Sono assolutamente certo, per esperienza personale oltre che per non difficile esercizio logico, che questo non corrisponde ad una giusta considerazione delle diverse esigenze. Non si può proprio dire che chi operi in Italia abbia avuto, in Novembre ed in Dicembre, lo zero per cento delle spese di chi era all'estero.

Dunque, la mia proposta - tenuto conto che ci si chiede di tirare avanti in una situazione straordinaria per ulteriori due mesi - è la seguente: si provveda a porre tutti in condizione di parità, pagando i rimborsi di Novembre e Dicembre anche a quanti non li hanno percepiti (meno praticabile mi sembra l'ipotesi di chiederne la restituzione agli altri compagni).

Per coprire la spesa, si può utilizzare come prestito parte del fondo "New York", si può rimandare il pagamento di parte delle bollette, si può immaginare - da parte di chi abbia più fantasia di me - qualsiasi altra cosa; ma non ritengo che il problema del ripianare questa disparità si possa risolvere semplicemente con un "no".