Caro Maurizio,
ti ringrazio molto per avere riferito di quanto detto ieri nella riunione del partito a Bruxelles sulla questione della pena di morte e, in particolare, sul fatto che avrei detto a Mosca, durante la riunione di questo WE, che "quest'anno il partito non fa niente sulla pena di morte. Ti devo confessare che sono rimasto molto sopreso. Perché se è vero che il tema della pena di morte non è stato quello più approfondito, lo è stato. In particolare, ho detto che si stava cercando di capire il modo di arrivare a ripresentare la questione della moratoria all'ordine del giorno della prossima sessione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite. Ho anche detto che questo avrebbe quasi sicuramente comportato la organizzazione, tra le altre cose, di azioni nonviolente, di azioni nei parlamenti, ... Ho inoltre detto che avevo chiesto a Sergio D'Elia, segretario di "Nessuno Tocchi Caino", come pensava che il partito in quanto tale si dovesse muovere sulla questione, pero' che, al momento, non avevo ancora ricevuto le pro
poste in materia. Proposte che ho invece trovato sulla mia casella di Agorà al mio rientro di Mosca, ieri sera.
Sempre sul tema della pena di morte e, specificatamente, sulla questione della abolizione della pena di morte in Georgia, ho risposto ai compagni georgiani che mi chiedevano perché non erano state raccolte delle firme sull'appello che avevano messo in Agorà nei giorni successivi alla fine del congresso, che mi impegnavo ad organizzare la raccolta di alcune decine di firme nei vari parlamenti dove siamo presenti.
Caro Maurizio, come vedi, non credo che si possa dire che il tema non sia stato affrontato. Cosi come non si puo' dire che non sia stato affrontato durante gli incontri che abbiamo avuto lunedi e martedi con i deputati della Duma e con il giornalista delle Isvezia (con quest'ultimo anche in modo molto animato).
Cio' che è vero è il tema della pena di morte, cosiccomé i temi "Tibet", "Tribunale permanente", "Antiproibizionismo", "Bosnia", ... sono stati un po' oscurati da altri due temi: quello "antimilitarista" e quello della organizzazione del lavoro nella ex-Unione Sovietica.
Come avrai potuto vedere nelle ultime settimane, c'è stato proprio su Agorà un dibattito assai nutrito sulla questione antimilitarista. Un dibattito nel quale non ero intervenuto perché ritenevo che cio' che era necessario era proprio una riunione, cioè un luogo dove si potesse, al di là delle polemiche, ripercorrere tutte le tappe della iniziativa del PR sulla questione, nel parlamento ed al di fuori dal parlamento, cioè comprendere tutte le dimensioni della questione, tenendo anche in dovuto conto la situazione di particolare instabilità della Russia di oggi. Credo che questo dibattito sia avvenuto, che siamo riusciti, tutti, ad andare al di là delle polemiche e a definire una linea comune dell'ARA e del Partito, linea che è stata riassunta con "Una legge, una buona legge, assolutamente ed al più presto possibile".
Su questa base, l'ARA, attraverso in primo luogo il suo segretario, Nikolaj Khramov, e gli amici che lavorano all'interno della Commissione competente del Parlamento, Masha Ivanjan in particolare, lavorerano sulla base di un progetto di legge del partito "La sceltà della Russia" o, in assenza di questo, sul vecchio progetto, per rilanciare la battaglia per la approvazione rapida di una legge sul servizio civile. Su questa base, l'ARA si impegnerà anche attraverso l'organizzazione di assemblee in più città russe possibili e di altre iniziative, per creare un sostegno cittadino all'iniziativa e, allo stesso tempo, per rafforzare la campagna di iscrizione al Partito Radicale in Russia.
Scusandomi per la lunghezza e ringraziandoti ancora,
Olivier