Sono d'accordo con Maurizio quando dice che la conf.part.rad. e' e dovrebbe essere uno spazio telematico dedicato ad altri tipo di riflessioni. Di informazione e dibattito ma ad un utenza che non comprende alcune dinamiche interne: gia' l'intervento successivo al comunicato stampa sulla Turchia di Antonio era non solo "fuori luogo" ma oltretutto offensivo nel mettere in dubbio che alcuni nel partito non ritenessero il tema della violazione dei diritti umani importante, fondamentale per il nostro essere radicali e che per l'appunto la delegazione radicale fosse andata ad "omaggiare" il governo turco o chi per loro. Ma siamo pazzi?
Certo che forse la lungimiranza di alcuni prevede che si possa andare in Turchia e tranquillamente dire "Turchi assassini" e che forse invece riuscire (od almeno a tentare di) a proporre una campagna per la creazione di un intergruppo Tibet nel parlamento turco (laddove nel Turkmenistan dell'est in territorio cinese vivono 40 milioni di turchi per la maggior parte lamaisti) NON sia parlare di diritti umani?
O a cercare di proporre una precisa dichiarazione per l'abolizione della pena di morte, proprio dopo il ritiro di Tansu Ciller (governo in bilico tra i forti ricatti dell'apparato militare ed in continua apprensione per gli sbocchi europei - i soli che potrebbero aiutare il governo anche ad avviare con i kurdi - non il PKK - un processo di dialogo) del pacchetto di riforme costituzionali NON sia parlare di diritti umani?
E che proporre da radicali (da Partito Radicale) l'appello Bosnia e cercare di rafforzare la campagna per il tribunale internazionle NON e' parlare anche di diritti umani, di kurdi?
Ricordo che chi vi scrive nel dicembre 1988 manifesto' quasi in solitudine all'aereoporto di Ankara al rientro in Turchia, per farsi arrestare, dei segretari in clandestinita' all'estero del Partito Comunista Turco e del Partito dei Lavoratori Kurdi chiedendo "liberta' e la modifica delle leggi turche in materia".
Se Khramov - e qui concludo - ne vuole sapere piu' di diritti umani in Turchia che si legga il rapporto Amnesty. C'e' scritto tutto tranne una cosa: come uscirne e creare i presupposti politici per un Turchia in Europa.