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Archivio segreteria PR
- 13 giugno 1995
Per Mosca
Se così è. E non ho motivo di credere che così non sia. Evidentemente si creano degli equivoci che fanno ritenere che così non sia.

Forse sarebbe il caso, per me lo è, di chiamare Certilv e chiarirsi.

Ma ben più "agguerrita" e sveglia mi sembra la Irina Goncharova. "Convocare" Certilov e la Goncharova con la "scusa" del chiarimento per coinvolgerli di più non sarebbe male.

PS

Chi sta nelle sedi del mondo del PR dovrebbe a mio avviso, visto che ha le possibilità di farlo in modo continuato e non nei buchi del lavoro, farsi carico di coordinare le varie campagne del PR e promuoverle nel proprio territorio "di competenza"

e per far questo alle volte bisogna anche "studiarsi" le campagne: sia essa abolizionista, antiproibizionista, federalista (attualmente è in corso uno "stimolo" con la richiesta di adesione della Bosnia all'Ue), sia ecologista, sia "esperantista".

Per citarne alcune.

Insomma se si lavora per il partito con responsabilità generali e non particolari, come è il caso delle varie sedi, non sarebbe male "pianificarsi" il lavoro relativamente alle varie campagne.

Ad esempio il personale politico di Mosca

non credo sia mai andato a vedere la sede degli esperantisti a Mosca, non credo abbia mai organizzato una assemblea con gli esperantisti di Mosca, etc etc etc.

Io ho rapporti praticamente fissi con esperantisti di 15 Paesi nel mondo, e sono da solo. Se non accade quel che è accaduto, ad esempio, in Bulgaria con Michele io non potrò mai avere il "polso" della situazione da un punto di vista politico, con tutte le conseguenze che ciò comporta.

L'esperanto in Russia ha prestigiose tradizioni, uno dei primi interlocutori di Zamenhof fu Tolstoj, durante l'"apoteosi" di Stalin le associazioni esperantiste furono chiuse e i loro beni confiscati, molti di loro finirono nei lager.

 
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