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Archivio segreteria PR
- 20 marzo 1995
Luca ha mandato a Bordin, per conoscenza a Marco, e a noi tutti della conferenza segreteria una lettera che mi ha ferito. Mi sento ferito, e vorrei andar via, scappare, per nascondere la ferita, e la vergogna che provo. Luca ha scritto quel che ha scritto dopo che oggi ci eravamo parlati, io e Luca, concordando una presenza in radio che fosse, attraverso apporti e modi diversi, di preparazione del congresso e di mobilitazione sulla marcia. Ho chiesto anche a Luca di intervenire oggi per parlare del congresso: lui ha detto che era meglio far parlare un "esterno" che sarebbe venuto al congresso. Ho mandato per questo un messaggio a Marino per far intervenire la leader nera Fulani. Comunque, sulla marcia, era stato convenuto con Luca di affidare a me, ad Alessandra e ai compagni che in prima persona stanno facendo i capifila dell'organizzazione della marcia, la gestione di uno spazio fisso alla radio che fosse anche di mobilitazione, a due settimane dall'evento, e con pochi risultati acquisiti (soprattutto sull
e partecipazioni dei sindaci, italiani e non). Luca che non era tanto d'accordo (ma poi aveva convenuto), ero stato io a chiedere di considerare, anche in questo spazio sulla marcia la presenza, l'attenzione sul congresso. Dopo la prima di queste trasmissioni, la prima, quindi, per certi versi anche improvvisata (preparata, all'ultimo momento dopo una mattinata di discussioni), Luca si è rimangiato tutto sulla base del fatto che durante la trasmissione il partito radicale è stato citato solo tre volte. Insomma, si fa una trasmissione a RADIO RADICALE; viene presentata come trasmissione del PARTITO RADICALE, preceduta e seguita da uno spot in cui si dice marcia delle aplme e PARTITO RADICALE; durante la trasmissione si fanno tre collegamenti con il PARTITO RADICALE (Isio, Antonella, Stefano Simoni); si cita l'iniziativa di due membri della segreteria del PARTITO RADICALE (Ottoni e Quinto); si manda una registrazione di una trasmissione fatta sabato a RADIO RADICALE in cui intervengono la vicedirettrice di Fam

iglia Cristiana (Franca Zambonini) e un prete (padre Compagnoni, docente all'università cattolica S.Tommaso di Roma) che si prodiga in apprezzamenti sul PARTITO RADICALE. Ebbene, il risultato è una lettera di Luca a Bordin in cui si censura l'ideazione, anche mia, e la conduzione di due compagne, Alessandra ed Elisabetta, perchè è stato citato solo tre volte il PARTITO RADICALE.

Se c'è qualcuno che pensa che per fare il partito basta dire "viva il partito", come scrivere sui muri "viva me", magari con un'enfasi grande e argomentazioni planetarie, ebbene lo faccia. Ma perchè negare il lavoro di altri, che fanno in maniera diversa, magari facendo dire agli altri "viva il partito radicale", e poi facendosi il culo su tutto, dalla campagne alle iscrizioni, dalle telefonate alle manifestazioni. La cosa scandalosa è che sulla Marcia delle Palme si sia solo in quattro a lavorare a tempo pieno. La cosa inaccettabile è che venga considerata, come l'operazione New York - New York, una iniziativa antipartito, salvo poi riconoscerne e rivendicarne i frutti. Pronti a buttar merda sulla raccolta di fondi per quei due obiettivi, ma prontissimi poi a prendere i soldi da lì, giustamente, per cento altre cose. Si è scongiurato di non aprire un fondo per finanziare la marcia delle Palme e il congresso, perchè il mezzo doveva essere quello delle iscrizioni. Risultato: nessun fondo per la Marcia, nessun

a campagna per le iscrizioni. Posso accettare le critiche, le opposizioni, anche le emarginazioni; non posso accettare l'ingiustizia, nè l'invidia. Non ho voglia di combattere in un gioco al massacro, voglio essere felice anche nelle cose che faccio. Se devo essere coinvolto in una guerra, piuttosto preferisco andarmene.

 
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