Confermo fino all'ultima virgola quanto ho scritto nel precedente testo in questa conferenza. Confermo in particolare che "abbiamo già dato", e moltissimo, in termini di inviti a Roma per rispettabilissimi signori che poi non hanno ritenuto di dedicare almeno qualche giorno all'anno al partito ed alle sue iniziative. Arciconfermo che mi sembra non perfettamente affidabile il parere di chi, sia pure consigliere generale del partito, negli ultimi due anni abbia partecipato in modo estremamente sporadico alle nostre attività ed in particolare non sia intervenuto all'assemblea di Mosca di sabato scorso; salvo trovare - e ne siamo felici - per fortuna il tempo di venire almeno a Roma al Congresso. Straconfermo che a me, come a Mamuka ed a Nikolay, sta a cuore il successo del partito e del Congresso, e su questo nella nostra sfera di responsabilità stiamo facendo tutto il possibile per assicurare il miglior livello di partecipazione anche di parlamentari. Francamente, proprio per questo sono del parere che o si invita chi ci è autenticamente e fattivamente vicino, oppure meglio invitare magari Zhirinovski - di cui almeno sarebbe palese la diversità - che deputati la cui iscrizione è assolutamente, indubitabilmente finalizzata al venire a Roma. Lepekhin, in particolare, NON RISULTA ANCORA ISCRITTO AL PARTITO. Invece, ha dato IERI la disponibilità ad iscriversi. Del resto, abbiamo decine di parlamentari iscritti in vari Paesi senza per questo avere il dovere di invitarli a nostre spese, a meno che non siano membri del Consiglio Generale.
Vi sono una ventina di compagni, a Mosca, che collaborano senza alcun rimborso; tutti, molto di più di quanto faccia Maria Ivanjan. Il fatto che lavori in Parlamento, francamente, non mi pare cambi molto. Se fosse stata impiegata al Cremlino cosa avremmo dovuto fare secondo Busdachin, consegnarle direttamente il partito?
Infine, chiariamo bene una cosa: qui, per alcuni periodi e senza che ciò debba significare una condanna a vita, alcuni di noi hanno delle responsabilità. E' giustissimo che ciascuno intervenga e suggerisca cose nei campi di cui si occupano prevalentemente altri compagni. Dopo di che, chi è responsabile di una situazione deve decidere cosa fare, e di quali suggerimenti tenere più o meno conto.
Finora, le proposte di Maria Ivanjan - che non le ha mai rivolte a me, fra l'altro - non mi sembrano affatto soddisfacenti, ed anzi le trovo piuttosto peregrine. Forse potrebbe riprovare con qualche altro nome, ma di quelli che ho letto dobbiamo proprio fare a meno se davvero teniamo a spendere bene i pochissimi dollari che il partito si può permettere per il Congresso.