Daccordo con Olivier e Danilo, inserisco la lettera che glio ho inviato. Sergio
All'attenzione di
Olivier Dupuis
Danilo Quinto
P.C.
Emma Bonino
Marco Pannella
Roma, 5 giugno 1995
Riguardo alla iniziativa sulla moratoria delle esecuzioni credo che siamo tutti daccordo che non possiamo ripetere banalmente l'iter dell'anno scorso. Ce lo siamo detto nell'ultimo congresso del partito, ce lo siamo ribadito più volte in queste settimane.
Crediamo, però, che occorra predisporre alcuni banchi di prova di presentazione di mozioni parlamentari e di contatti coi governi, riservandoci di decidere, il 20 agosto, se presentare o no la richiesta all'Onu di mettere in agenda un punto "pena di morte".
Se non facciamo così, se non ci proviamo a livello parlamentare e di mobilitazione, come se dovesse avvenire quest'anno, sarà difficile riprovare l'anno prossimo. Che noi sappiamo, ad oggi, firme sono state raccolte al parlamento italiano nelle scorse settimane, e stiamo pensando ad una conferenza stampa per rilanciare l'iniziativa.
Stiamo chiedendo un incontro con la Farnesina sul se e sul merito della presentazione della mozione. Chiederemo sia rappresentata la opinione di Paolo Fulci e della missione italiana all'Onu.
Andreotti ci segnalava due colleghi di Emma alla commissione, l'olandese Van Der Bruck e lo spagnolo Marcelino Oreja. Emma ha parlato con loro: escludevano che i loro governi... Sempre Andreotti, faceva mente locale su un riferimento autorevole in Africa (con lui, forse, occorrerebbe investire di più per un impegno diretto a livello internazionale). Ma non escludiamo per principio che possiamo trovare altri governi disponibili.
Intanto, occorre, secondo noi, avviare la raccolta firme anche al P.E. e arrivare a una risoluzione in tempi brevi per impegnare il consiglio dei ministri ad una posizione comune dei paesi membri (Emma diceva che la prossima riunione utile del Consiglio è ad agosto, e poi a ottobre, troppo tardi per una richiesta all'Onu da avanzare entro il 20 agosto... Va ricordato, comunque, che l'anno scorso l'Italia e i co-sponsors chiesero la messa all'ordine del giorno a lavori già iniziati dell'Assemblea). Stessa mozione andrebbe presentata, contemporaneamente, nei parlamenti dove è possibile, come pure andrebbero tentati altri contatti diretti coi governi.
E' necessario procedere in parallelo per una questione di tempi e poi, il 20 agosto, faremo il punto, fermo restando che si presentano le mozioni o si chiede ai governi di formalizzare la richiesta di messa all'ordine del giorno solo se ci sono le condizioni minime (il P.E. e almeno due, tre governi "strategici").
La settimana scorsa, nell'ambito di una campagna di autofinanziamento di Nessuno tocchi Caino, abbiamo cominciato a mettere sui tavoli anche una petizione popolare che chiede a parlamento e governo di portare all'Onu la proposta di moratoria: un primo elemento dell'altra gamba, oltre quella istituzionale, necessaria alla campagna. Ci sono poi le conferenze in America, a Tunisi, in ex Urss.
Molto probabilmente non ce la faremo quest'anno per l'Assemblea Generale; forse, delle conferenze, riusciremo a farne una o, al massimo due (dipende dal finanziamento della Comunità), ma sarebbe importante, intanto, concordare su questa impostazione: l'approvazione di due, tre mozioni parlamentari (oltre a quella del P.E.); l'obiettivo di decine di migliaia di firme in tutto il mondo sulla petizione a sostegno dell'iniziativa parlamentare...
Ci rendiamo conto che vi sono altre urgenze, priorità o emergenze, ma sarebbe altrettanto urgente e importante che il partito si impegni, politicamente e formalmente (organizzativamente possiamo farcene carico noi), sulle cose che abbiamo avviato per quest'anno.
Ciao,
Sergio D'Elia