per quanto mi riguarda, anche personalmente, e' tempo di affrontare la questione economica piu o meno glissata da tutti, nonostante qualche sollecito apparso in questa conferenza.
A tre mesi dalla elezione dei nuovi organi del partito risulta evidente che questi non sono riusciti, nonostante gli sforzi, a fornire alcun piano per affrontare la drammatica situazione finanziaria. L'unica proposta che e' stata fin ora avanzata dal tesoriere riguarda la rinuncia ad una mensilita' dei rimborsi ai militanti, proposta risibile a fronte della gravita' della situazione e del fatto che i rimborsi non vengono comunque erogati. Infatti, se non e' noto, vorrei informarvi che noi -militanti oltre Chiasso- non percepiamo alcun rimborso da marzo 95, come credo anche gli altri.
Detti rimborsi, per di piu', risultavano svalutati del 30% rispetto ad un anno prima a causa del crollo della lira.
Il nodo finanziario che viene aggirato e', come sappiamo e per quanto ne sappiamo, quello della sede di Torre Argentina. Si e' deciso, nei fatti, di conservare al partito radicale transnazionale e transpartitico, questa sede; una sede che grazie alla decisione non casuale di alcuni compagni di andarsene, al controllo sui telefoni, ecc., non e' piu' in grado neanche tecnicamente di essere strumento per un'attivita' transazionale e transpartitica.
Quanto alle sedi cosiddette periferiche: su una proposta di ristrutturazione elaborata da me e Lensi per le sedi centro-est, che comportava la riduzione dei costi del 30 %, nonostante la menzionata crisi della lira, non si e' avuta alcuna risposta, salvo l'erogazione di un budget per attivita'minimale che, dobbiamo presumere, essere un -una tantum.
Considerate queste premesse di totale vaghezza, considerando pure la mia situazione economica e tenendo conto della gravita' della situazione finanziaria nel partito nonche' dell'assenza di qualsiasi segnale in qualsiasi senso da parte degli organi, affermo che in tale stato di incertezza e' sempre piu' difficile andare avanti.
Percio' mi sembra opportuno e necessario iniziarie a riflettere seriamente e collettivamente per arrivare a prendere decisioni.
Ad esempio decidere la cessazione di attivita' per quanto riguarda le sedi extra-Roma, o alcune di queste, in vista del possibile risparmio che ne conseguira' e considerato che l'unica progettualita' di finanziamento va in tale direzione.
Aggiungo inoltre che, personalmente, non potro' piu' a lungo continuare una collaborazione di -militante a tempo pieno- e contemporaneamente non percepire alcun rimborso. Percio', ferma restando la mia disponibilita' di -militante part-time-, nella certezza che "dovunque andremo saremo sempre felici" (L.Tanfani), in un futuro assai vicino saro' costretto a cercarmi una attivita' utile anche alla mia sopravvivenza.
Ciao S.