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- 21 marzo 1995
RADIO, PARTITO E MARCIA DELLE PALME
Sono rientrato a Roma da Mosca dopo l'assemblea, buona, di sabato. Non è stato molto semplice spiegare ai nostri iscritti russi e di alcune repubbliche vicine la situazione del partito, i possibili scenari del dopo-Congresso, la necessità di continuare a dare fiducia al nostro progetto pur sapendo che quasi certamente stiamo andando incontro ad una chiusura, almeno per molti aspetti, definitiva.

Fra i nostri punti di forza - e di speranza - vi sono le straordinarie capacità di molti, le nostre storie, una struttura transnazionale che ha i suoi buchi ma ha spesso dimostrato di saper funzionare, strumenti come Agorà e, in Italia, la radio. Porre alcuni di questi elementi non in giusta discussione, ma in conflitto aperto mi sembra l'ultima cosa che dovremmo fare.

Ho sentito molte trasmissioni curate, negli ultimi mesi, principalmente da Sergio e da Alessandra, e ad alcune di esse ho partecipato. C'è stato, a volte, qualche momento debole com'è inevitabile, ma in generale sono state ricche, ben svolte, con un'interazione di collegamenti, testimonianze, racconti e proposte che ritengo abbiano aggiunto, e mai sottratto qualcosa al partito come alla radio.

Ho anche ascoltato alcune cose curate da Paolino, ed in un caso vi ho partecipato. Avevano un taglio diverso, con qualche rischio in più di apparire monotone; ma erano solide, utili, efficaci.

Non siamo - lo ricordava Marco un paio di settimane fa - che poche, forse solo due centinaia di persone in tutto il mondo che dedicano la maggior parte del proprio tempo al progetto radicale. Chi lo fa dalla sede di via di Torre Argentina o dalle altre paga un prezzo alto; spesso per molti anni viene paradossalmente anche tagliato fuori dalla stessa possibilità di "fare politica" in altro modo che non sia il mero costruire il partito in sé; e il premio è solo il farlo con felicità, con fierezza. Fa bene Sergio a sottolinearlo.

A mio parere, rispetto alla radio è fondamentale che le voci, le impostazioni continuino ad essere diverse, e che tutte rappresentino il partito: che avrà pure una responsabilità primaria nel segretario o in chi lo sostituisce ad interim, ma che deve assolutamente basarsi sulla ricchezza delle diverse valutazioni, dei diversi approcci, nell'ambito delle linee della mozione congressuale e tanto più in presenza della fortissima leadership di Marco.

L'alternativa è offrire un mosaico policromo o una tela dipinta in modo uniforme. Il titolo - "Partito Radicale" - può essere il medesimo, ma francamente la seconda variante mi interessa meno; temo sia lo stesso per ascoltatori della radio, potenziali iscritti al partito e possibili partecipanti alla marcia.

 
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